Finalmente l’Operetta torna al Teatro “Signorelli” di Cortona
“La vedova allegra”
Un allestimento elegante, musiche travolgenti, e il pubblico di Cortona canticchia accompagnando col battimani l’aria più famosa e più attesa “E’ scabroso le donne studiar…”
Torna l’Operetta al Teatro Signorelli di Cortona con “La vedova allegra” e la Compagnia di Corrado Abbati.
Nessun dubbio sul successo dello spettacolo che ha richiamato un bel pubblico!
“La vedova allegra” è la “regina delle operette e la Compagnia Abbati si conferma leader indiscusso del teatro italiano d’operetta con 25 anni di attività ed una cinquantina di allestimenti al suo attivo.
E il teatro Signorelli si trasforma, per una sera, nella sala da ballo dell’Ambasciata parigina del fantomatico Stato di Pontevedro.
Siamo agli inizi del 900, in una Parigi gaudente che si spende tra nobili feste e intrighi amorosi, scambi di coppie, stravizi, donnine e champagne “Chez Maxim”.
Si festeggia il compleanno del sovrano pontevedrino ma la vera protagonista della serata è lei, “la vedova allegra”, Anna Glavari. Ha ereditato una fortuna dal marito defunto, ex banchiere di Pontevedro e, ora, gira voce, nella capitale, che la ricca e bella ereditiera sia in cerca di un nuovo marito. Tutti gli scapoli francesi sono ai suoi piedi!
Ma è necessario che Anna sposi un pontevedrino, il sovrano è stato perentorio nel telegramma al suo Ambasciatore a Parigi. Le casse di Pontevedro sono praticamente vuote e questa eredità non deve lasciare il paese, pena il tracollo finanziario.
Difficile per l’Ambasciatore Zeta ed i Cancelliere Njegus, suo braccio destro, tenere lontani i pretendenti parigini ma soprattutto convincere il conte Danilo Danilowitch a farsi avanti con la bella Anna e chiederla in sposa.
Tra i due c’è un tenero passato di amore. Lei era un semplice ragazza, all’epoca, e lui il “conte” a cui la famiglia negò un matrimonio che non fosse di alto lignaggio.
Oggi, che Anna è una ricca ereditiera, è l’orgoglio a tenere lontani i due.
Come è nello stile più classico dell’operetta, il vorticoso parapiglia che coinvolge i personaggi (e pure gli spettatori!), tra valzer sensuali e sfrenati can-can, si concluderà con la dichiarazione di Danilo del suo amore ad Anna, con il celeberrimo Lippen schweigen (“Tace il labbro…”).
Una operetta elegante, “La vedova allegra”, che però non tradisce le sua ispirazione alla vaudeville. Mantiene la sua raffinatezza nelle scenografie, nei costumi, pur rimanendo uno spettacolo leggero.
Quella eleganza che ritroviamo nei valzer, nella musica che si alterna al recitato, in un umorismo, che non scade mai nel volgare.
Un genere , l’operetta, considerato un tempo, minore, che si è saputo riscattare anche attraverso le rappresentazioni cinematografiche e televisive.
Per chi ha “lunga” memoria resta indimenticabile la versione RAI con Johnny Dorelli e Catherine Spaak del 1968, con la regia di Antonello Falqui.
L’adattamento e la regia teatrale di Corrado Abbati ci restituiscono uno spettacolo intramontabile, non più etichettabile come “genere da pensionati” ma largamente gradito anche ad un pubblico giovane, e al teatro Signorelli, martedì, ce n’era davvero per tutte le età!
Anche l’Abbati attore, nei panni del cancelliere Njegus, ci è piaciuto molto!
E abbiamo apprezzato quel piacevole “siparietto” con il Conte Zeta, che ha coinvolto pure il pubblico in sala, in una irrefrenabile ridarella, costringendo gli attori a interrompere per qualche minuto la recitazione!
Seppure si ripeta ad ogni spettacolo, quindi faccia parte del copione, la simpatica gag è servito a annullare ogni distanza tra spettacolo e spettatori.
La Compagnia Abbati, tutta, ci ha regalato due ore di spensieratezza.
Danza e canto hanno rivelato un gruppo di attori affiatati e di livello che ci hanno fatto “simpatia” per i loro personaggi, ognuno con le sue debolezze, con i suoi ammiccamenti, le movenze curiose!!!
Non aspettiamo altri 20 anni per rivedere l’operetta al teatro “Signorelli”!!!