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Castiglioni, la centrale a biomasse infiamma il Consiglio

La centrale a biomasse infiamma il Consiglio comunale di Castiglion Fiorentino. Nell’ordine del giorno della prima seduta del 2013 del parlamentino c’era infatti la relazione sui lavori della Commissione consiliare riguardanti la valutazione dell’ultimo progetto Powercrop. Valutazione negativa, come era stato annunciato da più parti già un mese fa, tanto che ad essa seguì il documento firmato da sette sindaci della Valdichiana (compresi Fanfani e Bittoni) che esprimevano il loro “no” alla centrale a biomasse. Il Consiglio ha deliberato la presa d’atto del documento, però i consiglieri di minoranza hanno chiesto a più riprese di ratificarlo, in modo da dare un segnale forte e deciso dell’intero Consiglio sulla delicata vicenda. “La Commissione lavora in autonomia dal Consiglio, non possiamo dare giudizi di merito in itinere” ha replicato il sindaco Bittoni. Ma andiamo in ordine.

“La Commissione, istituita il 19 giugno scorso, si è riunita sei volte nel mese di dicembre” ha relazionato il presidente Rossano Gallorini, “e il documento finale è il frutto di una costruttiva condivisione fra le diverse parti politiche. La nostra non è una valutazione tecnica, ma esclusivamente politica. La Commissione esprime la sua contrarietà a questo tipo di progetto perché avulso da qualsiasi delibera di tavolo tecnico o linea guida espressa nel corso degli anni passati e riguarda solo una parte del progetto complessivo”. Il riferimento, ovviamente, è al fatto che manca nel piano elaborato da Powercrop il minimo riferimento alla riqualificazione ambientale dell’area ex-Sadam. “Con questo documento facciamo un forte richiamo condiviso ad Arpat, Usl, Sopraintendenza e Provincia affinché la Via (valutazione d’impatto ambientale, ndr) tenga in considerazione degli aspetti sanitari, ambientali e occupazionali”.

A questo punto è intervenuto Angelo Tanganelli (lista “Patto per Castiglioni”): “Il documento è stato firmato all’unanimità dai membri della Commissione, ma solo da quelli presenti. E il fatto che non si voti potrebbe nascondere altre verità. Ci sono delle volontà nascoste? Se si ratificasse il documento, si scioglierebbero tutti questi dubbi che non sarebbero dovuti nemmeno nascere”. Il consigliere Agnelli ha chiarito meglio il concetto: “L’argomento Sadam ha spaccato molti gruppi politici in passato, e potrebbe spaccare anche l’attuale maggioranza. State perdendo un’occasione per dichiarare apertamente la contrarietà al progetto”. “Votare adesso è solo un’azione strumentale” ha sminuito Antonio Aurilio (Pd).

Sia Tanganelli che Filippi hanno poi chiesto a Bittoni i motivi del suo viaggio a Bologna il 4 dicembre scorso. “Ho ribadito alla proprietà Maccaferri che il progetto non teneva conto del verbale del luglio 2010, dove si metteva nero su bianco che il progetto avrebbe dovuto riguardare necessariamente anche la riqualificazione dell’area ex-Sadam. L’azienda ci ha risposto il 4 gennaio, e ha detto che vuol continuare sulla strada dell’accordo”. Poi ha riferito di avere fissato un colloquio con il governatore della Regione Enrico Rossi per discutere sull’argomento. La presa d’atto è stata deliberata con 11 voti favorevoli e due astenuti. A prescindere dalle polemiche, molti consiglieri hanno fatto notare nei loro interventi che è una delle prime volte che si discute sulla Sadam in Consiglio, aprendo il confronto con tutti.

Prima di discutere degli altri punti all’ordine del giorno, il sindaco ha comunicato che la procura della Corte dei Conti di Firenze ha nominato l’ispettore ministeriale Luciano Cimbolini che avrà il compito di indagare sul dissesto, cause e responsabili. Cimbolini è già al lavoro.

