Anche la Cia, come altre organizzazioni di settore, è stata invitata al “seminario di studio sulle prospettive di crescita dei territori rurali” organizzato dal Comitato per la tutela della Valdichiana, che si terrà il prossimo 02 Dicembre 2011 alle 09,00 presso la Sala Montetini del Comune di Arezzo; l’incontro secondo gli organizzatori avrà lo scopo di offrire “una base informativa ampia, organica e comune, al fine di promuovere uno sviluppo economico e sociale rispettoso dell’ambiente naturale, storico e culturale, nonché del patrimonio del nostro territorio”.
La Valdichiana da quando Fossombroni la bonificò attuandovi una delle maggiori opere d’ingegneria idraulica mai fatte nel nostro “bel paese”, ha avuto nell’agricoltura una delle maggiori risorse economiche che ne hanno permesso l’attuale sviluppo; se c’è una parte del nostro territorio nella quale l’opera dell’uomo si è maggiormente evidenziata è forse proprio la ridente vallata che si sviluppa ai piede della bella Cortona.
Siamo consapevoli come la moderna agricoltura che si è sviluppata in Valdichiana abbia contribuito alle problematiche legate alla vulnerabilità ai nitrati delle sue falde e che questo sia un aspetto che rappresenta la parte debole di questo sviluppo, ma si deve essere altrettanto consapevoli che detti problemi non possono essere imputati solo alla componente agricola!
A seguito della riunione di Cortona dello scorso giugno, un noto imprenditore della nostra provincia ha lanciato una proposta che potrebbe far pensare ad una opportunità imperdibile, la costituzione di un distretto agro-ambientale per l’agricoltura biologica; ma scelte imprenditoriali così importanti ed innovative non possono non tenere conto del contesto economico, agricolo ed extragricolo, che caratterizza la nostra Valdichiana.
Aver visto affiancare, a più riprese nella comunicazione sui media locali, a tali condivisibili strategie imprenditoriali l’attivazione di un percorso verso la costituzione di un distretto rurale “biologico”, pare non tenere conto sia della vastità che della complessità di questo territorio.
In Valdichiana, solo per fermarsi alle produzioni vegetali, insistono un polo di produzione frutticola di livello interregionale ed importanti ed estese produzioni orticole e tabacchicole, spesso legate a metodi di produzione convenzionale. Paiono quindi mancare i caratteri che la stessa legge regionale pone alla base della riconoscibilità di un distretto rurale se qualificato a specifica vocazione biologica.
Comunque tale strada richiede una vasta adesione dal basso da parte degli agricoltori che, per quanto esposto sopra, non può essere data per scontata.
Andare verso l’istituzione di un “distretto agrario, rurale e turistico di qualità” garantito dalle produzioni dei grandi vini, dell’olivicoltura, della zootecnia, dell’ortofrutta e della cerealicoltura tradizionali, inserite nel paesaggio che ci invidiano nel mondo ed unite alla storia millenaria della Valdichiana, è un operazione che ci vedrebbe impegnati a tutti i livelli della nostra organizzazione
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