Castiglion Fiorentino, la città del Palio dei Rioni, risale alla ribalta anche per un’altra peculiarità: essere la Città delle 50 chiese. Gli edifici religiosi sono spesso considerati tra le principali attrazioni, soprattutto quando si decide di visitare la storia e la cultura di una città.
Non a caso Castiglion Fiorentino il 16 novembre del 2017 ottenne il brillante e prestigioso riconoscimento del “Premio Alloro – Cento Mete d’Italia” per essersi distinti nella valorizzazione del patrimonio storico, artistico e culturale. E questo censimento sulle chiese ha avuto proprio la finalità di catalogare un patrimonio storico e artistico che se, non debitamente valorizzato, rischia di essere trascurato. Alcuni di questi edifici religiosi, sono ormai ridotti a dei ruderi, altri ricadono su proprietà private, altri ancora, come, per esempio, la Chiesa di Sant’Agostino hanno subito gravi lesioni, o come San Filippino oggi al centro di una raccolta fondi, è inagibile da diversi anni. Attualmente le chiese aperte al culto sono molto meno di cinquanta, ma sono variegate tra loro e sono eccezionali testimonianze del nostro passato. “Il progetto è stato quello di una ricognizione sul territorio Castiglionese, al fine di individuare e ‘censire’ tutti gli edifici di culto esistenti. Partendo dal lavoro svolto dagli architetti Lorenzo Castellucci e Marco Frontini, l’Amministrazione Comunale di Castiglion Fiorentino ha deciso di approfondire e far conoscere questa ricerca.
Il censimento ha riguardato tutto il territorio comunale che è stato suddiviso in quattro settori: Area 1 Val di Chio, Area 2 Centro Storico, Area 3 Montecchio e Area 4 Val di Chiana. Elemento caratterizzante che si evince dai risultati dell’indagine è la diffusione, sostanzialmente omogenea, di edifici sacri in tutto il Comune, dalle campagne al centro storico, a testimonianza del forte senso religioso castiglionese, da sempre presente nella nostra città fin dai tempi antichi” afferma lo storico Pierpaolo Mangani.
“Castiglion Fiorentino è un borgo vivace ed offre innumerevoli occasioni attrattive per il visitatore di turno. Questo censimento può diventare un’ulteriore occasione per promuovere il nostro territorio fuori dai confini provinciali. Chi arriva nel nostro comune è alla ricerca del particolare, delle eccellenze, di usi e costumi ormai dimenticati, di storia e tradizioni che rendono grande un popolo” conclude il sindaco Mario Agnelli.