È seguita la trafila di interrogazioni. Fra le altre, Agnelli ha chiesto cosa sta facendo il Comune per analizzare le vivande servite alle mense scolastiche – per prevenire eventuali episodi sgradevoli come  quello che è accaduto a Cortona – ed è stato risposto che la Usl sta facendo controlli quotidiani sui campioni di cibo. Tanganelli invece ha riproposto il problema dell’incrocio fra via Consolazione e via Palazzuolo (oggetto anche di una petizione popolare), al quale il Comune sta pensando di porre un rimedio con l’istituzione di un semaforo.  Paolo Filippi ha ancora posto l’accento sulla necessità di spostare le sedute dei Consigli comunali in orari “più democratici”, cioè più accessibili al pubblico, e non di mattina. “Se non sarà fatto, il nostro gruppo (lista “Cittadini uniti per il bene comune, ndr) non parteciperà alla prossima seduta”. Infine, a risposta dell’interrogazione posta dallo stesso Filippi, il sindaco ha annunciato che nel giro di due mesi tutti gli uffici comunali torneranno a essere aperti a orario pieno e non ridotto come avviene da molti mesi a questa parte.

Luca Trippi

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  • La maggioranza dei cittadini Castiglionesi non vuole barattare salute ed ambiente con quello che può venire offerto come contropartita, campo da golf, piscina o villaggio che sia nell'area dell'ex zuccherificio, ma evidentemente alla nostra amministrazione interessa soprattutto questo secondo aspetto.
    Forse serve un’altra serrata perchè ad oggi continuano a non capire che il loro compito è tutelare gli interessi di molti a discapito di quelli di pochi e non viceversa.

  • Generalmente non rilascio commenti su pezzi da me firmati che non siano commenti o opinioni. Ma questa volta vorrei intervenire perché a mio modo di vedere la riqualificazione dell'area è un elemento fondamentale e imprescindibile (e apprezzo che tutto il Consiglio comunale la pensi come me). Si fa un gran discutere sul fatto che la famigerata centrale deturperebbe il paesaggio ambientale e il turismo, lei pensa che l'area così com'è oggi sia bella da vedere per i turisti? Ovviamente non dico che la soluzione sia il progetto presentato da Powercrop, anche perché quel progetto - come ampiamente scritto nell'articolo - l'area Sadam nemmmeno la considera di striscio.

  • Luca, lei ha pienamente ragione quando afferma che è un'indecenza e che dovrebbe essere bonificata.
    Il punto è che l'azienda deve occuparsene a prescindere, visto i finanziamenti previsti per lo smantellamento e ripristino dell'area, che sono indipendenti dal nuovo progetto.
    Legittimare qualcuno a non adempiere, o premiarlo con ulteriori concessioni è qualcosa invece che non potrà mai trovarmi d'accordo, come non posso condividere che un progetto scellerato diventi valido se accompagnato da qualche 'regalino'.

  • Sembra che Luca Trippi non abbia capito dove la Powercrop vuol fare la centrale.
    La Powercrop non vuol fare la centrale nell'area dell'ex zuccherificio, cosa che forse potrebbe anche migliorarne l'aspetto, visto che difficilmente si può immaginare una situazione peggiore dell'attuale.
    La Powercrop vuole costruire la centrale da un'altra parte, in un sito di notevole pregio ambientale, che sarebbe irrimediabilmente deturpato; e per di più deturpato in aggiunta, non in sostituzione.
    Insomma invece di avere un'area deturpata, quella dell'ex zuccherifico, ne avremmo due.
    Pensa forse Trippi che la centrale nella localizzazione prevista sarebbe un "accattivante biglietto da visita" per i turisti, posto all'ingresso del nostro territorio?

