Irrigare i campi con l’acqua della diga di Montedoglio? Gli agricoltori di Manciano esprimono le loro perplessità e rispondono “No, grazie”. Un mese fa l’assessore provinciale Andrea Cutini aveva annunciato l’avvio dei lavori del primo stralcio della rete irrigua del Distretto 7, che interessa il comune di Castiglion Fiorentino, e in particolare 400 ettari di una zona appartenente alle frazioni La Nave, Pozzo Nuovo e Manciano. Un’opera che prevede lo stanziamento di 4.400.000 euro, derivanti in parte dal Piano di sviluppo rurale, in parte dalla Regione.
“Una grande opportunità per il settore” aveva commentato Cutini. Non la pensa così un nutrito gruppo di agricoltori di Manciano, paese di 900 anime noto per aver dato i natali a Roberto Benigni ma anche per la famigerata centrale a biomasse. “Innanzitutto qui a Manciano, soprattutto nella parte ad ovest della frazione, non c’è urgente bisogno di un impianto così, per fortuna a noi l’acqua non è mai mancata e sono pochi i proprietari che coltivano prodotti che richiedono elevata irrigazione, come ortaggi o mais” dice uno di essi, che ha 22 ettari di terra e fa parte di una famiglia per la quale l’agricoltura è un lavoro, una missione, uno stile di vita. “Credo che useremo appena il 10% delle potenzialità di un impianto così” e aggiunge: “Perché non iniziare a portare l’acqua in quelle zone dove c’è effettivamente più bisogno?”.
Gli agricoltori sono inoltre perplessi dai metodi di misurazione ed erogazione dell’acqua. “Se venisse usato il metodo già in funzione nel Distretto 21 (Pieve al Toppo, Mugliano, Badia al Pino), verrebbero applicati un contatore ogni 18-20 ettari di terreno e una testa d’idrante per ogni proprietario terriero. Il contatore funziona tramite una tessera elettromagnetica che riconosce i dati personali, e ognuno può innaffiare solo in un determinato orario della giornata. C’è un problema: l’inserimento della tessera non preclude che altri possano aprire l’acqua in quelle ore, e ovviamente lo fanno a spese di colui che ha inserito la tessera” fa notare l’agricoltore. “Che faccio, passo le giornate a controllare se i miei vicini, che sono circa dieci e sparsi su un raggio di 7-800 metri, innaffiano a mie spese?”. “Anche nel sud, anche a Foggia, esistono impianti di irrigazione in cui anche il più piccolo proprietario terriero ha un suo contatore, non vedo perché non si possa fare qui”.
L’agricoltore poi nota un dettaglio non irrilevante: “Le tubature dell’impianto, il primo nel comune (il distretto castiglionese misura in totale 1.883 ettari, ndr) e di tutta la Valdichiana a sud di Pieve al Toppo, arrivano fino alla Direttissima Roma-Firenze, a poche centinaia di metri da Ca’ Bittoni. Là dove dovrebbe sorgere la centrale a biomasse. Perché si è cominciato a lavorare proprio qui?” E’ solo una coincidenza? E aggiunge: “Powercrop ha detto che la centrale consumerà 75 litri di acqua al minuto, ma un tubo del diametro di 12 centimetri e con una pressione di 4 atmosfere, in teoria ne porta molti più di 75”.
Tanto per rumore per nulla, si potrebbe obiettare: nel senso che se l’acqua non la vuoi, non la consumi e stop. Ma la paura degli agricoltori è che l’impianto possa comunque ricadere sulle loro tasche. “Per il momento la Provincia ci ha garantito che l’installazione dell’opera per noi sarà gratuita, e ovviamente conta sul fatto che compensiamo il suo costo dei lavori con il nostro consumo di acqua”, nota il mancianese, e infatti, sul comunicato stampa della Provincia si legge che “l’intervento dovrà però vedere da parte delle imprese un impegno per un utilizzo della risorsa acqua con metodi di alta efficienza ed efficacia”. “E se invece nessuno la usasse?” chiede preoccupato l’agricoltore. “L’opera dovrebbe esser data in gestione al Consorzio Bonifica della Valdichiana. Chi ci garantisce che il Consorzio in futuro non ci chieda di pagare una tassa?”. C’è poi l’altrettanta delicata questione dei lavori, che dovendo intervenire sui campi, arrecheranno necessariamente dei danni. “Ci hanno detto che verrà aumentato il valore nominale del terreno, ma resta il fatto che dove passa il tubo non si può costruire né piantare alberi”.
L’agricoltore mancianese si guarda indietro e si lascia andare a un’amara considerazione: “Nel 1980 feci un impianto di irrigazione e i tecnici del Comune mi dissero di farlo in un certo modo perché sarebbe arrivata a breve l’acqua di Montedoglio con le sue 4 atmosfere. Io quell’impianto l’ho già smantellato, ma l’acqua ancora non è arrivata”.
Si sa come Umbria Jazz, in ormai dieci lustri, abbia portato a Perugia e dintorni,…
Convegni, tavole rotonde, degustazioni enogastronomiche, mostre fotografiche e documentali tutto dedicato all'animale simbolo della Valdichiana:…
“E io vado a mangiare dallo zio Ernesto!!” Scommetto che se solo avesse un ospitale…
È uscita la nuova guida di Condé Nast Johansens per una vacanza in una delle…
Nel genere da me e da tanti altri amato c’ è sempre stata la contrapposizione…
TOP TEN Mussolini il capobanda. Perchè dovremmo vergognarci del fascismo di Aldo Cazzullo,…