Secondo le prime ricostruzioni, l’elicottero sarebbe precipitato durante la simulazione di una manovra di autorotazione, azione con la quale il pilota fa fronte ad eventuali anomalie del rotore, per planare e atterrare in sicurezza. Ma solo la perizia e l’esame dei registri di volo permetterà di stabilire chi si trovava alla guida del mezzo e la causa dell’incidente, errore umano o guasto, costata la vita al 62 enne sinalunghese Marcello Bartalucci, e l’aretino Gianpaolo Marri, 53, precipitati questa mattina poco dopo le 11 in un campo a pochi metri dalla pista a bordo di un Robinson R22, un piccolo elicottero biposto col quale pare stessero effettuando un volo di addestramento.
All’ elisuperfice di Bettolle, località Esse Secco, al confine tra le province di Siena ed Arezzo, sede dall’ Avioclub Valdichiana, di cui Bartalucci era presidente e pilota istruttore, erano presenti il figlio Gianni e la moglie, che hanno raccontato di aver visto l’elicottero rovesciarsi prima di schiantarsi al suolo, in un piccolo fossato, e sono stati i primi, insieme ad altre persone, a soccorrere i due uomini. Sul posto il 118, la Polizia Stradale di Siena, i Carabinieri e i Vigili del Fuoco di Montepulciano che hanno dovuto estrarre dalle lamiere il corpo del 53 enne, originario di Badia Prataglia ma residente a Ceciliano, imprenditore edile, ancora legato al velivolo con le cinture di sicurezza. Secondo i primi accertamenti infatti, l’elicottero, che risulta essere stato revisionato solo 5 giorni fa, avrebbe prima effettuato una brusca virata, poi sarebbe precipitato a forte velocità nel campo sbalzando fuori Bartalucci, per finire subito dopo dentro il fossato. Sul posto, il pm Andrea Boni della Procura di Montepulciano e il legale della famiglia dell’istruttore, per seguire da vicino i primi rilievi. Bartalucci, pilota di grande esperienza, era responsabile dell’ Avioclub e gestiva con il figlio la struttura con pista e circolo ricreativo “la locanda del Pilota”. Negli anni, oltre a organizzare i corsi di addestramento e lavorare in qualità di pilota con privati e associazioni, coltivava il sogno di acquistare un nuovo elicottero col quale istituire un servizio di supporto e soccorso per il territorio. Negli anni aveva stretto una forte collaborazione con gli “Amici di Vada”, con cui ogni anno organizzava iniziative per la promozione delle attività dell’associazione cortonese.
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