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Cacciatori ‘disinvolti’, esche avvelenate…chi controlla le nostre campagne?

Alcuni lettori, di varie parti del territorio della Valdichiana, ci hanno segnalato nelle ultime settimane svariati episodi di pericolo verificatisi in particolare in zone di campagna e/o prossime alla montagna. La maggior parte delle segnalazioni ci sono giunte dalla zona di Pergo – Valecchie, nel Comune di Cortona. Una signora, che si definisce ‘indignata e terrorizzata‘ ci racconta che sentire spari di fucile in prossimità delle abitazioni è ormai divenuto molto abituale. In pratica, ci scrive la signora “è come se la caccia fosse aperta tutto l’anno

Molto spesso capita di sentire gli spari in piena notte e non è raro notare fuoristrada lanciati a gran velocità nel bel mezzo della campagna: a bordo vi sono pseudo-cacciatori alla ricerca di selvaggina e prede, ovviamente in barba alle regole stabilite dalla legge.

La presenza diffusa di armi da caccia in casa di molti favorisce ulteriormente certi comportamenti, ai quali andrebbe posto un freno con un sistema di controlli maggiori.

Sempre più frequente, ci viene detto, anche la presenza di bocconi avvelenati che rendono così pericolosa anche una tranquilla passeggiata col proprio cane

Crediamo giusto riportare quanto ci viene scritto, sottolineando il fatto che ‘controllo del territorio’ e ‘sicurezza’ sono anche questo

Michele Lupetti

Colui che nel lontano 2006 ideò tutto questo. Fondatore e proprietario di ValdichianaOggi, dopo gli inizi col blog "Il Pollo della Valdichiana". Oltre a dispensare opinioni sulle cose locali è Beatlesiano da sempre (corrente-Paul Mc Cartney), coltiva strane passioni cinematografiche e musicali mescolando Hitchcock con La Corazzata Potemkin, Nadav Guedj con i Kraftwerk. I suoi veri eroi, però, sono Franco Gasparri, Tomas Milian, Maurizio Merli, Umberto Lenzi... volti di un'epoca in cui sarebbe stato decisamente più di moda: gli anni '70

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  • IO ABITO IN LOCALITA' RICCIO CORTONA, qualchew mese fa all'interno del mio uliveto mentre ero in compagnia della mia bambina e dei miei animali, sono stata ricoperta da una pioggia di pallini dovuta allo sparo ravvicinato di qualche maledetto vigliacco che ovvviamente aveva ben notato la nostra presenza e ripeto , all'interno della mia proprietà. Ho chiamato ed esposto il fatto ai carabinieri ma senza risultato

  • anche io ho avuto qualche problema con i cacciatori quando ho cominciato ad abitare a Montanare, ma molto rapidamente ho trovato un utile e semplice accordo con la locale squadra di caccia al cinghiale e siamo diventati amici e poi ..... un sacchettino di cinghiale non manca mai nel mio surgelatore.
    Leggi a parte, come al solito, quel che è efficace è una serena e chiara relazione fra le persone

  • Io toglierei dal titolo la parola "cacciatori", queste persone hanno un nome ben preciso, si chiamano bracconieri e NON hanno NULLA a che vedere con la caccia.

  • Secondo il dizionario della Treccani la parola bracconiere significa: " persona che esercita la caccia o l'uccellagione abusiva a scopo di lucro o per diletto; cacciatore di frodo "
    Lascio al lettore il commento circa la pertinenza dell'intervento del signor Cardeti

  • Il signor Cardeti intendeva discriminare correttamente ,sul piano giuridico la liceità ,dalla illiceità ,di certe pratiche.I termini reali nei quali si è tenuta ,finora ,la discussione.Tali termini non esauriscono,va da sè,il grande tema della "caccia".Si pensi ad esempio al significato del mimetismo ed ai suoi molteplici e raffinati riflessi nella condizione umana :ben al di là dell'attività venatoria.In uno stadio primitivo dello sviluppo della mente,tutto ciò che è simile risulta identico.Donde ,nel cacciare il bisonte,l'uomo primitivo adornava se stesso di pelli e corna per avvicinarsi alla preda e catturarla.La costruzione di più differenziate strutture cognitive ha avuto conseguenze evidenti :nella pratica venatoria "et alia".Non si vedono in giro,infatti,in tempo lecito o proibito,uomini rivestiti di pelli ed adorni di corna e zanne ;convinti così di entrare in mistica unione con cinghiali e cervi per cibarsene .Oppure per lucrare sulla vendita delle loro carni.Attività che richiede,comunque,strutture sociali e tecniche più complesse ed evolute.Onore dunque al signor Cardeti che ha sobriamente tracciato il limite.Fermo restando che chi voglia speculare, sulla caccia o su qualunque altro argomento,deve fare preliminarmente i suoi conti col mimetismo.Mettersi delle corna in testa,a qualunque fine,è operazione pericolosissima.

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Michele Lupetti
Tags cortona

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