E’ cominciata a Montepulciano la vendemmia 2015 con il taglio delle prime uve, in attesa di arrivare al Prugnolo Gentile (il clone di Sangiovese da cui nasce il Vino Nobile), con la maturazione prevista per metà settembre. Presto per dire che annata sarà, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo, ma intanto in vigna si anima il lavoro che a Montepulciano, sono i dati del Consorzio del Vino Nobile a metterlo in evidenza, si tinge sempre più di “rosa”.
Le quote rosa del Nobile. A Montepulciano il Vino Nobile non è solo “giovane”, ma anche firmato da donne. Sono sempre di più le figure professionali in quota rosa impiegate nel mondo del vino. A partire dalla titolarità delle aziende: sono 16 su 75 associate al Consorzio, quelle condotte da donne e 11 quelle cointestate. Un totale quindi 27 imprese vitivinicole, pari al 36%, che hanno alla direzione una donna. La quota più importante della figura femminile si trova nelle aree commerciale e marketing: in questo caso sono 25 le aziende che hanno delegato a una donna questi ruoli, vale a dire il 33% delle aziende vitivinicole di Montepulciano. Più bassa, ma in crescita, la quota rosa degli enologi. In questo caso sono 7 le cantine che hanno un enologo donna (il 9% del totale). Considerando anche gli impiegati in generale, tra ufficio e lavoro di cantina e in vigna, oltre il 40% è declinato al femminile. Il Consorzio del Vino Nobile inoltre è composto per il 65% da impiegati donna, mentre il Consiglio di amministrazione consortile è composto da 3 donne su 12 rappresentanti, di cui una di queste è presidente della commissione promozione. Tra le fondatrici dell’Associazione Donne del Vino, nel 1988, c’è anche una produttrice di Vino Nobile di Montepulciano.
Rispetto al passato. Numeri importanti questi, soprattutto se messi a confronto con il passato. Rispetto a dieci anni fa la presenza della donna alla guida di una azienda di Vino Nobile è cresciuta del 15%, di oltre il 50% se si fa riferimento al 1980, anno nel quale è uscita la prima fascetta Docg, conservata proprio a Montepulciano. Anche per quanto riguarda le cariche istituzionali, all’interno del Consorzio il dato è significativo. Per vedere la prima produttrice in un Consiglio di amministrazione si deve aspettare il 1971, mentre per alcuni anni è stata una donna a coordinare le attività consortili.
Gli impiegati del vino a Montepulciano. Quanto alla forza lavoro, oltre agli stagionali (circa mille persone in vigna), sono circa 1200 gli addetti del settore (di cui il 60% tra i 20 e 40 anni), senza calcolare l’indotto che è calcolato intorno al 70% dell’economia locale (dalle tipografie, agli studi di architettura, passando per il turismo legato al vino e tanto altro).
Il Vino Nobile di Montepulciano nasce in un territorio nel quale su 16.500 ettari di superficie comunale, 2.200 ettari sono vitati, ovvero il 16% circa del paesaggio comunale è caratterizzato dalla vite. A coltivare questi vigneti oltre 250 viticoltori (sono circa 90 gli imbottigliatori in tutto dei quali 75 associati al Consorzio dei produttori) che nel 2014 hanno prodotto circa 70 mila ettolitri di Vino Nobile e circa 23 mila destinati a divenire Rosso di Montepulciano. Nel 2014 sono state immesse nel mercato circa 7,4 milioni di bottiglie di Vino Nobile (in linea con l’anno precedente) e oltre 3 milioni di Rosso di Montepulciano Doc, in questo caso facendo registrare un + 24% rispetto al 2013, un dato questo che dà ragione al Consorzio dei produttori che negli ultimi anni ha investito molto anche nella produzione di questo vino del territorio.
Il mercato. L’export ha segnato con il 2014 un +4% rispetto al 2013 toccando la storica quota dell’80 per cento di prodotto, mentre il restante 20% viene commercializzato in Italia. Per quanto riguarda l’estero si assiste a una torta divisa a metà tra Europa e paesi extra Ue. La Germania con il 43 per cento della quota esportazioni resta il primo paese per le vendite del Nobile, e anche la Svizzera con oltre il 10 per cento rappresenta un importante sbocco. Gli Usa confermano l’ottimo andamento segnando nel 2014 il 10,8%, così come i mercati asiatici che anche nel 2014 hanno confermato la propria propensione all’apprezzamento del Nobile.
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