Domenica 23 settembre, alle ore 16, presso la Sala Museo dell’Istituto C.A.M. di Ferretto di Cortona, che con grande generosità ha offerto la sua collaborante ospitalità, l’Associazione “Amici del Museo Fatto in Casa di Don Sante Felici”, con il patrocinio del Comune di Cortona, consegnerà il “Premio Don Sante Felici per la cultura 2018” alla prof.ssa Silvia Calamai, glottologa e docente di Linguistica Generale nella sede di Arezzo dell’Università di Siena, per la sua attività di conservazione e studio delle fonti sonore provenienti dall’ex Manicomio di Arezzo. Si tratta di 36 nastri magnetici con le registrazioni delle conversazioni che una ricercatrice piemontese, Anna Maria Bruzzone, ebbe con alcuni pazienti nel 1977, quando direttore dell’Ospedale Psichiatrico era Agostino Pirella. Alcuni degli intervistati venivano dalla Valdichiana e erano di origine contadina. Le loro e tutte le altre voci dettero vita a un libro a cui Bruzzone assegnò un titolo che era uno specchio dei tempi: “Ci chiamavano matti”, uscito per i tipi di Einaudi e ormai irreperibile. I nastri originali si credettero perduti, Silvia Calamai è riuscita a localizzarli presso la nipote di Anna Maria Bruzzone, sig.ra Paola Chiama, la quale li ha donati al Dipartimento che sta proprio sul Pionta dove una volta esisteva il Manicomio.
Nell’anno in cui ricorre il 40° della Legge Basaglia, l’Associazione “Amici di don Sante Felici” ha ritenuto che il lavoro della prof.ssa Calamai fosse attinente con la sua propria missione statutaria che è quella di mettere in luce, premiandoli, dei progetti che ripercorrono o fiancheggiano gli interessi culturali che furono dell’Abate di Farneta, in questo caso la demoetnoantropologia.
La consegna del premio – consistente in una borsa di 500 euro che servirà al Dipartimento di Scienze della Formazione, Scienze Umane e della Comunicazione Interculturale per finanziare ulteriori ricerche – sarà preceduta da una conferenza dal titolo “Le voci dell’archivio sonoro di Anna Maria Bruzzone” a cui parteciperanno, oltre alla Professoressa, il sindaco Francesca Basanieri, il presidente del C.A.M. Giancarlo Caprai, e gli psichiatri Giovanni Varrasi e Roberto Borghesi. Le varie relazioni inquadreranno l’argomento e faranno meglio capire le ragioni per cui, in questa seconda edizione, il “Premio don Sante Felici” è stato assegnato a Silvia Calamai.