Fin dal nostro insediamento la Giunta ha messo come priorità della sua azione amministrativa l’attenzione ai bambini ai loro bisogni e necessità, in particolare all’edilizia scolastica e subito abbiamo definito tutte le necessità del territorio al fine di predisporre un piano di provvedimenti e investimenti sulle scuole.
Il finanziamento chiesto al Governo Renzi per un nuovo plesso a Fratta non è stato recepito, ciò chiaramente ci ha costretto a modificare il nostro programma, poichè senza quel finanziamento, a fondo perduto, tutta la strategia dell’Amministrazione Comunale doveva essere rivista.
Abbiamo quindi deciso di lavorare subito a nuove soluzioni cercando di capire quali fossero le risorse del Comune da utilizzare e mettere in campo. Parallelamente è stata avviata un’indagine approfondita per capire qual’era lo stato dell’edilizia scolastica, perché prima di fare un investimento di una nuova scuola (dovendo cercare risorse che avrebbero avuto una ricaduta importante nei bilanci comunali non solo di questa legislatura ma anche di quelle dei prossimi decenni) è fondamentale approfondire lo stato di salute di tutte le scuole del territorio.
Non solo, proprio perché una scuola nuova impegna l’Amministrazione per molti anni a venire, a nostro avviso è più corretto mettere prima a posto e in sicurezza tutte le scuole del territorio e poi pensare ad una scuola nuova; fare il contrario significa spendere tutti i soldi solo per una parte del territorio e poi non avere più risorse negli anni per recuperare le altre.
Questo è stato possibile grazie alla collaborazione che l’Amministrazione Comunale precedente aveva avviato da qualche anno con la Facoltà di Architettura dell’Università di Firenze. Erano già state fatte verifiche di vulnerabilità sismica su alcuni edifici, noi abbiamo deciso di accelerare questo processo e di farli su tutti i plessi scolastici perché questo ci avrebbe dato il quadro non solo degli adeguamenti sismici che erano necessari ma anche dello stato di salute degli edifici di Camucia, Fratta, Sodo e Infanzia di Camucia.
Su questo percorso della messa in sicurezza faremo un’azione di estrema trasparenza anche in Consiglio Comunale per rendere partecipi i cittadini di tutti i risultati ottenuti.
Affinché sia possibile fare un nuovo plesso scolastico due fattori sono necessari: 1) il numero degli alunni 2) le risorse per costruirlo.
Queste due cose sono possibili e sostenibili solo ed esclusivamente se includiamo la frazione più grande, ovvero Camucia, sia in termini di numeri sia in termini di edifici da vendere.
I numeri della Fratta sono ormai da anni complessi e ogni anno c’è stato bisogno di inserire bambini da fuori per poter fare una classe e i numeri anagrafici ci dicono che non vanno sicuramente migliorando.
I numeri della scuola del Sodo ormai da molti anni stanno andando molto bene (ci sono stati anni in cui anche il Sodo aveva dei problemi di numeri).
La certezza dei numeri per i prossimi anni o decenni è possibile averla solo nelle frazioni più grandi tra cui Camucia.
Non è più possibile pensare di fare una piccola scuola perché ci sono dei requisiti minimi che vanno portati avanti e che inevitabilmente fanno alzare il prezzo dell’immobile.
La sola vendita del Sodo non è sufficiente a finanziare un’opera così importante e quindi è stato necessario anche ragionare sull’immobile di Camucia.
La soluzione e l’obiettivo che l’Amministrazione Comunale propone è quello di costruire un polo che sia in grado di accogliere un numero di bambini pari a quelli che attualmente sono a Camucia, Fratta e Sodo per la sostenibilità economica e numerica dell’intervento.
Abbiamo partecipato al bando della Regione Toscana presentando progetti che vanno proprio in questa direzione smentendo molti che ci pensavano senza idee e soluzioni: 4 progetti – 2 nuovi edifici e due ampliamenti/ristrutturazioni.
Ovviamente la ristrutturazione più importante è stata fatta per Terontola perché quella è per noi adesso una priorità assoluta, ci sono bambini trasferiti alle medie, le medie hanno perso delle aule e dobbiamo ripristinare il centro cottura.
Tutti gli altri tre progetti vanno guardati insieme: sono una nuova scuola materna, una nuova scuola elementare e l’ampliamento delle medie di Camucia. Voglio precisare che la soluzione prospettata nel bando non è la soluzione finale dell’Amministrazione Comunale. Le soluzioni sono state fatte per massimizzare il punteggio del bando.
L’idea che sta alla base del ragionamento dell’Amministrazione Comunale è quella di mettere insieme le due scuole materne di Camucia (via XXV Aprile e via Scotoni in modo da liberare via XXV Aprile e mettere i molti servizi che attualmente il Comune ha in affitto come la biblioteca, la sala civica, il centro sociale) e riunire in un unico plesso le elementari, con sezioni a tempo pieno e una sezione a tempo corto, con un numero di bambini pari a quello di Camucia, Fratta e Sodo.
