Grazie! Auguri! Le vogliamo bene! Ecco le parole più gettonate che Don Giuliano Faralli si è sentito rivolgere nei giorni precedenti e nella straordinaria celebrazione solenne con cui ha festeggiato questo giorno importantissimo della sua vita sacerdotale: 50 anni, da quel 18 giugno 1967 in cui venne ordinato, festeggiati nella chiesa di Montecchio Vesponi in Castiglion Fiorentino domenica 25 giugno giugno 2017 alle ore 18.00; gremita di fedeli, amici, parrocchiani, autorità, familiari e ospiti. Tantissimi giunti dalle Parrocchie dove Don Giuliano iniziò il suo ministero in quel lontano 1967; prima 3 anni a Soci come cappellano e poi 22 anni parroco a Ponte a Poppi, dove è rimasto una vera istituzione per il ruolo sociale e religioso avuto. 25 anni in Casentino e altrettanti a Montecchio, Pievuccia e Pergognano, sembra un percorso perfetto da celebrare assieme al suo popolo, a quei compagni di viaggio terreno e spirituale per i quali non sa risparmiarsi: sempre al loro servizio ogni giorno.
Alla presenza dei parroci del Vicariato di Castiglion Fiorentino e di molti altri la celebrazione di Domenica merita davvero di essere ricordata per l’emozione che ha suscitato nei presenti, forse più giusto definire commozione. Una messa vera come autentico e incondizionato è stato l’affetto dimostrato a Don Giuliano Faralli.
Lui aspettava da tempo questo giorno, un dono del Dio a cui ha dato tutta la sua vita, e visibilmente emozionato si è lasciato accompagnare all’altare in una cerimonia durata oltre un’ora e mezza. Con la stessa semplicità di un chierichetto qualunque ha ascoltato tutti coloro che erano venuti da lui e per lui.
Don Marcello Colcelli, Arciprete della Collegiata in Castiglion Fiorentino, in un’omelia semplice, schietta e di grande sentimento ha fatto capire hai presenti il significato intimo di questo anniversario per la chiesa cattolica e l’importanza per la figura di Don Giuliano, la sua personalità e carisma: un servitore di Dio caratterizzalo da zelo, passione, fede incrollabile, desiderio di dialogo e confronto con la sua gente, fiducia nel prossimo e voglia di guardare lontano ogni giorno, con le azioni che fa alla guida delle sue due “creature”: Solidarietà In Buone Mani Onlus, con cui interviene nei paesi poveri del mondo, e il Gruppo Storico e Sbandieratori Città di Castiglion Fiorentino, ambasciatori del folklore e delle tradizioni della nostra terra in ogni continente.
Nel suo intervento il Sindaco Mario Agnelli ne ha descritto e lodato la personalità e l’impegno, ringraziandolo a nome di tutta la cittadinanza, ricordando anche le qualità nascoste di agricoltore per passione. Poi in rappresentanza della Associazioni e realtà delle parrocchie di Montecchio e Pievuccia, Giuseppe Brogi e una ex insegnante da Ponte a Poppi hanno dato la volata all’entusiasmo dei presenti, tra ricordi, risate e tanta ammirazione, tanta voglia di ripetere il grazie all’uomo e al sacerdote. Lui è rimasto attento e divertito ascoltatore in attesa di aprire i suoi sentimenti nella seconda parte della messa.
Giunge quindi il momento e le parole da lui pronunciate ai presenti non si possono scrivere ma solo ascoltare, meditare e soprattutto ricordare per sempre: ha ricevuto tanti grazie e altrettanti ne vuole dire. Al Dio che lo ha chiamato, facendogli il dono più grande di una vita piena di significato, e ai suoi genitori, momento in cui l’emozione nella chiesa tocca la vetta. Come fosse ieri racconta i giorni della vocazione e il distacco dalla famiglia, con commozione ricorda a tutti che il vestito che indossa è lo stesso del giorno dell’ordinazione, il dono dei suoi genitori. Umiltà e gratitudine guidano ogni suo pensiero e parola rivolta ai presenti. Ricorda le esperienze nei paesi poveri, che gli hanno insegnato tanto, il rapporto quotidiano con la sua gente a cui chiede scusa se qualche volta non è stato all’altezza e non ha accontentato tutti. E’ un uomo come gli altri, o almeno si sente tale, e ritorna alle parole di don Marcello sulla fragilità che accompagna anche i sacerdoti: uomini scelti da Dio ma non per questo immuni da debolezze e limiti. Ma sono qualità anche queste per il popolo di questa chiesa. Il Don Giuliano che parla aprendo il suo cuore è quello a cui tutti vogliono uno straordinario bene, è un 50° anniversario, insomma, nemmeno troppo diverso da quello di una coppia di sposi, tra un sacerdote e il suo popolo, in una rinnovata dichiarazione d’amore.
Poi i doni, gli abbracci e i gli auguri sfociano nella bella festa e cena conviviale organizzate all’esterno della Chiesa, e nessuno aveva dubbi che avrebbe fatto le cose in grande anche su questo aspetto; serenità e gioia dei presenti continuano così ora dopo ora. Arrivano anche gli auguri che non potevano mancare, quelli dell’attore Leonardo Pieraccioni, suo alleato in tanti progetti di solidarietà, con un video messaggio ci ride e ci scherza per dirgli anche lui quanto grande è l’affetto e la riconoscenza.
Giungeranno la notte e la stanchezza anche questa sera per Don Giuliano Faralli e senza dubbio anche più del solito, ma sono tutti sicuri che la mattina dopo è pronto ad alzarsi addirittura prima: c’è la sua gente che lo aspetta, tanti ragazzi poveri da sfamare, mille cose da fare e altrettante da immaginare possibili. Forza Don Giuliano.. sei ancora e sempre quel giovane prete generoso e instancabile di cui le nostre comunità hanno tanto bisogno.
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