Un principio di incendio. Questa pare sia stata la causa che ha messo ko diverse migliaia di siti web tra cui anche il nostro fantastico giornale. Un principio di incendio nella sala UPS della server farm aretina di Aruba, il più utilizzato web provider d’Italia, causato in base alle prime indiscrezioni da un surriscaldamento.
Per la cronaca gli UPS sono dei sistemi basati su batterie chimiche utilizzati per erogare energia elettrica in caso di black out. Tipicamente sono collocati in una apposita sala termocondizionata a cui sono applicate, data l’importanza del ruolo che rivestono, rigide norme di sicurezza.
L’inconveniente si è verificato alle 4 di questa mattina. Una squadra di Vigili del Fuoco del Comando Provinciale di Arezzo è intervenuta alle 5 ed ha terminato le procedure di spegnimento alle 8 circa. Tre ore per domare un principio di incendio lasciano intuire che il problema non sia stato affatto banale.
Nel giro di poche decine di minuti internet è stata invasa dai commenti dei cybernauti divisi tra rabbia, rassegnazione e solidarietà. Aruba si è affrettata ad aprire un account su Twitter per tenere tutti al corrente sull’evolversi della situazione. Il primo messaggio alle 7:30 “Aruba: Causa principio di incendio nella server farm principale si è attivato l’energit poweroff togliendo energia alla struttura”. E poi a seguire “sono in corso le verifiche e le operazioni di messa in sicurezza della zona. seguiranno aggiornamenti”, “stiamo procedendo con la rimozione della polvere prodotta dalla combustione. a seguire verranno effettuati gli interventi di ripristino”.
Le ripercussioni sull’internet nostrano sono state disastrose. Praticamente mezza Italia si è fermata non solo perché un numero enorme di siti non era raggiungibile, ma anche perchè era fuori uso la posta elettronica di Aruba, largamente utilizzata da milioni di italiani e non. Pensate a quante transazioni on line non sono state eseguite, quanti ordini non confermati, quanti documenti non recapitati.
L’increscioso episodio deve farci riflettere sulla fragilità del nostro “ecosistema” in cui oramai tutto si muove in modo digitale: è bastato un semplice surriscaldamento per mettere in ginocchio numerosissime attività e relazioni sociali. E non mi meraviglierei se questo disservizio avesse causato una perdita di qualche decimo di punto percentuale del PIL. Vabbé sto esagerando. C’è di buono comunque che questa pausa forzata mi ha “costretto”, complice il timido sole che latitava da un po’, a fare una bella passeggiata con il cane e a scambiare quattro sane e reali chiacchiere con i vicini…