Porta Nova vede realizzarsi un sogno che appariva imprudente perfino da accarezzare e, in una giornata che rimarrà indelebile negli annali, infila un “filotto” stellare: trionfa nel 58° Palio dei Somari, cogliendo il terzo successo in quattro anni, e si impone anche nel torneo che mette a confronti gli sbandieratori ed i tamburini delle otto contrade di Torrita di Siena.
La piccola contrada del centro storico, quella che occupa una delle aree più eleganti della cittadella medievale, diventa dunque la dominatrice, l’indiscussa protagonista di questo tratto di storia del palio torritese e mette a tacere le “grandi”, con un successo che è di tutta la popolazione bianconera.
I PROTAGONISTI DELLA GIORNATA
I protagonisti della giornata, che un vento teso e freddo, levatosi dopo il sole tiepido del mattino, ha probabilmente salvato dalla minaccia della pioggia, sono due: Enrico Buracchi, sanguigno Presidente di Porta Nova, un autentico trascinatore che ha saputo raccogliere l’eredità del suo predecessore Ivo Pieri, prematuramente scomparso dopo la vittoria del 2012, tenendo unita la contrada e dandole motivazioni e obiettivi, e il fantino Alessandro “Cobra” Guerrini, 29 anni, di Farneta (Cortona) ma ormai cittadino del mondo per la sua attività professionale nel mondo delle competizioni equine.
CHI E’ ALESSANDRO GUERRINI
Guerrini ha vinto il suo primo palio a Torrita addirittura nel 2003, per la Stazione, quando era ancora minorenne; nel 2010, dopo qualche altra apparizione con Refenero e Porta Gavina, è approdato a Porta Nova, voluto proprio dal compianto Pieri, e sotto la torre rossa che campeggia nello stemma della contrada ha trovato una seconda casa. Ha riacquistato fiducia nei propri mezzi e ha dimostrato tutta la sua classe imponendosi appunto nel 2012, 2013 e 2015.
LA CARRIERA FINALE IN SINTESI
Alessandro è partito molto bene ed ha ingaggiato fin dai primi metri un testa a testa con il vincitore dell’edizione 2014, Francesco “Spighetto” Ferrari, fantino della Stazione. Il versiliese ha anche condotto a lungo la corsa, ottenendo dal suo somaro quello che forse solo la classe e l’esperienza possono consentire. Il confronto è stato tecnico ed emozionante, con Cobra che, inseguendo, continuava a cambiare traiettorie e a cercare diverse soluzioni, e Spighetto che riusciva a ribattere ogni tentativo, chiudendo tutte le porte. Nell’ultimo rettilineo del terzo giro Guerrini ha però fiancato la sua “Margherita”, ha sorpassato Ferrari ed ha saputo mantenere con grande freddezza la prima posizione fino al traguardo finale.
L’ALBO D’ORO
Il quarto sigillo personale di Cobra (che lo affianca a “mostri sacri” del calibro di Miccino e Bacchino) coincide con il nono della porta bianco-nera, la più “senese” di tutte, che ora guarda legittimamente alla stella di cui si possono fregiare le contrade che raggiungono le dieci vittorie.
GLI SBANDIERATORI E TAMBURINI VITTORIOSI
Non meno protagonisti i quattro componenti dell’ensemble di sbandieratori e tamburini che ha sbaragliato una concorrenza apparsa mai tanto competitiva come quest’anno: i giurati hanno comunque assegnato la palma dei migliori agli alfieri Edoardo Boni e Paolo Betti (al secondo successo consecutivo) ed ai musici Mattia Buracchi (figlio del Presidente) e Flavio Di Lorenzo.
I giovani funamboli si sono quindi uniti al festoso corteo che è rientrato in sede innalzando il bellissimo drappellone dipinto dal trentenne artista umbro Maurizio Rapiti.
E subito dopo è scattato l’allestimento dei festeggiamenti improvvisati dalla domenica sera che, secondo la tradizione, proseguono fino a tarda notte coinvolgendo anche le altre contrade e che preludono alla più ufficiale Festa della Vittoria.
Porta Nova ha lasciato dunque le briciole alle sette rivali: l’unica a poter vantare una vittoria è Le Fonti che si è aggiudicata l’importante premio “Sfoggiato”, riservato alla comparsa del corteo più aderente alle linee guida della ricostruzione storica.
IL BILANCIO DELLA FESTA
Bilancio estremamente positivo anche per la festa che quest’anno ha fatto registrare un trend in costante ascesa fin dai primi appuntamenti della settimana degli eventi.
Per le cene propiziatorie del venerdì sera tutte le contrade hanno ricevuto un boom di richieste con liste d’attesa e prenotazioni che, per la capienza dei locali impegnati, sono state purtroppo respinte.
E nonostante il tempo incerto e minaccioso, il catino infuocato del Gioco del Pallone, cioè l’area che una volta all’anno viene trasformata nel campo di gara, con l’anello di tufo circondato dai palchi, è stato invaso di pubblico, riproponendo un colpo d’occhio che da qualche anno non si vedeva.
Impeccabile anche l’organizzazione, molto ben orchestrata dall’Associazione Sagra di San Giuseppe: per il Presidente Fosco Tornani si avvicina la scadenza del mandato ma l’auspicio espresso da più parti, anche autorevoli, è che il rinnovo vada nel segno della continuità.
SINTESI DELLA DOMENICA
La giornata di festa si è aperta di buon mattino con l’arrivo del Corteo storico in centro; i figuranti hanno partecipato alla Messa, officiata nella Chiesa delle S.S. Flora e Lucilla; poi, sotto un sole sempre più tiepido e deciso ed in una Piazza Matteotti stipata in ogni angolo, è iniziato lo spettacolo offerto dagli sbandieratori e tamburini. Quindi è partito l’elegante e ricercato corteo storico che ha attraversato tutti i borghi della cittadina.
Dopo la pausa il cambiamento delle condizioni meteo ha indotto l’organizzazione ad adottare un programma più spedito che nulla ha tolto alla spettacolarità ed al pathos del palio.
CRONACA DELLA CORSA
Le batterie di qualificazione hanno visto le vittorie di Refenero con Alessandro “Jigen” Massaro su Messalina davanti a Porta Gavina; di Porta a Pago con Massimo “Desiderio” Mazzarani su Teresina davanti a Cavone, della Stazione con Francesco “Spighetto” Ferrari su Franchina davanti a Le Fonti e appunto di Porta Nova con “Cobra” su Margherita davanti a Porta a Sole. La manche di recupero ha regalato a Cavone, grazie ad una magia del suo fantino Andrea “Drago” Peruzzi, su Carmela, il quinto posto tra le finaliste e dunque la possibilità di sognare ancora.
Ma, come detto, le protagoniste della finale sono state solo due, Porta Nova e Stazione che hanno dato vita ad un duello vibrante, incerto e condotto da due grandi fantini. Porta a Pago si è rivelata terza forza della carriera decisiva e, nonostante il distacco, ha messo in luce le doti del fantino esordiente “Desiderio”, proveniente dal palio di Allumiere, mentre Cavove e Refenero sono rimaste subito fuori dai giochi e per la contrada bianco-celeste, “nonna” del Palio, a secco ormai da 30 anni, si allunga l’attesa del ritorno alla vittoria.
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