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A Lucignano la Festa della Madonna al Santuario delle Querce

Da giovedi 14 settembre a domenica 17 si celebra a Lucignano la Festa in onore della Madonna presso il Santuario della Querce. E’ un appuntamento canonico quello che annuncia l’inizio dei festeggiamenti dedicati al culto della Vergine nello splendido scenario della chiesa vasariana, appena poco fuori del paese. La festa ha una storia molto antica, così come è forte l’attaccamento della gente di Lucignano a questo sacro edificio che ricorda l’avvenuto miracolo risalente all’anno 1467, che permise ad un giovane senese inseguito dai nemici di salvare la propria vita dopo aver chiesto aiuto ad una sacra immagine della Madonna dipinta 50 anni prima da Feliciano Batone proprio sotto una grande quercia, situata nei pressi di Lucignano. Secondo questa leggenda, i nemici, o perché il cavaliere fu reso invisibile o perché confusi nel loro folle inseguimento, non riuscirono a vederlo e così il giovane ebbe salva la vita. Da quel momento la notizia del prodigio operato dalla icona raffigurante Maria Adolorata si propagò tra la gente del posto tanto che si pensò bene di realizzare una cappella per poter consentire una sistemazione meno provvoria alla preziosa tavoletta e facilitarne il culto. Un’altra leggenda fa riferimento invece ad una vicenda forse accaduta nel 1460. Una donna di Lucignano, di nome Bigia del Capo, secondo questa versione, sognò di dover restaurare l’edicola di legno dove era dipinta una immagine della Madonna Addolorata, situata a breve distanza dal centro storico. La sua insistente azione e le sue indubbie capacità oratorie fecero sì che il sogno divenisse realtà e, grazie al suo interessamento, il Comune permise la costruzione di una cappella nello stesso luogo ove ora è l’altare maggiore dell’attuale chiesa. Difficile dire se le due vicende testé raccontate abbiano qualche elemento di certezza. Diciamo a tal proposito che su questi avvenimenti quasi sicuramente leggenda e realtà si sono intrecciate per cui, forse, la leggenda non è da intendersi come interamente tale, mentre vi sono frammisti elementi reali che, per mancanza di riscontri oggettivi, risultano di difficile lettura e separazione.

Dal punto di vista storico, pur con tutte le precauzioni del caso, occorre far presente che le prime notizie certe sulle vicende di questa chiesa risalgono al 1564, allorquando fu concessa l’autorizzazione ad abbattere due alberi di proprietà del Comune da usare come travi per sistemare ed ampliare la vecchia cappella. Sempre nello stesso anno, due donne della comunità di Lucignano, inoltrarono una supplica perché fosse loro concesso di togliere la terra che era davanti alla chiesa per poter realizzare una sorta di spiazzo. Il Consiglio della comunità di Lucignano ordinò che in questo pio lavoro le due donne fossero aiutate ogni giorno da venti uomini e fu quindi dato l’incarico di iniziare la costruzione della nuova chiesa. Anche il Granduca, in data 26 agosto 1564, accordò il permesso di ampliare il piccolo oratorio “atteso che di presente è piccolissima ed è piuttosto cappella che chiesa e si murasse di mura ordinarie, da poterle in ogni occasione gettare a terra con facilità”. La grande abbondanza di offerte che i devoti della Madonna elargivano alla chiesa costrinse il Comune a nominare un camerario e quattro santesi, che garantissero la buona gestione delle elemosine raccolte. Il 25 ottobre 1564, considerato che si stava per iniziare la costruzione della nuova chiesa, il Capitano Battista Lombardi consigliò di trovare un ingegnere che provvedesse al disegno e che possibilmente questi fosse un certo messer Baldassarre di Siena. Durante i lavori per la sistemazione del terreno circostante, fu trovata una sorgente le cui acque vennero incanalate e fatte passare attraverso la chiesa. All’interno fu sistemato un tombino, noto come Fonte del Latte, dal quale era possibile attingere l’acqua ritenuta miracolosa perché poteva curare l’ipogallatia e la sterilità sia umana che animale. Le donne che qui si recavano, dopo aver attinto l’acqua, lasciavano una offerta alla Madonna. Questa pratica è peraltro continuata fino a poche decine di anni fa, ma è assai probabile che l’uso delle acque di questo luogo sia iniziato molto prima del XVI secolo. E’ da ritenere – in effetti – che la frequentazione di questa zona anche nell’antichità possa essere connessa proprio con la presenza e l’uso delle acque galattofore di questa sorgente. Comunque, sul fianco destro della chiesa, all’esterno, rimane ancor oggi una lapide con una iscrizione che ricorda come queste acque sgorgavano dal suolo già nel 1569.

Frattanto, i Servi di Maria, che avevano risieduto in un antico convento in Lucignano distrutto durante la guerra tra Firenze e Siena, inoltrarono una istanza affinché fosse loro concessa una nuova sede. Il Granduca promise che la loro richiesta sarebbe stata soddisfatta ed infatti i Serviti presero possesso della chiesa della Querce il 5 maggio 1575. Finalmente nel 1617 la chiesa venne consacrata dal Vescovo di Arezzo, Monsignor Ricci. Soppresso poi il Convento dei Serviti nel 1784 per motuproprio del Granduca Pietro Leopoldo, in accordo con il Vescovo di Arezzo Mons. Marcacci, tutti i beni dello Stesso passarono al Convitto Ecclesiastico di Arezzo e, in seguito, per comodità della popolazione, venne istituita la nuova parrocchia della Querce. Nel 1985 la Parrocchia della Querce è stata infine soppressa e annessa a quella di S. Michele Arcangelo.

Come si evince da queste note di cronaca, la Chiesa ha avuto nel tempo un ruolo importante per l’intera comunità lucignanese. Ogni anno, a settembre, vi si celebra una festa in onore della Madonna Addolorata. E’ una occasione per rinverdire una tradizione fatta di religiosità e di vicinanza ad un luogo davvero molto caro alla gente del posto. Quest’anno, il Comitato dei Festeggiamenti con in testa Don Fiorenzo Brocchi, Parroco di Lucignano, ha proposto un programma molto articolato, fatto di momenti intensi di devozione e dettagli che confermano il carattere autenticamente popolare della manifestazione. A tal riguardo. è’ di sicuro interesse il concerto dell’Ensemble Vocale Femminile “Kastalia” di Arezzo, diretto dal Maestro Eugenio Della Noce, previsto per le ore 21 di Giovedi 14, mentre il giorno dopo, sempre alle 21, è in programma la suggestiva processione “aux flambeaux” dalla Collegiata sino alla Chiesa della Querce. Insieme a questi eventi, il programma propone ogni giorno riti religiosi e appuntamenti con le varie categorie sociali (anziani, bambini) ed una strepitosa offerta enogastronomica che conferma l’alto livello della cucina di questa festa. Siamo certi che ancora una volta la gente di Lucignano affollerà il Santuario, nel rispetto di una storia particolarmente ricca di fascino, di autentica fede e di tradizione.

Guido Perugini

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