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Biodiversità e #ArkofTaste, da Cortona on the move e Slow Food una grande sfida

Nell’ambito di Cortona on the Move, la rassegna internazionale di fotografia che vive in questi giorni a Cortona il suo weekend più “caldo” e resterà aperta fino al 2 Ottobre, ieri pomeriggio è stata presentata la campagna #Arkoftaste lanciata dagli organizzatori della rassegna in collaborazione con Slow Food. Al lancio era presente il fondatore di Slow Food Carlo Petrini che insieme al direttore di COTM Carloni ha presentato il progetto in un teatro Signorelli riempito in ogni ordine da un pubblico molto attento e interessato

Col progetto #ArkofTaste (lett: l’Arca del Gusto) Slow Food si propone di salvaguardare il patrimonio della biodiversità e la cultura del cibo. L’arca del Gusto viaggia per il mondo, raccoglie e valorizza i prodotti che appartengono alla cultura, alla storia, alla tradizione di ogni parte del nostro pianeta. Un patrimonio straordinario di specie vegetali e animali che l’uomo trasforma per produrre cibo in tantissime varietà. L’arca del gusto segnala l’esistenza di questi prodotti, dai formaggi alle tante forme di pane, dai dolci ai salumi e denuncia il rischio che essi possano scomparire e per questo invita tutti a fare qualcosa per salvaguardarli.

Basta poco in fondo per salvaguardare questo patrimonio: conoscerlo. La conoscenza sta alla base di tutto e per questo va sottolineato con favore lo sforzo e l’impegno che molti insegnanti stanno mettendo in atto con iniziative come gli “orti in comune” e il sostegno che le associazioni degli agricoltori e alcune amministrazioni comunali offrono anche attraverso l’istituzione di mercati riservati ai soli produttori.

Secondo Petrini per favorire tutto questo basta scegliere di acquistare e consumare determinati prodotti invece che altri, sostenendo così i piccoli produttori a scapito del cibo industriale. I cibi industriali, afferma il “contadino piemontese” (si autodefinisce così), sono in molti casi responsabili di problemi alla nostra salute (si noti l’espandersi di allergie e patologie che fino a qualche decennio fa erano quasi inesistenti) con grandi costi sociali. Le nostre scelte possono evitare così che alcuni di questi prodotti, coltivati in piccole quantità rischino addirittura l’estinzione.

#Arkoftaste porta l’Arca del gusto sui social network e in particolare su Instagram. E’ una campagna di comunicazione e sensibilizzazione che attraverso una call to action mette la fotografia al servizio di uno dei importanti progetti di conoscenza contemporanea: i protagonisti della campagna saranno gli utenti, coloro che coltivano, curano ed apprezzano questi gioielli gastronomici locali e tradizionali che sono chiamati a fotografare e geotaggare le tipicità e unicità dei territori creando un grande “album collettivo”. Tutte le immagini dovranno essere geotaggate e corredate di una descrizione che dovrà includere le seguenti informazioni: nome del prodotto, categoria, area geografica, informazioni sul prodotto e sugli usi gastronomici.

Inutile sottolineare l’importanza della campagna anche per la Valdichiana, terra che dalle tipicità e dalle sue radici storiche e di tradizione trae una linfa unica, basti pensare al tema dell’aglione, da noi messo in evidenza con vari articoli nei mesi passati. Per questo ci sentiamo di invitare tutti gli utenti (e gli amministratori comunali) della nostra terra a collaborare con la campagna, per dare un seguito alla bellissima giornata di ieri che, per l’importanza dell’ospite e dei temi trattati, è stata motivo di orgoglio per tutta la città di Cortona

Redazione

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  • Ho ascoltato anch'io con estremo interesse l'intervento di Petrini.Aggiungerei due cose all'interpretazione fornita nella cronaca dell'evento.
    a.Il riferimento costante e competente di Petrini alle vicende strutturali dell'agricoltura italiana (proprietà,impresa,occupazione e relative problematiche sindacali).
    b.La lungimirante correlazione tra politiche di rilancio dell'agricoltura secondo più aggiornati paradigmi tecnico-scientifici (meritoriamente portati alla conoscenza dell'opinione pubblica da veri innovatori come Petrini)e politiche dell'occupazione :rese sempre più urgenti dalla perdita di posti di lavoro e dall'impoverimento di massa provocati dalla crisi.In fondo l'obiettivo di una maggiore consapevolezza alimentare conquistata attraverso un nuovo rapporto produzione-consumo del cibo richiede,per essere praticato seriamente,un intervento riformatore sulle strutture agrarie.Fossilizzate dai tempi della riforma agraria e del grande esodo dalle campagne tra gli anni '50 e '60.Con le relative conseguenze sulla struttura produttiva e sociale del paese.Bisognerebbe mobilitare gli enti territoriali per promuovere progetti che integrino il duplice obiettivo di rilanciare territorialmente produzione agricola ed occupazione.Credo che Petrini ,se avesse avuto più tempo a disposizione ,avrebbe fornito molti spunti in proposito.Per altro verso,si pensi al suo riferimento arguto e polemico alla gastronomia televisiva e relative bufale ,per meglio intendere la logica complessiva dell'intervento e le sue reali preoccupazioni.

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