Comuni sempre più alla gogna, economica e, in virtù delle notizie che si susseguono, anche mediatica. E’ di queste ore la notizia, comparsa sul Corriere di Arezzo, che Aisa (l’azienda che gestisce il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti) ha richiesto per via legale due milioni di euro al comune di Castiglion Fiorentino. Motivo sarebbero alcuni servizi svolti che non sono stati ancora incassati; il corrispettivo (scrive il Corriere) di un anno e mezzo di raccolta e smaltimento rifiuti. Per questo motivo l’azienda pubblica si sarebbe rivolta al Giudice Civile presso il Tribunale di Arezzo pretendendo il pagamento della cifra. Sempre secondo quanto si legge i cittadini avrebbero pagato il servizio attraverso la Tarsu, ma il Comune avrebbe scelto di destinare quei fondi ad altri interventi ritenuti urgenti sul fronte delle opere pubbliche e dei servizi.
“La vicenda di AISA rientra tra le difficoltà finanziarie del Comune di cui abbiamo parlato apertamente in campagna elettorale” dice il neo-Sindaco Cesarini “Esiste comunque un piano di recupero che abbiamo elaborato insieme ad Aisa. Serve solo un po’ di tempo per portarlo ad attuazione”.
Desta comunque preoccupazione, aldilà della situazione economica del Comune di Castiglioni che lo stesso Sindaco definisce “complessa” e sulla quale dovrà necessariamente aprirsi un dibattito, il fatto che sia ormai palese che per mantenere certi standard, ad esempio sull’erogazione dei servizi sociali e in altri interventi fondamentali come le opere pubbliche, i comuni debbano agire “inventandosi” via via strategie che poi (a volte) portano conseguenze di questo tipo, che poi fanno “scandalo” nei giornali. La revisione dei patti di stabilità, argomento trasversale nella politica (lo si sostiene a sinistra, ma lo sostiene anche la Lega) a questo punto, sembra davvero l’unica soluzione per togliere gli amministratori locali da un giogo ormai impossibile da sopportare senza ricadute eccessive sui servizi offerti al cittadino. La “ripartenza” dei Comuni, con nuova linfa e più fondi spendibili, ci sembra a questo punto una necessità inderogabile.