E’ uscita recentemente, edita da Aletti, la nuova pubblicazione di Giornelli Maria Enrichetta intitolata ” La casa nel borgo”, che risulta impostata su una nuova struttura di prosimetro, realizzato mediante lo smembramento del romanzo tradizionale e della classica silloge di testi poetici, con l’ evidente scopo di di riconferire dignità e valore alla poesia, oggi spesso discreditata dal grande pubblico.
L’ espediente per raggiungere tale proposito è quello di ricorrere ad un approccio diverso, quello della prosa che,affiancandosi alla poesia stessa la sostiene e la chiarifica Già l’ incipit del racconto risulta efficacemente preparatorio a tale intento:”La patina di polvere annidata negli angoli della libreria viene rilevata dai riflessi del sole che penetrano dalle rade inferriate.L’ antica casa della zia Amelia, ormai disabitata da vari anni, riceve ogni tanto la mia visita che la scuote un po’ dal torpore dell’ abbandono…”Tale antefatto narrativo, grazie anche ad alcuni risvolti di tono misterioso,genera inoltre nel lettore una sorta di suspence che lo condurrà alla conoscenza della storia di Amelia, le cui vicende di vita verranno delineate mediante la poesia come, fra l’ altro, si legge a pagina venti: “… mi introduco rapidamente nella stretta chiocciola che conduce in soffitta e arrivo di fronte ad una porticina di ferro. Inizio a sbirciare in ogni angolatura senza avvicinarmi troppo; dalle fessure si intravede una pallida luce, smorzata, a tratti, dal movimento lento di un’ ombra; cercando di trovare forza nella ragione la spingo lentamente…” Sarà proprio la poesia che scaverà,infatti, con i propri strumenti di indagine, nell’ animo del personaggio, servendosi dell’ intervento narrativo che risulta sicuramente un ausilio prezioso per rendere più chiaro e fruibile il complesso linguaggio poetico.
C.R.B.
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