L’Associazione “Solidarietà In Buone Mani Onlus”, le parrocchie di Montecchio e Pievuccia e tanti benefattori castiglionesi hanno accolto sabato 14 e domenica 15 luglio un ospite lungamente atteso: Padre Natale Paganelli, missionario saveriano e figura di grande importanza della chiesa cattolica sierraleonese; in particolare della Diocesi di Makeni. Bergamasco di origini, classe 1956, Padre Natale è un uomo di grande energia, cultura e umanità.
Un servitore di Dio e dei poveri, che ha trascorso prima 22 anni in Messico e da 7 anni è assegnato alla Sierra Leone, dove il ruolo dei saveriani e della chiesa cattolica è stato fondamentale per ricucire le ferite della guerra civile ed aprire ad una democrazia purtroppo ancora debole e messa continuamente alla prova.
Da circa 6 anni l’Associazione “Solidarietà in Buone Mani” destina gran parte dei suoi aiuti alla Sierra Leone: tra le opere più importanti sicuramente la scuoa elementare frutto dell’impegno di Leonardo Pieraccioni e la scuola materna intitolata a Chiara Polidori.
Ma l’elenco è lungo e nel giro di 2 anni, grazie all’impegno di Padre Natale a cui sono puntualmente giunte le donazioni degli amici italiani, sono stati fatti ben 9 pozzi in altrettanti villaggi tra i più poveri.
Padre Natale ha incontrato il Consiglio dell’Associazione ei tanti benefattori nella serata di sabato 14 luglio, durante la quale ha spiegato con dovizia di informazioni le problematiche di un paese africano di cui si parla poco ma che rispecchia gran parte dei problemi dell’Africa.
La Sierra Leone è povera e tanta gente muore di fame ma le multinazionali continuano a sfruttarne le risorse naturali ed a controllare economicamente il paese. Il governo deve mediare tra le tribù del paese, tra privilegi arcaici di poche famiglie e la miseria diffusa. Si voterà il 17 novembre per rinnovare il governo centrale e i dipartimenti locali. C’è molta tensione perché in Africa la storia recente insegna che le elezioni possono far piombare i paesi nel caos se il risultato non viene accettato da coloro che perdono. Nonostante i progressi nulla si può dare per scontato e la chiesa cattolica sierraleonese, con padre Natale in testa, lavora per la pace e la stabilità.
Per fortuna – ci dice Padre Natale – il dialogo tra le religioni è fattivo e promuove la pace nel paese; la Sierra Leone è a maggioranza musulmana mentre i cristiani sono circa il 15 per cento. Ma le religioni convivono senza tensioni e quando possibile lavorano insieme per le necessità della gente, pur nelle rispettive e profonde differenze.
Avvertito della presenza in Italia di Padre Natale, “reggente” della sua scuola, anche Pieraccioni ha inviato il suo saluto al missionario con una scherzosa mail nella quale ha chiesto lumi sulla campanella della scuola. Secondo l’attore ci vuole una campanella all’italiana per scandire i tempi scolastici di quei ragazzini. E comunque avanti tutta, dice Leonardo, per insegnare a questi ragazzini come essere protagonisti del loro futuro.
Molto soddisfatto Don Giuliano Faralli secondo cui “la visita di Padre Natale ha rafforzato il nostro ponte di solidarietà con la Sierra Leone. In cantiere ci sono nuovi progetti nel settore agricolo: piantagioni e colture per sviluppare l’economia delle popolazioni locali, dato che i terreni sono molto buoni. Si pensa anche a promuovere l’allevamento di animali con sistemi più moderni e magari con l’aiuto di tecnici italiani”.
Per informazioni: info@solidarietainbuonemani.it
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