Investimenti a favore della sicurezza ferroviaria, per la ristrutturazione degli impianti e per il rinnovo dei mezzi rotabili per un totale di 32 milioni di euro. Ma anche pratiche gestionali sostenibili nell’ottica di continuare ad essere competitivi su di un mercato sempre più complesso: sono queste alcune delle linee guida che caratterizzano il Piano Industriale 2015-2017 approvato nei giorni scorsi dal Consiglio di amministrazione del Gruppo Lfi Spa.
“Il percorso di sviluppo delle aziende del Gruppo Lfi – spiega il presidente Maurizio Seri, – vuole creare ulteriore valore a favore dei soci e, soprattutto, porre basi concrete in termini patrimoniali e finanziari per tessere alleanze strategiche, utili in vista della gara ad evidenza pubblica che la Regione Toscana bandirà, anche nel settore del trasporto ferroviario, nei prossimi anni. Per questo desidero sottolineare il lungimirante lavoro sviluppato all’interno della nostra struttura sotto la guida del nostro Amministratore Delegato Massimo Zoi che ci consente di porre basi gestionali sostenibili, attraverso la messa in sicurezza dei conti e la pianificazione di investimenti importanti per migliorare la qualità e l’efficienza dei servizi svolti, così come il settore del Tpl richiede per essere all’altezza della domanda dell’utenza”.
I 32 milioni di euro di investimenti in programma arriveranno per 23,5 milioni di euro dal finanziamento della Regione Toscana e per 8,5 milioni di euro da risorse proprie del Gruppo. Le risorse, in particolare, saranno destinate a favore del sistema di sicurezza ERTMS; alla ristrutturazione e all’ampliamento dell’officina e deposito di Pescaiola; al “revamping” delle elettromotrici Ale 054 2 e 3 e all’acquisto di nuovo materiale rotabile. Il Piano Industriale triennale del Gruppo Lfi, che conta 107 dipendenti, prevede inoltre una produzione di utili pari a 2,2 milioni di euro e una generazione di cassa stimata a 9,2 milioni di euro.
“Va sottolineato che questo scenario si prefigura senza richiedere l’apporto di capitali ai soci e senza ricorrere all’indebitamento finanziario – aggiunge Seri -. Per questo, considerata la complessità del nostro settore e la fragilità economica del Paese, dovremo lavorare per sfruttare al meglio le nostre potenzialità, specie se vorremo avere le carte in regola in vista delle nuove ed impegnative sfide che ci attendono sia per il trasporto passeggeri che merci. Mi riferisco, in particolare, alla riforma del nostro statuto societario che oggi prevede la soglia del 50,1% a favore dei soci pubblici e deve quindi essere ripensato, in linea con lo scenario attuale del Tpl nazionale e locale, pur salvaguardando un’importante presenza delle istituzioni pubbliche. Parallelamente, l’altro tema chiave per il futuro riguarda l’attuale forte parcellizzazione della compagine azionaria che deve essere ridotta così da definire indirizzi strategici univoci e convergenti in grado di garantire lo sviluppo della Società. Si tratta di obiettivi fondamentale da cogliere per garantire una proiezione nel medio lungo periodo ad Lfi.
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