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12 domande a Luca Bianchi, Segretario del PD cortonese

1- Prima di tutto parliamo di Covid-19: E’ soddisfatto delle misure prese fino ad oggi dal governo sia dal punto di vista sanitario che economico e sociale? 

Il governo ha fronteggiato bene l’emergenza nella prima fase. Ha reagito prontamente divenendo un punto di riferimento per gli altri paesi. Oggi sembra più difficile perché tutti vorrebbero scongiurare il lockdown per evitare effetti drammatici sull’economia. Sul fronte sanitario si è fatto molto per il potenziamento delle cure e dell’assistenza ospedaliera e si poteva fare di più e meglio forse sulla prevenzione e i sistemi di individuazione del virus e di tracciamento

2- Si sente di consigliare al Sindaco Meoni interventi specifici, più drastici ed efficaci per ridurre assembramenti o altre situazioni che possono favorire il proliferare del virus?

Intanto che non ricommetta grossolani errori, come nel caso della consegna delle mascherine nella prima fase. In quel caso si può dire che sono stati scientemente organizzati assembramenti

3- Cosa ne pensa della distribuzione ‘a pioggia’ alle aziende presenti nel territorio comunale dei 100.000 euro dell’amministrazione comunale? 

Al netto della volontà di aiutare le imprese in un momento difficile il sistema adottato non è condivisibile. Sembra un operazione di facciata pseudo clientelare. Manca una visione strategica di lungo respiro nell’obiettivo di sostenere un sistema economico colpito dal covid 19. Mi sento di sottoscrivere l’appello lanciato dal capogruppo PD per una maggiore condivisione anche in consiglio comunale. In una fase di emergenza come questa il “fai da te” non solo non serve ma può essere dannoso.

4- Su quali direttrici pensa che si debba puntare lo sviluppo economico del nostro territorio per evitare in futuro il ripetersi di situazioni difficili come quella che sta avvenendo con il Covid-19?

Non so se esiste una relazione fra il modello di sviluppo e la comparsa del covid. Certo sul pericolo delle pandemie il mondo in futuro dovrà riflettere ed attrezzarsi. È il modello sociale, relazionale e della risposta sanitaria che dovrà essere al centro delle nostre attenzioni. Sul fronte economico, se l’obiettivo della critica è il sistema globale credo che una riflessione in questo senso debba essere fatta anche prescindendo dal covid. Non c’era bisogno della pandemia per evidenziare distorsioni dell’attuale sistema di sviluppo a livello internazionale. Per quanto riguarda il locale credo che il nostro “sistema” – se così possiamo definirlo consci del fatto che i livelli locali non prescindono da quello globale – non sia messo poi così male sul terreno della sostenibilità e dell’attenzione all’ambiente e alle relazioni. Una cosa che è importante evidenziare come conseguenza di questa grave crisi è la messa in soffitta da parte dell’Unione Europea delle politiche di austerità, sostituite da politiche espansive che dovrebbero, auspicabilmente, spingere la ripresa economica al termine della pandemia e che già in questa fase sono di grande aiuto per le economie dei singoli paesi.

5- In un intervista il Segretario Provinciale del Partito Democratico Ruscelli è stato polemico nei confronti dei vertici regionali “….non hanno saputo valorizzare le potenzialità e capacità degli eletti del PD ad Arezzo……”. Anche lei è rimasto deluso e, se si, perchè?

Parzialmente deluso perché avrei voluto veder confermati quantomeno i ruoli già ricoperti dai rappresentanti Aretini nella precedente legislatura. Dopodiché sappiamo che vi sono difficili equilibri da mantenere. L’incarico di capogruppo a Vincenzo Ceccarelli è tutt’altro che secondario e sono certo che Lucia de Robertis nel ruolo di consigliere sarà di grande aiuto per il territorio Aretino. A Cortona abbiamo sostenuto – e anche premiato – queste due candidature, anche come riconoscimento per quanto fatto negli anni per il nostro territorio.

