Nelle campagne di Lucignano sono state trovate recentemente molte tortore morte. I cadaveri di uccelli (tutti selvatici) sono sottoposti ad analisi da parte dell’Istituto Zooprofilattico Lazio e Toscana. La causa è stata ricondotta con certezza alla presenza del virus della “pseudopeste aviare”. Lo riferisce in una nota la stessa asl 8 di Arezzo.
“Va subito chiarito, per evitare inutili allarmismi – dichiara Ettore Barneschi, direttore della Unità operativa di sanità animale della Usl 8 – che questa malattia, propria degli avicoli, non desta alcuna preoccupazione per l’uomo, perché non può esserci alcuna forma di contaminazione e infezione. Come è bene sgomberare il campo dalle voci che ventilavano una possibile azione dolosa nei confronti di questi animali.”
La presenza sul territorio del virus della “pseudopeste aviare” non è una novità, sia per l’area aretina che di tutto il centro Italia. In passato, focolai analoghi si sono già verificati e sono state debellate con l’adozione di specifiche azioni. Ed anche in questo caso, i Servizi Veterinari della ASL, la Provincia ed il Comune stanno mettendo in atto tutte le misure necessarie al contenimento della diffusione dell’infezione. “Al momento – spiega Berneschi – sono in corso accertamenti in tutti gli allevamenti rurali con la presenza di avicoli. Stiamo controllando che non vi siano animali infetti, chiedendo poi agli allevatori di tenere protetti in gabbia i volatili per evitare il contatto con uccelli selvatici. Infine, raccomandiamo agli allevatori di provvedere alla dovuta vaccinazione di pollame e animali avicoli in genere con una specifica terapia”.
Altre misure tecniche e operative per il depopolamento delle tortore infette sono in corso di attuazione da parte della Provincia.
LA MALATTIA E LE PRECAUZIONI DA ADOTTARE
La “pseudopeste aviare” o malattia di Newcastle, è la malattia virale più diffusa degli uccelli selvatici e domestici, che pur essendo molto pericolosa per i volatili non è assimilabile all’influenza aviaria, poiché non è trasmissibile all’uomo.
Nei volatili la malattia di Newcastle presenta una gravità variabile con un quadro clinico molto diversificato. Può presentarsi con alta mortalità, con sintomi neurologici come torcicollo e tremori, oppure in forme più benigne con sintomi respiratori. Tale variabilità è condizionata, oltre che dalla specie colpita, dalla resistenza soggettiva dell’animale, ma soprattutto dal ceppo virale implicato. Sono rari i casi negli allevamenti professionali, mentre sono più diffusi i focolai riscontrati negli allevamenti rurali, in particolare di piccioni. Per ora, comunque, dai controlli eseguiti non sono emersi casi di contagio negli allevamenti della zona di Lucignano ed aree limitrofe.
La vaccinazione è obbligatoria per chi ha riproduttori in allevamento, mentre chi acquista gli animali si deve garantire che questi siano vaccinati all’origine. La vaccinazione contro la pseudopeste aviare protegge efficacemente gli animali dalla malattia.
Disinfettanti efficaci contro il virus sono anche la comune candeggina, i sali quaternari d’ammonio e la creolina per le attrezzature, mentre negli ambienti sono efficaci il latte di calce e la soda caustica.
Da ricordare, infine, che chi detiene animali da cortile (anche un solo animale) deve essere registrato al servizio veterinario dell’Asl8: in questa maniera l’azienda sanitaria è in grado di controllare le emergenze sanitarie e di prendere gli idonei provvedimenti.
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