Ritorna l’ICI sulla 1^ casa (per molti l’unica). Estimi catastali più 60% (avete capito bene, + 60). IVA + 2% (dal 21 al 23, pagata da tutti e non progressiva). Dal 2012, 66 anni minimo per la pensione degli uomini, dal 2018 anche per le donne – con abolizione immediata della finestra mobile – e contributivo per tutti dal 2012 (decurtazione media dell’importo pensionistico del 30%, ma solo per quelli più “fortunati”, che si erano salvati dal Rospo Dini nel 1995, per tutti gli altri sarà una macelleria messicana). Blocco rivalutazione delle pensioni rispetto all’inflazione (anziane ed anziani, prima vi levate di torno meglio è, perché è questo che Monti pensa). Tagli per 5 miliardi alle regioni ed agli enti locali (italiane ed italiani, prima vi levate – tutte e tutti – di torno, meglio è, perché è questo che Monti pensa).
Non c’è la tassa patrimoniale (solo con l’1% sui patrimoni sopra il milione di euro, si recupererebbero 20 miliardi l’anno). Non c’è l’aumento dell’IRPEF per i redditi più alti (anzi c’è, però si tratta dell’addizionale IRPEF regionale – che passa dallo 0,9% all’1,23% – ma per tutti ed a copertura della sanità). Nessuna decurtazione alle spese militari (16 miliardi di euro buttati via per i caccia da guerra F-35)…e potrei continuare (molto) a lungo.
Il Governo Monti passerà alla Storia della Repubblica come quello che ha di più impoverito quelli che già stavano male…ed arricchito quelli che già stavano bene: un disastro epocale, del quale porta una grave responsabilità anche il Presidente della Repubblica, che ha non poco contribuito a tale nefasto esito.
Per non dire – in ultimo – del PDL, dell’UDC, di FLI, dell’API, del PD, dell’IDV, che avranno per sempre sulla coscienza un massacro sociale di dimensioni bibliche.