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A Brunello Cucinelli il “Giogo d’Argento”

L’albo d’oro dei premiati del ‘Giogo d’argento’ si arricchisce con un nuovo e prestigioso nome: Brunello Cucinelli, imprenditore di fama mondiale noto come ‘Re del cashemere”, ma soprattutto grande persona nel diffondere estesamente gli ideali di un capitalismo nuovo, ovvero un “Capitalismo Umanistico”. La cerimonia di premiazione è in programma sabato 15 luglio, alle ore 21.15, in Piazza della Chiesa di Montagnano, nell’ambito della rassegna di Teatro Popolare ‘Il Giogo’. Brunello Cucinelli nasce a Castel Rigone, piccolo borgo del XV secolo in provincia di Perugia, da una famiglia contadina. Diplomato geometra, nel 1978 fonda una piccola impresa e stupisce il mercato con l’idea di colorare il cashmere. Fin da ragazzo, testimone delle sofferte vicende lavorative del padre e attento osservatore del mondo, sviluppa il sogno di un lavoro rispettoso della dignità morale ed economica dell’uomo. Questo aspetto è cruciale per comprendere la sua personalità e il successo della sua impresa, che Brunello non vede soltanto come produttrice di ricchezza, ma come ambito di azione per sviluppare e incrementare il sogno di un capitalismo che valorizzi l’uomo. Non a caso la conoscenza dei grandi uomini del passato alimenta i suoi sogni e i suoi ideali, ma il suo sguardo è costantemente rivolto al futuro lontano, e ogni sua azione, ogni sua opera è pensata per durare nei secoli. Nel 1982, dopo il matrimonio con Federica Benda, Brunello si trasferisce a Solomeo, che diventa l’oggetto dei suoi sogni e il grande laboratorio dei successi di imprenditore e di umanista. La benevola accoglienza che il mercato, nel frattempo divenuto internazionale, riserva ai suoi prodotti di qualità, gli dà la possibilità di attuare i suoi ideali. Nel 1985 acquista il Castello diroccato del XIV Secolo del borgo e ne fa la sede dell’azienda; nel 2000, dovendo adeguare le strutture produttive alle crescenti richieste del mercato, acquista e riadatta un opificio già esistente ai piedi del borgo di Solomeo, evitando di costruirne uno nuovo. La nuova costruzione del Foro delle Arti, con l’annessa Biblioteca Neoumanistica Aureliana, il Ginnasio, l’Anfiteatro e il Teatro, divengono il luogo deputato della cultura e dell’arte. Nasce in questo periodo la volontà, concretizzata nel 2012, di presentare l’impresa alla Borsa di Milano, e anche qui non si trattò solo dell’aspetto finanziario, perché Brunello vide nella più larga partecipazione alla sua attività d’imprenditore la possibilità di diffondere estesamente gli ideali di un capitalismo nuovo, un “Capitalismo Umanistico”. Dall’esperienza del Foro delle Arti, costruito da maestri artigiani umbri e ispirandosi a William Morris e John Ruskin, nasce l’idea della Scuola di Solomeo di Arti e Mestieri, che vede la luce nel 2013. Lo sguardo al futuro di Brunello vuole che la memoria di un fattore umanistico importante come l’artigianato debba essere conservato e tramandato, e la scuola è il laboratorio dove quest’aspirazione si trasforma in realtà.

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