6- Perchè Arezzo, la Valdichiana e Cortona hanno perso, negli ultimi anni, quel peso politico a livello regionale che li ha sempre contraddistinti?

Arezzo nell’ultima legislatura ha espresso un assessore importante. Purtroppo se guardiamo alla Valdichiana e Cortona è da tempo che non esprime una rappresentanza in consiglio. Contano i numeri certo ma anche la capacità di proporsi. Forse negli ultimi anni è mancato spirito unitario. Su questo credo dovremo lavorare in futuro.

7-Come mai in Valdichiana alle ultime Regionali il centrodestra ha prevalso in tutti i Comuni? 

Bella domanda. È quello che ci stiamo chiedendo e che dobbiamo continuare a chiederci. Certo quello che si diceva sulla mancata rappresentanza ha sicuramente un peso. Come detto ci sarà da lavorare molto in ogni singolo comune e a livello di zona per riaffermare il peso e il ruolo del centrosinistra.

8- In un’intervista di qualche giorno fa sul Corriere Fiorentino, l’ex presidente della Regione Vannino Chiti criticava la “ottusa” chiusura del gruppo dirigente regionale del PD: “… sono deluso dal fatto che neanche si è pensato di offrire la Presidenza del Consiglio Regionale ad un’esponente del Movimento 5 Stelle, qualsiasi sia stata la risposta non importava valeva comunque la pena visto che siamo alleati al governo del paese e come pensiamo di conquistare il governo del paese e delle città se non realizziamo una politica di alleanze con tutte le altre forze politiche di sinistra e con il Movimento 5 Stelle….” Lei condivide questa analisi?

Si la condivido. Aldilà dell’aspetto contingente ne condivido il senso. È necessario allargare il fronte. In primo luogo alle altre forze di centrosinistra e contemporaneamente alle forze con cui in questo momento governiamo a livello nazionale. Il punto di partenza è che il PD anche a livello locale non è autosufficiente e pertanto non può nemmeno essere autoreferenziale

9- Lei è stato eletto da poco tempo segretario dell’Unione Comunale del Partito Democratico di Cortona, nel passato ha anche svolto l’incarico di assessore comunale…come giudica nel complesso l’operato della Giunta Meoni?

In realtà non vedo l’operato di una giunta. Abbiamo un sindaco che tende a far tutto da sé e tutt’altro che bene. Manca completamente una visione strategica. Manca la politica. Sorrido quando sento sbandierare i risultati di una gestione ordinaria – il minimo sindacale – come grandi successi della giunta di centrodestra. In questo anno e mezzo sono completamente sparite le politiche sociali, fiore all’occhiello delle precedenti amministrazioni e che distinguevano Cortona come eccellenza regionale. Assenza totale sulla sanità. Quando durante la prima fase covid si sono compiute scelte che di certo non hanno valorizzato il nostro ospedale dov’era il presidente della conferenza dei sindaci? Sul turismo si predica l’autarchia quando la strada obbligatoria – anche per avere maggiori risorse – è quella della gestione associata. Non si vede un progetto di senso sulla cultura. Molto si è fatto per eliminare quello che c’era prima (sbagliando), ma non si vede cosa lo dovrebbe sostituire. Inoltre, a sentire le critiche di tanti cittadini, manca completamente l’attenzione al territorio, soprattutto nelle frazioni. Infine chiederei a Meoni di piantarla con la sfacciata e pessima abitudine di prendersi meriti che non sono assolutamente suoi. Sia la sistemazione delle gradinate del Parterre che la realizzazione dei marciapiedi a Tavarnelle,(per citare solo queste due) sono opere rese possibili dall’impegno della precedente amministrazione in concorso con altri enti quali GAL e Regione Toscana e per i quali l’unica fatica da parte dell’attuale Sindaco è stata quella di tagliare il nastro.

