Quattro stelle per l’annata 2011 e la grande affermazione del “Sistema Montepulciano” anche sul fronte della tutela ambientale e del risparmio energetico. Sono questi i risultati più vistosi della giornata clou dell’Anteprima del Vino Nobile 2012, quella che ha visto 150 giornalisti provenienti da tutto il mondo impegnati nelle degustazioni del pregiato rosso DOCG (e delle altre denominazioni del territorio) e negli incontri con le 34 aziende presenti alla kermesse.
La valutazione che una commissione tecnica, formata da enologi e da rappresentanti dei consumatori, ha attribuito ai prototipi della vendemmia 2011 è stata comunicata da da Federico Carletti, Presidente del Consorzio del Vino Nobile, e da Andrea Rossi, Sindaco di Montepulciano.
Un’annata vicina dunque all’eccellenza (il massimo è 5 stelle, ottenuto nel terzo millennio solo dal 2006 e 2007) che conferma la vocazione vinicola di altissima qualità di questo territorio collinare. “Nonostante il caldo torrido di fine agosto – spiegano gli esperti – con i dovuti accorgimenti è stato possibile ottenere vini di alto livello qualitativo con buone intensità coloranti, tannini abbastanza morbidi ed aromi ben sviluppati”.
L’Anteprima è stata anche la vetrina per Tra primati, case history di cantine eco-friendly ed impianti pubblici di energia pulita, ecco dunque Montepulciano, dove l’alleanza virtuosa tra i produttori del Consorzio del Vino Nobile e il Comune dà vita ad un laboratorio di idee e progetti eco-sostenibili che sperimentano la Green Economy applicata al vino. Gli esempi sono numerosi e anche sorprendenti.
Si va infatti dalla prima cantina in Europa completamente off-grid ed autosufficiente dal punto di vista energetico, alla più grande fattoria vitata, caso più unico che raro in Italia, 100% biodinamica. Si va ancora dall’azienda dove è l’energia del sole a garantire il giusto clima al vino che riposa in barrique e tonneaux, a quella che si alimenta invece con l’energia della terra, tutte pronte a contribuire all’impianto comunale per il recupero di energia dalle biomasse vegetali e a fornire, attraverso la potatura intelligente dei loro vigneti, il “carburante” per un impianto a dissociazione molecolare (dunque ad emissioni zero) che sorgerà sul territorio per “illuminare” edifici e servizi pubblici.