L’obiettivo dell’Amministrazione è avere la scuola materna e la scuola elementare nella zona sotto la rotonda di San Francesco.
– è una zona baricentrica rispetto alle zone che andrebbe a servire: Fratta, Camucia e Sodo
– ha già un ottima viabilità: è vicino alla SS71, è collegata alla nuova variante di Camucia e quindi tutti i bambini di Camucia potrebbero arrivarci senza passare per il centro; è alla fine della strada di Mezzafratta, strada importantissima per il nostro territorio e che rappresenta il naturale prolungamento della variante, con i lavori, già programmati da tempo e che potrà quindi servire non solo per chi deve andare a scuola ma anche per chi deve andare all’Ospedale di Fratta;
– è il naturale proseguimento del centro urbano, come vuole la normativa sull’ edilizia scolastica e quindi da Camucia sarà possibile arrivarci anche a piedi con adeguati percorsi pedonali protetti.
Questa operazione potrà portare un grande efficientamento al nostro comune in termini di risorse, di risparmio energetico, di risparmio in termini di manutenzione degli edifici, di risparmio in termini di affitti dismessi.
Questo risparmio sarà reinvestito in servizi da dare ai bambini e ai genitori soprattutto in termini di trasporto scolastico in modo che i bambini delle frazioni più lontane possano arrivare e partire come i bambini che abitano nei centri urbani.
Ci sarà un miglioramento importante della qualità dei servizi: avremo un centro cottura interno al polo che servirà sia i bambini della materna che delle elementari in modo che abbiano tutti una mensa in loco; una continuità didattica e ovviamente un edificio più sano, efficiente e funzionale rispetto a quelli esistenti.
Perché questo tipo di polo non è possibile farlo nella frazione di Fratta.
– i numeri: poiché non esiste l’obbligo di mandare i bambini in una scuola rispetto ad un altra, ovvero, i genitori sono liberi di mandare i bambini dove vogliono e non per forza nella scuola più vicina, non possiamo avere la certezza, se non con i numeri della frazione più grande, che un polo di questo tipo sia attrattivo anche per altri territori. Camucia ha invece numeri sufficienti affinché il polo viva di vita propria per i prossimi decenni;
– la viabilità e la logistica: risulterebbe impossibile far spostare gli abitanti di un centro popoloso come Camucia (oltre 7200 persone) verso la Valdichiana Nord (Valdichiana Nord: Fratta, Fratticciola, Creti, Ronzano). E’ vero che vogliamo potenziare la strada di Mezzafratta ma diventerebbe molto difficile nelle ore scolastiche spostare una frazione corposa su quell’arteri.
Questo non vuol dire chiudere le scuole. Non spetta al Comune chiudere le scuole, il Comune non ha facoltà di chiudere le scuole. La chiusura delle scuole è sancita dalle Leggi dello Stato e dall’impossibilità di assegnare classi e personale docente.
Al Comune spetta l’edilizia scolastica, la sua progettazione, costruzione e manutenzione. Se si deve progettare un nuovo polo scolastico per quello detto in premessa, per la sostenibilità numerica ed economica va fatto, per forza di cose, nella frazione più grande ma programmare e prevedere, in futuro, se necessario, anche i nuemri delle frazioni più piccole Fratta e Sodo.
La costruzione di un nuovo polo scolastico in tempi brevi potrà avvenire solo riusciamo ad avere:
– finanziamenti esterni (bandi regionali, nazionali europei);
– alienazione di beni immobili del Comune;
– allentamento del Patto di Stabilità e quindi una maggiore capacità dell’ente di poter spendere soldi esistenti
Affinché sia possibile in tempi brevi riuscire a realizzare un nuovo polo queste tre condizioni si devono verificare tutte insieme. Questa Amministrazione sta lavorando e, come avete visto ha già lavorato, con tutte le forze e massimo impegno affinché questo avvenga altrimenti non sarà possibile solo con mezzi propri portare avanti un così importante impegno economico.
Per quest’anno tuttavia la priorità assoluta rimarrà la scuola di Terontola dove abbiamo intenzione di risolvere definitivamente tutti i problemi.
Questa è la nostra decisione che rafforza il nostro obiettivo dei prossimi anni, che è quello della messa in sicurezza di tutti gli edifici scolastici (tutti, nessuno escluso) e poi costruzione di un nuovo polo scolastico. E’ stata una decisione sofferta perché sapevamo e psappiamo benissimo la delusione della popolazione della Fratta, è, a nostro avviso, una scelta responsabile, coraggiosa e soprattutto lungimirante che tiene conto delle esigenze del territorio e che cerca di dare soluzione di sicurezza e qualità a tutti i bambini del nostro comune nessuno escluso.