  • Evidentemente devo cambiare mestiere, non riesco più a esprimere semplicissimi concetti. O forse c'è chi si diverte a far finta di non capire. Ho scritto a chiare lettere che la centrale Powercrop non rappresenta la soluzione ANCHE perché non considera la riqualificazione dell'area ex-Sadam (gli altri perché sono stati esposti ed esaminati in modo approfondito molte altre volte in passato). Se volete leggere quello che non c'è scritto fate pure.

  • Le dici con educazione e non vieni capito, le dici con pragmatismo e non vieni capito, le dici guardando al futuro e non vieni capito...e allora la dico come mi viene...quest'estate tutti a prendere il sole nella zona di "notevole pregio"...tanto tolti pensionati e statali..per gli altri ci sarà ben poco da fare...poi ognuno è libero di pensarla come vuole!!!

  • Per Gianluca Padovani.
    Ora mi trova molto più d'accordo, grazie per la precisazione. Devo ammettere infatti che riqualificare un'area costruendo un impianto a 3 km dall'area stessa è perlomeno fuoriluogo. I cittadini lo sanno, le istituzioni - per fortuna - se ne sono accorte. (Piccolo esempio, senza scopi autocelebrativi: alla presentazione del progetto a novembre, io scrissi sia sul pezzo sia su altri commenti che Powercrop non aveva citato per niente l'area Sadam. Qualcuno mi fece notare che "la questione non doveva essere presa in esame adesso", una risposta elusiva e non convincente, perché invece è da lì che si dovrebbe partire).

  • Trippi solleva una questione importante, ma c’è un’erroro di fondo.: le due questioni sono separate ed indipendenti.
    Sono stati stanziati fondi europei per la bonifica ed il ripristino dell'area quindi questa deve essere COMPLETAMENTE sistemata indipendentemente da che si faccia una centrale altrove o non la si faccia.

    Chi amministra si deve impegnare a vigilare e sollevare la questione se ritiene che la bonifica non è avvenuta completamente o non è stata eseguita a regola d’arte, non mettere la testa sotto la sabbia ed utilizzare la questione come merce di scambio.

  • Gianluca mi trova d'accordissimo e condivido con tutto ciò che ha scritto. In effetti, ho sbagliato nei miei commenti precedenti a dare per scontato un passaggio della vicenda che mi pareva assodato.
    Quindi mi calo nei panni del semplice cittadino castiglionese (che non sa cosa c'è dietro le trattative istituzionali), e cerco di riepilogare la vicenda. Alla chiusura dello zuccherificio, l'amministrazione Brandi pose come obiettivo la riqualificazione dell'area (ecco i fondi di cui parla lei) e spuntò l'idea della centrale a biomasse perché la zona si prestava teoricamente a impianti del genere e avrebbe risolto il problema occupazionale dei cassaintegrati. Per quattro anni (2006-2010) le voci in paese si sono rincorse: stabilmento di produzione conserve di pomodori, centrale a girasoli, ecc ecc. Nel corso degli anni vennero fatti delle valutazioni, e, a quello che è dato sapere, sembra che la zona sia inidonea dal punto di vista idraulico per costruirci un impianto industriale. Eccoci quindi al passaggio chiave: Powercrop, che indubbiamente aveva a cuore la costruzione della centrale piuttosto che la riqualificazione ambientale, cercò di bypassare il problema: costruiamo una centrale lontano e facciamo un campo da golf allo zuccherificio. Un progetto avveniristico e utopistico al tempo stesso (infatti dal 2010 nessuno ne ha più sentito parlare). E poi più nulla, l'area Sadam è scomparsa dalle cartine e dalle discussioni paesane. Nel mio primo commento volevo far notare come le istituzioni si siano (finalmente) accorte di questo cortocircuito, a riguardo del quale scrissi una riflessione proprio su queste pagina alcuni mesi fa. Ed ho apprezzato che adesso, nel febbraio 2013, Regione, Provincia e Comune ritengano prioritario cestinare progetti che non considerino la riqualificazione dell'area Sadam.

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Luca Trippi

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