Il nuovo spettacolo di Silvio Orlando inaugura la nuova stagione del Teatro Poliziano. Da giovedì 8 dicembre (ore 21.15) a fine marzo, in programma rappresentazioni per tutti i gusti. Tra i numerosi abbonati provenienti da un ampio bacino territoriale, si rinnova la promozione delComune di Cetona che mette a disposizione un servizio navetta e garantisce un contributo ai cittadini abbonati al Poliziano.
Un’apertura prestigiosa, con una pièce che ha debuttato quest’anno e ha già ottenuto i riscontri positivi di critica e pubblica. “Il nipote di Rameau” è un capolavoro satirico firmato da Denis Diderot nel secondo settecento. È la parabola grottesca di un musico fallito, cortigiano convinto, immorale per vocazione, avvolto in un lucido desiderio di morire. Nella sua imbarazzante assenza di prospettive edificanti, nella riduzione della vita a pura funzione fisiologica, riesce in maniera paradossale a ribaltare la visione del bene e del male, del genio e della mediocrità, della natura umana e delle possibilità di redimerla. Rameau si è offerto attraverso i secoli come un libero servo, un’innocua foglia di fico per padroni a tolleranza variabile.
Silvio Orlando , protagonista e regista, sceglie quindi un titolo che manca ai nostri teatri dai primi anni novanta; nel frattempo è passato un ventennio di profonde mutazioni nel tessuto della nostra società civile: le acrobazie intellettuali del testo assumono quindi un profilo nuovo e violento. Con tanti nuovi motivi di aspro divertimento.
Sul palco ci sono anche attori come Amerigo Fontani e Maria Laura Rondanini che arricchiscono l’allestimento con le loro qualità interpretative. Il clavicembalo di Simone Gullì garantisce invece i segmenti musicali eseguiti dal vivo per una produzione che arriva a Montepulciano forte del plauso ricevuto nei principali teatri italiani.
Silvio Orlando è un volto celebre del cinema e del teatro: vincitore del Nastro d’argento e del David di Donatello come miglior attore, ha lavorato con calibri come Nanni Moretti, Paolo Virzì e Pupi Avati. Una carriera brillante a cui si aggiunge ora questo nuovo spettacolo teatrale: “Questo testo è l’apologia del servilismo – spiega Orlando – e ho sentito l’esigenza di riprenderlo in mano per raccontare con le parole di Diderot le nostre vicende quotidiane, ma soprattutto per capire che cosa di mio c’è in Rameau, questo servo convinto di esserlo, un uomo disperato perché ha paura che nessuno più se lo compri”
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