La Fortezza di Girifalco torna oggetto di studio degli studenti di tutto il mondo e questa volta si fa passare ai “raggi x” da un gruppo di 36 giovani, laureati e laureandi in Ingegneria Edile e Architettura, specializzati e specializzandi in Beni archeologici e del Paesaggio nonché studenti di Arti Visive del 3° e 4° anno, provenienti dall’Italia, dall’Europa e anche oltre!
“Across the stones” , questo il titolo del Workshop Internazionale svoltosi dal 17 al 22 settembre scorso a Cortona, in Fortezza, che ha messo insieme architetti, ingegneri, studenti dell’immagine per una indagine sullo stato di salute di Girifalco finalizzata a un suo recupero e ad un suo conseguente riutilizzo.
Dopo gli studenti della Facoltà di Communication & Design della Ryerson University di Toronto, che tra maggio e giugno scorso hanno lavorato alla elaborazione di una serie di progetti di Interior Design, che puntavano piuttosto ad una trasformazione “futuristica” degli spazi di Girifalco, è toccato, ora, a 22 studenti provenienti dalle Università di Napoli, Roma, Torino, Milano, Firenze, Vienna, Monaco ( perfino dall’Iran!) e a 14 studenti della Facoltà di Scienze Applicate dell’Università di Salisburgo, studiare il maniero cortonese puntando, questa volta, ad un recupero “conservativo” dei suoi spazi.
Per i 36 partecipanti, un programma di seminari e sopralluoghi, di sei giorni, che si è aperto con una indagine sul campo su un’altra Fortezza medicea, con peculiarità storiche simili, quella di Arezzo, ormai restituita alla vita e alla città. Poi, per loro è iniziato il lavoro su Girifalco che li ha visti operare, divisi in 4 gruppi, a quattro differenti sezioni della Fortezza.
“Gruppi misti di studenti, architetti, ingegneri, fotografi- ha precisato Nicola Tiezzi, Presidente di ON THE MOVE, volendo sottolineare la impostazione sperimentale di questo Workshop- che hanno portato la loro professionalità, il loro “punto di vista”, nei progetti, contribuendo ad una visione complessiva della Fortezza sicuramente innovativa e al tempo stesso conservativa.”
“Gli studenti di Arti Visive, come quelli dell’Università di Salisburgo- ci ha spiegato Tiezzi- con le loro fotografie, hanno offerto una interpretazione degli spazi di Girifalco documentaria ma anche suggestiva che, affiancata alla più avanzata indagine architettonica e ingegneristica, ha regalato una immagine della Fortezza più completa, che è venuta fuori chiaramente nei progetti presentati a conclusione dei lavori.”
Uno studio di Girifalco, attraverso le immagini, quelle del cinema e della fotografia, eseguito dagli studenti di Arti Visive coinvolti nel Workshop, in particolare dai 14 provenienti dalla Università di Salisburgo e guidati dal Prof. Herman Scidl, una vecchia conoscenza per Cortona, per l’Associazione ON THE MOVE, per la Mostra fotografica CORTONA ON THE MOVE, con cui collabora da tre anni.
E poi, le preziose rilevazioni termografiche, scansioni laser, fotografie con levata di drone, raccolte durante l’estate, grazie alle tecnologie più avanzate messe a disposizione dei partecipanti dalle Università coinvolte nel Workshop.
Un patrimonio di indagini, dati, sullo stato di salute di Girifalco, sulla datazione delle sue mura, che resterà alla Fortezza, insieme ai 4 progetti degli studenti del Workshop e ai 5 progetti dei ragazzi della Ryerson University di Toronto, a rappresentare preziosi tasselli di un più ampio studio della Fortezza, che muove i suoi primi passi ma che resta assolutamente propedeutico a qualsiasi progetto di restauro del monumento cortonese.
Il Workshop settembrino ha visto svolgersi le sue lezioni secondo un percorso basato su quelli che sono i valori portanti di Girifalco, ossia il suo paesaggio naturale, storico e urbano, strettamente collegato al centro storico.
Paesaggio che gli studenti hanno osservato e studiato per sei giorni ed infine, interpretato nei loro progetti proponendo una lettura circolare di Girifalco (che può facilmente rappresentare un futuro percorso di visita della Fortezza) che, parte dalle mura cinquecentesche e raggiunge, con un tragitto a spirale, il cortile centrale su cui affaccia il Palazzo del Capitano, fulcro del bastione e sua parte più antica.
“Girifalco non può essere restaurata se prima non la si conosce!”- ha dichiarato la prof.ssa Bianca Gioia Marino, docente di Restauro del Dipartimento di Archeologia dell’Università Federico II di Napoli, che ha lavorato alla costruzione del Workshop insieme a ON THE MOVE e al Comune di Cortona, seguendo poi gli studenti nel percorso che li ha portati alla realizzazione dei progetti.
E a conclusione di questo seminario di analisi e studio su Girifalco, ha diagnosticato uno stato di salute “ accettabile” per la Fortezza, sottolineando ” la necessità di una approfondita serie di ulteriori indagini per indirizzare al meglio gli eventuali interventi di restauro e definire una stabile destinazione d’uso per Girifalco.”
“La Fortezza non è in condizioni critiche dal punto di vista statico-costruttivo- ci ha spiegato la Prof.ssa Marino-, tranne il Bastione di S.Egidio. Attualmente non è visitabile nella sua interezza. Ci sono parti inesplorate e la mancanza di manutenzione, con la vegetazione infestante, non rende facilmente fruibile e visibile la ricchezza architettonica del castello ma è necessario un impegno unanime per far tornare a vivere una realtà storica così importante per l’intero territorio!”
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