Il 6 e il 7 marzo si è tenuto il 19° Congresso della Camera del Lavoro di Arezzo il cui titolo era “il lavoro al centro”. In questa occasione circa 150 delegati di fabbrica eletti nelle aziende della provincia aretina, pensionati e dirigenti, decideranno la strada che la CGIL locale dovrà percorrere oltre a rinnovare gli organi statutari. Ad aprire il congresso è stato il Segretario provinciale Alessandro Mugnai, che ha esordito ringraziando i tanti rappresentanti dei lavoratori, che oltre a svolgere il loro normale lavoro di operai e impiegati nelle aziende, sacrificano in maniera volontaria tempo e fatica per sostenere le lotte sindacali e i diritti nei luoghi di lavoro.
E’ forse l’ultima organizzazione dove i gruppi dirigenti sono veramente espressione democratica e diretta di una vasta base. E tutto in un quadro politico sociale e ambientale ancora drammatico, come indicano i dati sia mondiali che nazionali in tema di povertà, rischi idrogeologici, inquinamento, disoccupazione, deindustrializzazione ecc. Del discorso del Segretario Generale di Arezzo ci è piaciuta, l’analisi del del sistema liberista che continua a far pagare a pensionati lavoratori e studenti gli effetti di una crisi causata dal sistema finanziario, dove per rilanciare il mercato si comprime i salari, le pensioni, si tolgono diritti e servizi essenziali ai cittadini.. Ci è piaciuto il tono e il modo lontano da reverenze, con cui ha pronunciato anche critiche nell’operato della Cgil Nazionale, soprattutto riguardo il modo e il merito in cui è stato raggiunto l’accordo sulla rappresentanza con Cisl e Uil, metodo che non appartiene alla nostra storia e che non si dovrà ripetere il futuro. Il motore di una società, la dignità dell’essere umano è rappresentato dal lavoro, la Cgil dovrà impegnarsi affinché la politica del nostro paese rimetta “il Lavoro al centro”, ridistribuendo le risorse accumulate a lavoratori e pensionati e rilanciando la scuola ricerca e servizi.