10- Non credo che Le sia sfuggito il fatto che in un anno (tra le elezioni amministrative e quelle Regionali) il PD a Cortona ha perso circa 1500 voti. Pensa che sia stato risultato dell’ultima amministrazione targata PD, del primo anno sui banchi dell’opposizione oppure le cause sono altre? Quali? 

Conoscere con certezza le cause aiuterebbe non poco a recuperare quei voti persi. Non credo si possa analizzare con sufficienza ciò che è accaduto, che costituisce un fatto traumatico dato che la sinistra aveva governato – e io credo molto bene- nei decenni precedenti. Quando si perde si deve in primo luogo essere umili. È evidente che il nostro messaggio, le nostre proposte non hanno fatto breccia. Non come avremmo voluto almeno. In parte hanno influito anche fattori esterni al livello locale ma sbaglieremmo a costruirci alibi.

11- Come pensa di recuperare nei 3 anni e mezzo che ci separano dalle prossime elezioni comunali? Quale è secondo lei la via, anche per le alleanze e le candidature, per tornare a vincere? 

Quello che dobbiamo fare è ricostruire un rapporto con i cittadini e con il territorio, senza rinunciare alla nostra visione ma con una rinnovata capacità di ascolto. Questo è il lavoro che ci attende nei prossimi tre anni e che non vogliamo fare da soli. Vorremmo costruire un terreno di confronto con le forze politiche e sociali che si sentono alternative – politicamente e culturalmente – alla destra che governa Cortona. Nelle prossime settimane – quando auspicabilmente potremo uscire da questa situazione di emergenza – intendiamo avviare questo confronto, in primo luogo con le forze politiche ad iniziare da quelle del centro sinistra e poi nella società, nel mondo produttivo, delle rappresentanze sindacali, delle associazioni sociali e culturali, delle istituzioni come la scuola, la sanità. Insomma noi ci mettiamo in gioco. L’obiettivo dichiarato è la riconquista del governo del nostro comune. Per raggiungerlo non servono, anzi sono dannosi, arroccamenti identitari o personalismi. Dobbiamo parlare delle cose da fare. Di idee e programmi. Se sapremo ascoltare i nostri cittadini riuscendo a tradurre le istanze in idee e programmi sostenuti da una comune visione politica avremo percorso la strada giusta. Il resto verrà di conseguenza

12- A proposito dei risultati delle elezioni Regionali a Cortona salta agli occhi il 9.7% di Sinistra Civica Ecologista, a cui aveva aderito Cortona Civica. Pensa che il risultato sia dovuto soltanto alla personalità dei candidati presentati? Oppure gli elettori (di sinistra e non solo) anche sulle questioni comunali non trovano rappresentanza nel PD e si rivolgono a questo nuovo civismo che a Cortona esprime posizioni spesso diverse dalle vostre?

Il risultato di sinistra civica ecologista a Cortona spicca soprattutto se rapportato al livello regionale. Ha sicuramente influito il valore delle candidature locali messe in campo da questa lista. E sicuramente molti di quei voti vengono dal PD, ne abbiamo contezza. Questo non sposta di una virgola le riflessioni già svolte in precedenza, anzi le rafforza. Aldilà delle posizioni divergenti che a mio avviso non sono così significative, resta il tema della non autosufficienza del PD e – dati alla mano – dell’intero centro sinistra. Per questo occorre andare oltre noi stessi, proposito che implica il coraggio di mettersi in discussione. Questo coraggio noi sentiamo di averlo ma non possiamo chiederlo solo a noi stessi. Un confronto che vedesse il PD come oggetto di critica da parte delle altre forze non avrebbe le gambe per partire. Abbiamo come avversario una destra che appare palesemente inadeguata a rappresentare il prestigio di Cortona. Noi dobbiamo dimostrare di avere un progetto alternativo, ed è la costruzione di questo progetto il principale obiettivo da perseguire.

Valter Lupetti

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Valter Lupetti

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