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Sette buoni motivi per abbonarsi al Teatro Poliziano

Tempi di incertezze, di vorrei ma non posso, di speranze riposte non si sa bene dove. Per far fronte alle insidie quotidiane non basta abbonarsi al Teatro Poliziano, però aiuta. Ecco i 7 buoni motivi per cui vale la pena assicurarsi un posto fisso alla stagione teatrale di Montepulciano

1. Il Teatro Poliziano NON È raccomandato da TripAdvisor

 

In un mondo di critici improvvisati e recensioni approssimative, c’è chi senza TripAdvisor non prende manco un orzo in tazza grande, e poi c’è chi è orgoglioso di non essere raccomandato dalla guida più popolare del pianeta. La certificazione di eccellenza più importante per il Teatro Poliziano è quella del pubblico che nell’ultimo anno ha definito la programmazione buona/ottima nell’82% dei casi*.

*risultati del questionario somministrato agli spettatori del Teatro Poliziano il 13 aprile 2014

2. Persino Shakespeare è più divertente della TV (e di Facebook)

Smettetela di sprecare le serate invernali sbirciando i profili Facebook di amiche rampanti. Basta con quei programmi TV che sarebbero stati desueti anche negli anni Ottanta. Mettete pausa, voi giovani che siete a ruota con Breaking Bad, tanto la sesta serie ancora non esce (e poi noi c’abbiamo quelli di Boris, mica storie). Venite a scoprire quanto siano spassosi gli spettacoli del Teatro Poliziano: vi dimostreremo che persino Shakespeare è più divertente della TV.

3. Uno spettacolo costa quanto un Apericena, ma ha un titolo migliore

Gli studenti under 25 possono abbonarsi con la superconveniente promozione giovani. Solo 7,50 euro per ogni spettacolo: meno del cinema (e senza la pubblicità del Caffè Rubacuori), meno di un kit completo tabacco-cartine-filtri. Uno spettacolo con scenografie, attori prestigiosi ed emozioni vere costa quanto un Apericena, ma ha un titolo certamente migliore.

4. Nessuno vi venderà le aste per scattare i selfie

Il Poliziano è un ambiente familiare dove si conoscono personalmente le celebrità (Battiston, Cristicchi, Riondino, Pannofino and many more). Quindi ok, a fine spettacolo sono ammessi gli incontri ravvicinati con i protagonisti, gli autografi, i bacetti. Si possono fare persino i selfie con gli artisti. Ma senza le aste telescopiche che nessuno cercherà di appiopparvi, almeno qui al Teatro Poliziano.

5. Diventerete improvvisamente cool

Ore intere a scovare abiti vintage, notti insonni a emulare l’ultima tendenza londinese, gruppi di acquisto per comprare solo bio: tutto molto ganzo. Ma vuoi mettere quando, durante una conversazione, te ne esci con un disinvolto: “Ieri sera sono stato al Teatro Poliziano, giacché mi sono regalato l’abbonamento per il compleanno”. In quel preciso istante i tuoi interlocutori si sentiranno crollare addosso il loro mondo di banalità, mentre tu sarai improvvisamente l’espressione più cool della serata.

6. Avrete un alibi di ferro

La vita moderna è sempre più stressata dagli impegni ineludibili: la cena da Martina che ha preso casa nuova, il battesimo dell’ennesimo pronipote, la riunione di condominio. Tutto questo decade di fronte all’alibi di ferro: “Verrei volentieri, ma ho lo spettacolo al Teatro Poliziano, d’altronde sono abbonato e mi spiacerebbe non andare”. (E l’alibi funziona anche per irreperibilità meno nobili: “Scusa, avevo il telefono spento: ero a teatro.”)

7) La bellezza è una sottile forma di menzogna (ma non portateci l’amante)

Decidetevi una buona volta a intraprendere una relazione clandestina con la vostra immaginazione. Datele un appuntamento galante al Poliziano, senza che la vostra metà vi veda, e riscoprite il fascino proibito di cullarvi nei mari del Pacifico assieme alla ciurma del Bounty. Fingetevi malati immaginari, mentite spudoratamente come Pinocchio, trascinatevi nei bordelli assieme a Falstaff a cazzeggiare e bere vino. Quanta finzione serve per raccontare la verità? Mettetevi comodi e riscoprite i grandi classici in una veste nuova, contemporanea, colorata. Il teatro non è una vetrina, ma uno specchio della vostra immaginazione.

Michele Lupetti

Colui che nel lontano 2006 ideò tutto questo. Fondatore e proprietario di ValdichianaOggi, dopo gli inizi col blog "Il Pollo della Valdichiana". Oltre a dispensare opinioni sulle cose locali è Beatlesiano da sempre (corrente-Paul Mc Cartney), coltiva strane passioni cinematografiche e musicali mescolando Hitchcock con La Corazzata Potemkin, Nadav Guedj con i Kraftwerk. I suoi veri eroi, però, sono Franco Gasparri, Tomas Milian, Maurizio Merli, Umberto Lenzi... volti di un'epoca in cui sarebbe stato decisamente più di moda: gli anni '70

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Michele Lupetti

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