I Kabìla (Italia/Libano) sono tornati, tra i banchi di scuola per raccontare, attraverso la loro musica, la ricchezza delle culture dei paesi che si affacciano nel Mediterraneo. Sabato 29 ottobre, alle 9.30 presso la scuola “Martiri di Civitella” di Badia al Pino, i Kabìla hanno svolto, infatti, due lezioni/concerto sulla musica mediterranea, tra world music ed influenze arabe.
“Abbiamo già sperimentato questo stile di incontro tra la nostra musica e i ragazzi delle scuole medie; – raccontano i Kabìla – l’idea è piaciuta ed ha avuto un grande successo. Per questo, grazie al sostegno del CESVOT ci siamo resi disponibili a riproporre questo concerto un po’ particolare, suonato in acustico e intervallato da racconti e immagini, proprio perché può essere un’occasione, per i nostri ragazzi, di affacciarsi sul mondo, incuriosirsi e volerne sapere di più su ciò che ci sta intorno!”.
“Era molto tempo che cercavamo di creare l’occasione per invitare i Kabìla nella nostra scuola. – Aggiunge Jasmina Santini, dirigente dell’Istituto Comprensivo di Civitella– Grazie al CESVOT ci siamo riusciti e credo che l’incontro dei nostri giovani studenti con questa band italo/libanese è stato un’occasione di crescita per la nostra comunità”.
I Kabìla hanno alternato alcune canzoni del loro repertorio, tratte dal loro ultimo album “Yallah!” con racconti, ascolti musicali, presentazione di strumenti, coinvolgendo attivamente i ragazzi anche nell’esecuzione di alcuni brani, con l’obiettivo di valorizzare l’Intercultura attraverso la conoscenza della musica e delle tradizioni delle culture del Mediterraneo, mare che i Kabìla hanno ‘navigato’ toccando anche porti lontani, come la capitale del Libano, Beirut, dove torneranno nuovamente tra poche settimane.
I Kabìla sono: Emad Shuman (voce solista, cori), Mirko Speranzi (voce solista, piano, cori), Adriano Checcacci (percussioni), Cristiano Rossi (saz, oud), Gabriele Polverini (chitarra acustica) e Marco Chianucci (basso).
il concerto ha coinvolto con grande successo studenti e Docenti all’insegna di una musica che unisce le culture, come un tempo sapeva fare il mare nostrum di romana memoria.