Buone nuove per l’Aglione della Valdichiana, un tema a noi caro e un ingrediente ormai sempre più importante in tutte le tavole dei ‘chianini doc’. Venerdì scorso un partecipatissimo convegno all’Hotel di Farneta ha sancito ancora una volta il crescente interesse intorno a questa tipicità, all’attività messa in campo da Qualità e Sviluppo Rurale, al libro (unico e fondamentale) degli ottimi Graziano Tremori e Gianfranco Santiccioli e alle nuove idee per la tutela e la promozione di questo prodotto
In pochissimi mesi, dall’inizio 2016, si sono raggiunti risultati importanti: inserito fra i “PAT” (elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della Regione) l’aglione si è ritagliato crescente spazio sulla stampa (e su questo siamo felici di essere stati i primi e i più convinti sostenitori) mentre le proposte lanciate da Qualità e Sviluppo Rurale e dal suo Presidente Biagiotti si traducevano in accordi con le associazioni di categoria dei coltivatori e (adesso) pure con le amministrazioni comunali del territorio della Valdichiana aretina e senese
In più si è riusciti a mettere in rete i coltivatori dell’aglione “sparsi” nel territorio (ora circa 40) offrendo quindi una prima attività di coordinamento che culmina nella costituzione di una associazione ad hoc che ha grosse prospettive e un margine di lavoro davvero ampio
L’altra sera, come detto, c’era tanta gente e c’erano anche alcuni amministratori (il Sindaco di Cortona Basanieri, il Sindaco di Foiano Sonnati, l’assessore di Montepulciano Rossi), insieme al relatore Pierluigi Rossi: tutti concordi nel dire che quanto fatto è importante e merita un lavoro ulteriore
Siamo anche noi convinti che la tutela di certe tipicità sia un dovere, ma anche una grande occasione di creare ricchezza. Anche perchè l’Aglione è un prodotto che in cucina dà risultati straordinari, come la magnifica cena all’Hotel Farneta che è seguita al convegno pomeridiano ci ha dato ampia conferma
Oltre all’aglione vi sono molte altre idee per prodotti ‘nostri’ che sono ormai al limite della scomparsa e sopravvivono solo per il buon cuore e la passione di qualche isolato agricoltore. Perderli sarebbe un vero peccato, ma su questo la sensiblità dimostrata in questi mesi ci infonde speranza
n.b. Foto di Rossano Valeri
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