Mi trovavo come tutte le domeniche mattine a discutere di politica e di calcio fuori dai due bar d’ingresso al centro storico quando è arrivata la notizia della morte di Fabrizio Barbagli, detto Comparino, per infarto. Fabrizio aveva 52 anni e per scelta di vita, familiare e professionale, aveva lasciato Lucignano da molti anni. Spesso, però, tornava al suo paese ed ogni volta era bello e piacevole poterlo rivedere, parlare con lui. Seppur più grande di me, con Fabrizio ho condiviso molte battaglie e delusioni politiche. Ci accumunava la necessità ed il desiderio del ricambio politico sia da un punto di vista generazionale che di idee e programmi. Per alcuni anni le nostre posizioni rimasero in minoranza all’interno del nostro comune partito ma quando mi fu richiesta la candidatura a Sindaco, Fabrizio, che era già da tempo lontano da Lucignano, in una visita mi disse che adesso, giunto il mio momento, non potevo fallire perché il mio fallimento non sarebbe stato solo il mio ma quello di un gruppo di persone, di una generazione Lucignanese che attraverso me si prendeva il grande onere della responsabilità istituzionale non come presa di potere ma come mezzo per cambiare le cose.Caro Fabrizio mi auguro di non aver tradito le tue aspettative. Alla famiglia, ai figli, ai parenti e tanti amici le mie più sincere e sentite condoglianze per la perdita di un caro amico
Maurizio Seri
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