Ormai ci siamo! Poesie in dialetto e ciaccie fritte in gran quantità vi aspettano domani a San Pietro a Cegliolo di Cortona, in occasione della Festa dell’Immacolata. Tutto è pronto! Don Ferruccio, il Comitato e la Giuria hanno fatto le cose in grande, anche se la crisi vorrebbe distruggere le nostre piccole patrie. Le due grandi, tradizionali padelle sono state rinnovate e sono pronte a sfornare oltre tremila ciaccie fritte, rimanendo attive dalle ore otto alle ore diciotto, con piccolo intervallo pranzo da mezzogiorno e mezzo alle due.
Il Premio speciale di quest’edizione è stato assegnato ad una grande personalità italiana: il sindacalista in pensione Pierre Carniti, che, maltempo permettendo,verrà a ritirarlo personalmente alle ore 16,00. Pierre Carniti (figlio di contadini padani e già segretario generale della Cisl e della Fim) è stato più volte ospite gradito delle terre cortonesi. L’ultima volta è stato nel 2008 quando tenne, al Teatro Signorelli di Cortona, una memorabile lezione agli studenti diciottenni della Valdichiana sul tema:”Il lavoro nella Costituzione italiana”.
Un secondo Premio speciale sulla promozione dei valori della civiltà contadina alla memoria sarà consegnato alla vedova e ai figli del giudice-agricoltore Paolo Nannarone, prematuramente deceduto nello scorso mese di novembre.
E allora nessuno perda questa piccola, grande festa contadina d’altri tempi organizzata da Don Ferruccio, dal Comitato presieduto da Mario Ottavi e dalla Giuria del Premio, presieduta dal professor Ivo Ulisse Camerini, qui nella foto assieme a Carniti e al sindaco di Cortona,Vignini.
Come di consueto i due poeti cortonesi (principi del dialetto chianino e membri di giuria) Rolando Bietolini e Carlo Roccanti, dalle 15,30 alle 16,30, vi deliziaranno con i loro versi e con la lettura dei componimenti premiati.
Ecco di seguito l’invito che campeggia su tutti i manifesti affissi nel cortonese.
Tuttje ce dicheno d’arvire ‘ndjétro
ma l’8 de dicembre qui a San Piétro
tuttje noaltre envece s’arvirà
perché sempre avantje no’se va.
Puisie ce sirano a dère gioia,
per passè’ ‘na serèta senza noia;
tu la padella le ciacce a naveghère
e Don Firruccio ‘ntorno a girellère.
Monti, pe’ la crisi, ch’è globèle,
anco le ciacce ce vurria tassère,
ma l’8 de dicembre qui a S. Piétro
se farà tutto comme l’anni ‘ndjétro:
oljo, ciacce e risète col dialetto,
da divirtisse tuttje, ce scometto.
Eppù’ sirà primièto con onore
uno ch’aitò opérèi e contadinje con amore.
Sirà ‘na surpresa, ma ben fatta pe’ ‘na Chjèna,
che sempre Cortona vu’ del mondo pièna.
Sirà bén ch’a S. Piétro ugnun ce nisse,
è siguro: ‘n c’è chèso de pintisse!
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