Un appuntamento dalle origini antichissime che torna puntuale nella pasqua cortonese con cadenza triennale. La processione del Venerdì Santo nella frazione di Ossaia vede la partecipazione di centinaia di comparse che rendono la rappresentazione un appuntamento imperdibile e di grande impatto emotivo.
Venerdì 3 aprile alle 21,00 la processione partirà dal piazzale antistante la chiesa parrocchiale con l’ultima cena a cui seguiranno altre scene in zone suggestive del paese: il tradimento di Giuda con il bacio, la cattura di Gesù nell’orto degli ulivi da parte dei soldati romani, la flagellazione, la condanna pronunciata da Pilato, il Cristo che si trascina fino al Calvario sotto il peso della croce, l’incontro con la Madre e le pie donne, per arrivare alla scena finale della crocifissione di grande impatto.
La regia e l’organizzazione è curata dalla Compagnia della Madonna del Rosario di Ossaia con la preziosa collaborazione di tanti volontari che da mesi lavorano per la realizzazione di questo evento che raccoglie sempre una grande partecipazione.
Le numerosissime comparse indosseranno antichi costumi cuciti con maestria e passione dalle donne della parrocchia dei SS Biagio e Cristoforo.
La processione del Venerdì santo a Ossaia ha origini antichissime, come risulta da un registro conservato nell’archivio della Curia vescovile di Cortona. Fin dal 1483 esisteva nel paese la «Fraternità di Santa Maria» che, «per seguitare li ordini delli antichi antecessori», aveva, oltre agli scopi assistenziali, anche l’impegno di organizzare le feste patronali e la «processione de lo sancto venerdi». La tradizione di questa spettacolare manifestazione è proseguita fino ai nostri giorni, salvo temporanee interruzioni dovute a guerre, maltempo o altre difficoltà occasionali. Attualmente la manifestazione si svolge ogni tre anni, ma non è possibile stabilire con certezza quando e perché fu deciso di effettuarla con cadenza triennale.
Dagli anni ’80, nel percorso della processione, vengono allestiti anche quadri viventi. L’idea di queste sacre rappresentazioni fu accolta quando si disciolse la locale banda musicale che fino ad allora aveva accompagnato la processione con arie funebri. Vista l’ottima riuscita iniziale, l’idea prese campo e così dai quadri fermi si è iniziato a mettere in atto una vera e propria sceneggiatura.
Si sa come Umbria Jazz, in ormai dieci lustri, abbia portato a Perugia e dintorni,…
Convegni, tavole rotonde, degustazioni enogastronomiche, mostre fotografiche e documentali tutto dedicato all'animale simbolo della Valdichiana:…
“E io vado a mangiare dallo zio Ernesto!!” Scommetto che se solo avesse un ospitale…
È uscita la nuova guida di Condé Nast Johansens per una vacanza in una delle…
Nel genere da me e da tanti altri amato c’ è sempre stata la contrapposizione…
TOP TEN Mussolini il capobanda. Perchè dovremmo vergognarci del fascismo di Aldo Cazzullo,…