Monte San Savino: in Biblioteca la presentazione di “La Visita” e “La nevicata” di Lucrezia Lombardo

Dopo l’ottimo riscontro dell’incontro inaugurale del ciclo “Il potere evocativo delle parole” proseguono le iniziative presso la Biblioteca “Card. Giovanni Colombo” di Monte San Savino promosse dall’Amministrazione Comunale. Primo appuntamento venerdì 26 Gennaio con il ciclo “Incontri con gli autori”: ad aprire la serie di conferenze saràLucrezia Lombardo che presenterà le sue due raccolte “La Visita” e “La nevicata” dalle ore 17.30. L’incontro sarà introdotto e coordinato dalla dott.ssa Martina Lachi.

La giovane autrice aretina ha trent’anni ed è già arrivata alla seconda pubblicazione con importanti editori nazionali. Si occupa prevalentemente di poesia..

Nel febbraio 2017, infatti, è uscita nelle librerie la raccolta “La Visita”, pubblicata dalla casa editrice romana Giulio Perrone-L’Erudita e, solo qualche mese più tardi, è stata data alle stampe anche la seconda opera di Lombardo, “La Nevicata”, pubblicata da Castelvecchi-Il Semebianco. Entrambi editori attivi sotto il profilo della letteratura giovanile e classica, Giulio Perrone e Castelvecchi sono due case di prestigio nazionale ed internazionale e ciò che ambedue gli editori hanno apprezzato nella giovane poetessa è l’originalità dello stile. Senz’altro quindi, queste due pubblicazioni fungeranno da trampolino di lancio per nuovi progetti editoriali che stanno prendendo forma.

I titoli delle raccolte, entrambi al femminile, denotano l’attenzione che l’autrice intende rimarcare sul rapporto che lega il femminile e la liricità poetica. Tuttavia, i versi di Lombardo si accostano molto di più ad uno stile filosofico, piuttosto che ad uno stile “emotivo”. A questo riguardo, molti sono i richiami a Montale ed alla poesia contemporanea di Celan.

La poesia costituisce quindi, per l’autrice, il modo attraverso cui riuscire a raccontare l’essenza della vita, perché dopo la filosofia -a cui Lombardo è avvezza, avendo conseguito la laurea in questa disciplina-, il linguaggio che, solo, si rivela in grado di parlare della realtà toccandola, è quello poetico che, con la propria leggerezza frammentaria, non tenta di sistemattizzare il reale, ma lo descrive con la sua stessa non-linearità.