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Chiusi: si stacca porta del Frecciargento a 250 km orari, tragedia sfiorata

 Il fatto è accaduto lunedì sera: una porta della penultima carrozza di prima classe si è staccata nei pressi di Chiusi, mentre il treno, un Frecciargento, si trovava in un tunnel a 250 km all’ora. La notizia arriva dal sito dei macchinisti “Ancora in Marcia”: “l’incidente si è verificato sull’Etr 485/36 del treno Eurostar, Frecciargento 9482, partito il 27 febbraio intorno alle 18.30 da Roma e diretto a Brescia” – si legge “all’ingresso di un tunnel in Valdichiana, fra Chiusi e il tratto aretino della Direttissima, nella galleria della Casella. La porta si sarebbe aperta e poi staccata volando sui binari. Questo tipo di incidente non è nuovo per i treni Frecciargento”.

Oggi su Repubblica, Trenitalia cerca di far luce sull’episodio: il treno partito da Roma e diretto a Brescia potrebbe essere stato danneggiato: “è un fatto che il Frecciargento sia proprio quello imbrattato dai manifestanti No Tav, durante la protesta di lunedì alla stazione di Roma”. Sulla vicenda sta indagando la Procura di Montepulciano, che esaminerà la scatola nera. Trenitalia ha aperto un’indagine interna. Dopo l’episodio, la cui segnalazione è arrivata alla Polfer di Arezzo intorno alle 19.50, la circolazione sulla linea è stata interrotta per le verifiche, mentre il traffico della tratta Roma-Firenze è stato dirottato sulla linea lenta. I viaggiatori diretti a Brescia sono arrivati a destinazione con un altro treno, dopo aver raggiunto Arezzo a velocità ridotta. Due ore di ritardo, ma nessun ferito. Il fenomeno delle porte killer e il problema dei tagli al personale della manutenzione: “Anche questa volta, fortunatamente, non ci sono state conseguenze per le persone ma negli ultimi anni le porte killer sono state la maggiore causa di infortuni tra i viaggiatori, con numerosi morti, molti mutilati e centinaia di feriti meno gravi”- scrive “Ancora in Marcia”- “Questo è un incidente che dimostra, se ce ne fosse ancora bisogno, che Trenitalia deve ancora lavorare molto sulla sicurezza, magari risparmiando sulle pubblicità ed i lustrini”.

Sara Lucaroni

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Sara Lucaroni

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