In occasione della 33.a Giornata Salvadoriana, la Parrocchia di Monte San Savino, il Centro Culturale Diocesiano di Arezzo Cortona Sanseplocroi e il Centro Studi e Documentazione ‘Giulio Salvadori’, con il patrocinio del comune, propongono nei giorni 5 e 6 ottobre due momenti per ricordare questa figura straordinaria di intellettuale ed educatore cattolico.
La manifestazione si aprirà sabato 5 ottobre alle ore 17 all’Auditorium di Palazzo Galletti di Monte San Savino con l’introduzione del professore Bruno Rossi e proseguirà con l’intervento di Monsignor Vittorio Gepponi sul tema ‘Giulio Salvadori, cultore dell’incontro’ e l’esecuzione di brani musicali a cura della scuola di musica ‘U.Cappetti’ di Monte San Savino. Domenica 6 ottobre, alle ore 11, nella Chiesa di Sant’Agostino S.Messa concelebrata in ricordo di Giulio Salvadori. Momenti offerti a tutti per conoscere ed incontrare un uomo la cui esperienza ha molto da testimoniarci ancora oggi.
Nato a Monte San Savino il 14 settembre 1862, visse a Roma gli anni della giovinezza. Qui fu compagno d’università di D’Annunzio e Scarfoglio, seguace di Carducci, poeta e acceso critico letterario. Proprio in questo periodo giunse ad abbandonare la fede cristiana in cui era stato cresciuto dalla madre Elisa, cercando altre risposte all’esigenza di verità che impellente aveva nel cuore. Ne il sapere, né l’arte, né, infine, le nuove teorie naturalistiche darviniane, poterono però dare completa soddisfazione alla sua sete di sapere. Dopo un travaglio spirituale, nel 1885 riabbracciò con piena ragionevolezza la fede. Scrisse, infatti, in una lettera del maggio 1885 all’amico Fogazzaro: “Io son tornato cristiano…”. Cominciò da qui quello che lui stesso chiamò il “rinnovamento”. Nel 1886 si iscrisse al Terz’Ordine Francescano. Grande poeta e scrittore ma prima di tutto vero educatore. Fu il primo docente di Storia della Letteratura Italiana presso la Cattolica di Milano dove, fra gli altri, ebbe per allievi nomi che poi sarebbero divenuti famosi come il Cardinale Giovanni Colombo, Amintore Fanfani, Bonaventura Tecchi, Nello Vian… Uomo di grande pietà, sostenitore e promotore di opere educative e caritatevoli; instancabile assertore, nel panorama culturale dei suoi tempi, della necessità di riappropiarsi delle radici cristiane su cui è nata la nostra civiltà. Un personaggio attualissimo, quindi, che visse intensamente la realtà avendo per orizzonte l’incontro con Cristo. Morì a Roma il 7 ottobre 1928 e, d’ordine dell’autorità ecclesiastica, sono state e si continuano a raccogliere le testimonianze per istruire il suo processo di canonizzazione. Il suo corpo riposa nella Chiesa dell’Ara Coeli sul colle del Campidoglio a Roma.