Domani, sabato 21 maggio, avrà luogo la cerimonia di intitolazione della Casa della salute di Castiglion Fiorentino a Bruno Benigni. Il programma prevede ad iniziare dalle 10 una serie di interventi: Mario Agnelli (sindaco di Castiglion Fiorentino), Enrico Desideri (direttore generale della Asl Toscana sud est), Francesca Basanieri (Presidente conferenza sindaci Valdichiana), Anna Canaccini (Direttore Zona Distretto zona Valdichiana), Marcello Failli (Medico di Medicina Generale), Massimiliano Lachi (Assessore comune Castiglion Fiorentino). Il ricordo di Bruno Benigni è affidato a Cesare Bondioli ed Enrico Signorini.
La Casa della Salute di Castiglion Fiorentino è stata il primo esempio in Toscana, e uno tra i primi in Italia, di riconversione di un complesso ospedaliero dismesso, in struttura al servizio della comunità. Bruno Benigni è stato tra i teorici più lucidi a livello nazionale del progetto “Case della Salute”, che dopo Castiglion Fiorentino ha assistito ed assiste ancora ad una moltiplicazione su tutto il territorio nazionale.
Bruno Benigni è morto il 21 agosto dell’anno scorso. Aveva 83 anni. Originario di Castiglion Fiorentino, aveva ricoperto ruoli di primo piano nella politica sociale e sanitaria locale, regionale e nazionale per oltre 40 anni. Consigliere e assessore alla sanità della Provincia di Arezzo dal 1970 al 1980, nel 1980 era stato eletto consigliere regionale nelle liste del Pci, diventando nel 1983 assessore regionale alle attività sanitarie territoriali, alla prevenzione, alla salute mentale, alle dipendenze e alle politiche sociali e sociosanitarie, carica ricoperta fino al 1990. Nel 1989, per l’attività svolta nelle carceri toscane, era stato insignito dal ministero di Grazia e giustizia della medaglia d’oro alla ‘Redenzione sociale’. Tra gli altri incarichi dal 1990 al 1994 era stato coordinatore per la sanità dei Gruppi parlamentari di Camera e Senato per il Pci-Pds e, dal 1994 al 2000, consulente per la sanità della Lega nazionale delle Autonomie locali. Un analogo ruolo di consulenza lo aveva svolto fino al 2010 per il sindacato Spi Cgil, contribuendo anche alla stesura del nuovo modello di assistenza per le cure primarie, appunto le “Case della salute”. Componente del direttivo nazionale del Forum per la salute in carcere, è stato anche fondatore e presidente del Centro ‘Franco Basaglia’ di Arezzo.
Nel giorno della sua scomparsa, il presidente della regione Enrico Rossi, lo ricordò sottolineando che “Benigni è sempre dalla parte degli ultimi, a partire da coloro costretti a vivere in condizioni estreme all’interno di istituzioni totali come il carcere o il manicomio. Il suo impegno civile era così di rilievo – proseguiva Rossi – che oltre alla politica Bruno ha sempre lavorato con determinazione anche nel mondo del sindacato e del volontariato. La sua passione politica è stata spesa sia nei partiti della sinistra che in ruoli istituzionali per restituire dignità alla persona e garantire quei i diritti sociali e di cittadinanza previsti dalla Costituzione”.