Finalmente è arrivata sui banchi di vendita la produzione 2019 dell’Aglione della Valdichiana.
La stagione di coltivazione non è stata, di certo, tra le migliori, sul territorio! Dalla messa a dimora dei bulbilli, ad Ottobre, fino al raccolto e alla essicazione, iniziati a Giugno, si sono alternati periodi di grande siccità e gravi allagamenti ma questo, fortunatamente, non ha danneggiato le colture.
“Il raccolto di quest’anno – ci dice Massimo Checconi, socio-produttore dell’Associazione Tutela e Valorizzazione dell’Aglione della Valdichiana, uno dei primi a riportare la coltivazione dell’Aglione in Valdichiana, nella sua azienda alle Chianacce – si è mantenuto, per quanto mi riguarda, nella norma. La siccità e poi la pioggia ne hanno caratterizzato, però, il sapore , un po’ più deciso”
Dal produttore al consumatore, Checconi porta il suo aglione sui banchi dei mercati locali.
“Si sente parlare sempre di più di aglione, attraverso libri e convegni, e la richiesta è in continuo aumento. Io lo vendo soprattutto alla gente del posto e ai turisti. Il prezzo al kg. oscilla tra i 16 e i 25 euro, dipende dall’aspetto, dalla grandezza dei capi d’aglio – spiega Checconi- anche nell’aglione c’è una prima e una seconda scelta. Il costo elevato del prodotto finale scaturisce da una lavorazione costosa che richiede molta manualità, dalla semina alla raccolta”
Sono ancora troppo pochi, invece, i ristoranti del territorio che propongono piatti “all’Aglione della Valdichiana” nei loro menù.
Assente da molte “Carte” perfino il classico pici all’aglione!!!
La promozione di questa eccellenza, nei menù locali non sembra all’altezza della fama del “gigante” e la ristorazione del territorio appare l’anello debole della catena virtuosa che, da tre anni, ha ridato all’aglione la “dignità” e il riconoscimento che merita.
Grandi soddisfazioni, invece, per l’Aglione Valdichiana, dalla grande distribuzione.
A portare sui banchi dei supermercati il cosiddetto “aglio del bacio”, alcuni produttori dell’Associazione Tutela e Valorizzazione dell’Aglione della Valdichiana, tra cui Pietro Rampi con la sua Azienda a Foiano della Chiana, che hanno scelto “la taglia M” per le loro colture di Aglione da immettere nella grande distribuzione.
“Le grandi reti di distribuzione – ci spiega Pietro Rampi– devono rispondere alle istanze di una clientela che apprezza l’Aglione della Valdichiana ma chiede un prodotto non troppo caro, quindi calibrato nel peso. Per questo, abbiamo semplicemente cominciato a piantare i bulbilli, gli spicchi per intenderci, di media grandezza per ottenere un’aglione di pezzatura media, tra i due etti e i due etti e mezzo“
La coltivazione di Rampi, prevalentemente manuale, ma “agevolata” dalla meccanizzazione, disegna campi di aglione che lasciano spazio, tra le piante bulbose, per il passaggio dei macchinari e non solo.
“L’aglione ha bisogno di terreni pianeggianti e ben drenati– dice Rampi- non tollera quei ristagni d’acqua che, purtroppo, quest’anno, hanno penalizzato alcuni produttori. Grazie alla agevolazione della meccanizzazione si è ottenuto un drenaggio del terreno diverso da quello della zappa, quindi meno rischi di ristagno d’acqua e una migliore qualità del prodotto”
Taglia S, M o XL, l’autentico Aglione della Valdichiana si riconosce dal marchio dell’Associazione che ne garantisce la qualità e la provenienza e anche il minimo prezzo di vendita, al dettaglio e all’ingrosso, nella grande distribuzione, così da evitare ogni rischio di speculazione o raggiro.
“Presto forniremo l’Aglione della Valdichiana di un QR CODE – ci ha spiegato Ivano Capecchi, Presidente dell’Associazione Tutela e Valorizzazione dell’Aglione della Valdichiana- una carta d’identità che garantirà al consumatore, attraverso l’etichetta, la totale tracciabilità del prodotto”
Il gruppo operativo che prenderà le “impronte digitali” all’Aglione della Valdichiana, vede capofila del progetto Stefano Biagiotti, Presidente del C.d.A. presso Qualità e Sviluppo Rurale srl.
A lui il merito, unanimamente riconosciuto, di aver avviato l’azione virtuosa di recupero e valorizzazione per una eccellenza del territorio in via di estinzione, “…buona, sana pulita, naturale e giusta per gli agricoltori che vi ritrovano anche il dovuto riscontro economico” ha detto Ivano Capecchi.
Merito a Biagiotti, aggiungiamo noi, anche per aver riunito la Valdichiana senese e aretina, Istituzioni pubbliche e imprenditori agricoli, sotto il vessillo dell’Aglione, secondo un modello di sviluppo economico locale esemplare.
“Entro dicembre 2020– ci dice Stefano Biagiotti- completeremo, insieme all’Università di Siena, all’Anci Toscana e a CIA Siena e Toscana, la campionatura su piante e terreni da cui scaturirà un campo dati che, inserito su una piattaforma digitale, restituirà al consumatore la completa tracciabilità del prodotto che sta comprando attraverso il QR CODE”
“L’Associazione per la Tutela e la Valorizzazione dell’Aglione della Valdichiana, insieme a Qualità e Sviluppo Rurale– prosegue Biagiotti- ha dato, inoltre, mandato all’Università di Pisa per la caratterizzazione nutroceutica e nutrizionale dell’Aglione Valdichiana che, entro ottobre, potrebbe rivelare, tra l’altro, l’ utilizzabilità del nostro aglione in sostituzione dell’aglio per gli intolleranti”