Si apre con “A testa in giù” la Stagione teatrale del Signorelli di Cortona ed è subito tutto esaurito per Emilio Solfrizzi e Paola Minaccioni in scena con una commedia di Florian Zeller.
Lo spettacolo propone un intreccio apparentemente scontato. Il marito, Patrick, che lascia la moglie, Lawrence, per una più giovane, Emma. L’amico di sempre, Daniel, che lo invidia mentre sua moglie, Isabelle, odia la nuova compagna e non vorrebbe neppure conoscerla, schierata affettivamente con la ex moglie di cui è amica e confidente.
Una serie di stereotipi per un trama banale se non fosse per il fatto che i personaggi recitano le loro battute e subito dopo parlano “ a voce alta” con se stessi, rendendo il pubblico testimone dei loro pensieri più segreti .
Un testo, quello del giovane commediografo Zeller, innovativo, catartico, contemporaneo. Tanto “francese” nel suo linguaggio da rischiare di essere difficilmente esportabile .
Ci riesce e passa l’esame del pubblico a pieni voti il primo allestimento italiano di “L’envers du decor” (questo il titolo originale della commedia francese!) con Emilio Solfrizzi Paola Minaccioni per la regia di Giole Dix.
La commedia, giocata sul doppio canale narrativo, quello del “detto a voce alta” e quello del “pensato ma non detto” di cui si mette al corrente lo spettatore, rivela il lato più cinico dell’essere umano, permette di scandagliare nelle dinamiche relazionali, provoca gag comiche spassose, mantiene il ritmo della commedia vivace per tutti i 120 minuti.
Solfrizzi si conferma un ottimo attore.
Con la sua comicità elegante, quella mimica facciale e le pose di “decurtisiana” memoria, porta in scena un Daniel di Zeller, a tratti romantico, goffo, cinico, comico e tragico insieme.
In simbiosi con la bravissima e versatile Paola Minaccioni, Isabelle, i due attori passano, dalle battute di un “copione” che è l’apparenza dei rapporti umani, ai pensieri inconfessati ( che solo il pubblico può sentire!), in una alternanza che ricorda i tempi e i contrattempi musicali, in cui i due livelli di linguaggio non si confondono mai, restando sempre ben chiaro allo spettatore il “detto” e il “non detto”.
Ottima prova d’attore per Bruno Armando nei panni di Patrick e per Viviana Altieri, Emma nella commedia.
La scenografia curata da Andrea Taddei contribuisce a tenere il ritmo della commedia.
Siamo nella casa parigina di Daniel e Isabelle, ricavata da una ex tipografia. Qui si svolge la cena in cui i padroni di casa conosceranno Emma, la nuova compagna del loro vecchio amico Patrick. Gli attori si muovono sui due piani dell’appartamento, spariscono e ricompaiono, si spostano convulsi dal divano alla cucina, dal salotto al bagno, a tempo con gli avvenimenti reali e con quei pensieri “ a voce alta” da condividere con gli spettatori.
La regia di Giole Dix è quella di un grande professionista che rende onore alla commedia originale francese puntando su una comicità raffinata spiritosa ed intelligente.