Si Chiama Dif Gallery la mostra permanente che Pasquale Di Fazio ha voluto realizzare all’interno del centro storico di Lucignano. Una sede fissa di un artista di notevole valore, che ha scelto l’antico borgo della Val di Chiana quale sede naturale di una esposizione delle numerose opere che ne tracciano un percorso davvero eloquente.
Al civico 30 di Via Matteotti, proprio nel cuore della città, mercoledi prossimo – nel tardo pomeriggio – avrà luogo il vernissage che inaugurerà di fatto la presenza stabile di questo autentico maestro del colore nel contesto lucignanese. Una sorta di paradigma ricco di fascino nella più ampia location del luogo di incanti e meraviglie, come taluni hanno voluto descrivere con qualche fondata ragione Lucignano.
In verità l’arrivo di Di Fazio declina perfettamente la straordinaria diffusa bellezza che pervade questo luogo, capace di richiamare un pubblico attento, assolutamente legato ai valori della cultura e della tradizione, al potente linguaggio dell’arte e della storia. Dif Gallery, in definitiva, come coerente allegoria di un messaggio fortemente evocativo, finalmente realizzato in una modalità molto puntuale. In effetti, il Maestro Di Fazio ha eletto Lucignano come sede naturale della sua splendida produzione, riconoscendone l’alto valore aggiunto. Una sorta di spazio fisico, naturale, che rimanda con estrema coerenza alla sua arte e ai molteplici significati delle sue opere.
Di Fazio nasce a Lavello (1960). Trascorre parte della sua vita a Milano. Qui si impone come artista di vaglia. Dal 1985 si dedica totalmente alla pittura e risale al 1990 la sua prima esposizione. Si impone subito per il suo stile particolare, che lo fa apprezzare un po’ dovunque. Da quel momento presenta le sue opere in Europa, Stati Uniti e Asia, ottenendo ovunque apprezzamenti crescenti da parte della critica e del pubblico. Attualmente vive e lavora in Toscana e si concentra maggiormente sull’arte astratta. La sua profonda conoscenza della composizione e della profondità consente ai suoi dipinti di assumere una dimensione spaziale, con i suoi colori favolosi e sorprendenti che forniscono un’illuminazione straordinaria e un sottofondo mistico. I dipinti di Di Fazio sono intriganti e allo stesso tempo affascinanti per la loro composizione e l’armonia dei colori, in parte frutto delle avanzate capacità tecniche dell’artista. I colori si fondono con sottigliezza in una brillante alchimia che riflette una grande forza espressiva. Tra i tanti premi e riconoscimenti che gli sono stati attribuiti, vogliamo ricordare il Premio “ARTE ” Giorgio Mondadori, la Medaglia del Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, il Premio Gruppo Rinascente Milano, nonché il Premio “Pennello d’oro” a Marina di Ravenna. Tra le principali mostre in Italia e all’Estero, citiamo dal 2004 al 2019 l’Esposizione permanente presso Galleries Bartoux a New York, Londra, Singapore, Honfleur, Parigi, Cannes, Saint Paul de Vence e Megève. Dal 1999 al 2019 l’Esposizione permanente presso Galerie Oocker a Heusden e Budel, Olanda.
Due parole, infine, sulla galleria che si inaugurerà mercoledi 12 giugno. L’artista Pasquale Di Fazio ha deciso di affidare il progetto allo studio K S, che si sta sostanzialmente imponendo negli ultimi tempi nella sua attività di rivoluzionare la proposta commerciale lucignanese. Lo studio, costituito dall’architetto Katia Petruzza e dal designer Stefano Cresti, ha saputo in maniera davvero encomiabile tradurre la dimensione poetica di Di Fazio in un contesto fisico decisamente ridotto. L’idea primigenia di questi versatili progettisti è stata pertanto quella di concepire la mostra come una vera capsula muta. La loro proposta è di fatto finalizzata a far vivere di luce propria le opere di Di Fazio. “New light on Dark”, ovvero “nuova luce sul buio”: questo è in buona sostanza il background ispirazionale di questo lavoro, il quale non solo trova riferimento nella spiccata forza di luce emanata dalle opere di Di Fazio, ma tende ad alimentare ancora la prospettiva di progetti contemporanei in un paese ricco di storia come Lucignano. La luce diviene quindi il secondo elemento che proietterà il visitatore in una dimensione ottimale per l’osservazione delle opere presenti nell’esposizione.
GUIDO PERUGINI
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