Anche quest’anno, in occasione del mese di marzo, l’amministrazione comunale di Cortona e le associazioni che operano sul territorio propongono alcune iniziative per celebrare le donne e la giornata internazionale a loro dedicata. L’8 marzo rappresenta, dunque, non solo un giorno di festa per le donne, ma un momento per portare all’attenzione della società italiana le richieste di pari diritti e pari opportunità nella sfera lavorativa, sociale e familiare.
Oltre alle tradizionali mimose, e alle iniziative locali, sono due gli eventi specifici che avranno luogo a Cortona.
Sabato 7 marzo, nella sala del consiglio comunale, con inizio alle ore 18, appuntamento con il «Premio donna 2020», organizzato dal comune di Cortona (assessorato alle pari opportunità e politiche sociali, assessorato allo sport e alla scuola e assessorato alla cultura) insieme con l’associazione Pronto donna, che opera per la tutela delle donne vittime della violenza. Il premio è stato assegnato quest’anno a una figura femminile, di origine cortonese, che ha ottenuto apprezzati riconoscimenti nel proprio ambito di attività: Elisabetta Casetti.
Elisabetta Casetti è campionessa italiana di tiro con l’arco storico. Nel 2019, dopo una stagione di gare particolarmente intensa, ha collezionato undici piazzamenti sul podio su quindici tornei disputati, dei quali sette vinti.
Il programma della serata, presentata dalla conduttrice Francesca Scartoni, prevede l’esecuzione di una serie di intermezzi musicali affidati alla voce recitante dell’attrice Valeria Gudini, accompagnata al flauto da Andrea Meucci.
Sabato 14 marzo, nella sala del consiglio comunale di Cortona, con inizio alle ore 17.30, è, invece, in programma la conferenza sul tema: «Le donne e la grande guerra», organizzata dal comune di Cortona, insieme con la fondazione Nicodemo Settembrini e il Maec.
Relatore dell’incontro sarà il professor Riccardo Balzarotti-Kaemmlein, il quale parlerà del ruolo avuto dalle donne durante il primo conflitto mondiale, e della rivoluzione storica che avvenne nei quattro anni di guerra, quando la penuria, o l’assenza, di uomini determinò la presenza femminile nello svolgimento di mansioni fino allora soltanto maschili.
Si precisa che il regolare svolgimento degli eventi rimane subordinato agli eventuali provvedimenti disposti dalle autorità competenti.
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