Non si puo’ commentare la giornata del 4 Novembre in questo 2017 se non partendo e citando la disfatta di Caporetto del 2017.
Giorni tragici 100 anni fa’ per il Regio Esercito Italiano in cui le armate di Von Below riuscirono a sfondare le linee italiane il 24 ottobre in prossimita’ di un anonimo villaggio sloveno e da quel giorno il dizionario italiano si arricchì di un nuovo termine che molti avrebbero evitato di scrivere “caporetto”, sinonimo di disfatta, sconfitta, tracollo, rotta.
Dei circa 430 castiglionesi arruolati nel Regio Esercito durante la grande guerra il Dott. Antongiulio Banelli, storico castiglionese e curatore della importante mostra archivistica sulla grande guerra visibile sull’androne del palazzo comunale, ha ricordato, analizzando i registri di leva comunali, che solo poco piu’ di 60 ritornarono vivi dal fronte.
Cifre agghiaccianti per un comune che in quei tempi contava poco piu’ di 5.000 abitanti.
Una intera generazione e’ scomparsa inghiottita dalla morte.
Una tragedia che, per fare un paragone attualizzato, e’ come se per un triennio le scuole castiglionesi restassero chiuse perche’ gli alunni fossero tutti morti.
Queste sono state le dimensioni ed entita’ principali della grande guerra per la comunita’ castiglionese, che ha ricordato nel suo discorso il Sindaco Mario Agnelli, prima ancora dei valori patriottici, dell’eroismo o della storica conclusione del risorgimentale ideale di completamento della unita’ territoriale dell’Italia.
Questi morti e’ bene ricordarli ed onorarli in questa giornata commemorativa e delle forze armate, prima ancora di ogni altro valore o simbolo , e ritengo che opportunamente bene ha fatto l’amministrazione comunale ad incentrare le manifestazione celebrative al palazzo comunale sede del Sacrario ai Caduti di tutte le Guerre in cui sono riportai i nomi e le foto di centinaia di castigionesi, realizzare la mostra archivistica nell’androne prospiciente il Sacrario e celebrare la messa di commemorazione davanti al palazzo comunale.
Messa celebrata dal cortonese Arciprete Don Marcello Coltelli la cui omelia si e’ incentrata sulla figura di San Carlo Borremeo, grande ideologo e dottore del Concilio di Trento, che dalla “caporetto” cattolica dello scisma luterano riusci’ a risollevare le sorti di Santa Romana Chiesa dando regole ed ordine dottrinale ad cattolico “esercito” sbandato cosi’ come, nel 1918, i Generali Diaz e Badoglio riuscirono, memori della caporettiana sconfitta, a realizzare la piu’ grande vittoria di ogni tempo dell’esercito italiano con lo sfondamento della linea del Piave.
Come da tradizione si e’ svolto il corteo preceduto dalla Filarmonica Castiglionese da piazza del comune al monumento ai caduti dei giardini di Piazza Matteotti dove e’ stata deposta una corona ed avvenuta la cerimonia dell’alzabandiera al suono della tromba che lo scorso anno era stata improvvidamente omessa.
All’Auditorium della Chiesa di Sant’Angelo al Cassero le cerimonie si sono concluse con tre conferenze promosse dall’Assessorato alla cultura e dai Licei Castiglionesi e della Scuola Media sui temi della grande guerra che hanno visto relazionare .
Il Dott. Antogiulio Banelli incentrata sulla Mostra Archivistica
Il Cattedratico dell’Universita’ di Siena Prof. Stefano Maggi su temi di logistica militare
L’appassionato escursionista Agostino Trippi sui sentieri di alta montagna del fronte dolomitico ampezzano
Intervallati da letture di brani sul tema degli studenti delle scuole
Le cerimonie, come sempre, hanno visto la presenza delle cariche cittadine anche se si e’ notata la mancanza della rappresentanza di alcuni gruppi consiliari che, mi auguro e spero, sia per problemi che non riguardino i fini degli eventi.
La presenza delle numerose associazioni di volontariato e’ stata massiccia cosi’ come imponente di quelle d’Arma e tra queste ultime si e’ distinto Il Gruppo Genieri e Trasmettitori Castiglionesi, per numero, titolo e qualita’ di presenza, che ha permesso di registrare, come prassi consolidata di dovere civico e morale proprio dell’Arma dei Genieri, il video dell’alzabandiera e della deposizione della corona al monumento dei caduti di cui si riporta il link YuTube.