L’attività didattica pomeridiana che interessa le scuole medie del capoluogo è iniziata fino dal 6 ottobre scorso. Si ripete così con successo e con lodevoli intenti la collaborazione fra la Direzione scolastica e l’amministrazione comunale. Ma sembra che a Marciano ogni volta che si tratta di scuola scatti subito la contestazione ed il malcontento. Questa volta la materia del contendere è il dopo scuola, o meglio, il progetto “scuola aperta”.
E’ un progetto finalizzato a prevenire fenomeni di disagio in ambito scolastico favorendo l’integrazione attraverso lo studio e la sperimentazione di percorsi curricolari alternativi. Fino alle 15,30 gli studenti, con l’ausilio degli insegnanti, seguono un percorso di “recupero e rinforzo” prettamente scolastico; a seguire, fino alle ore 17, la parte ludico-educativa.
Nel corso dell’anno scolastico 2013/2014 quest’ultima parte fu assegnata dal Comune all’Associazione Atletico Valdichiana che, come sottolinea il suo Presidente, Emanuele Rosadini, pratica non solo sport, ma anche attività culturali specifiche, come quella in argomento, sostenute da professionalità interne dimostratesi non solo competenti, ma anche di gradimento per gli studenti ed i loro genitori.
L’incarico non è stato confermato per il corrente anno scolastico, ma assegnato ad una Cooperativa che svolge anche i servizi culturali e turistici erogati presso la Torre di Marciano come logica conseguenza del fatto che, in sede di redazione degli atti relativi all’affidamento di tali servizi, il Comune inserì una specifica voce per l’attuazione di un progetto di didattica museale che, in seguito, è stato inserito fra le attività ludico-sportive seguite ogni pomeriggio dagli studenti delle scuole medie.
“Fu inserito uno specifico paletto per escludere dal servizio la nostra associazione”, lamenta il Presidente dell’Atletico Valdichiana, “Le nostre sollecitazioni ed il nostro interessamento sono stati vanificati anche con disinformazione, rinvii e scarico di competenze. Viene così a mancare la possibilità di espressione delle potenzialità professionali di alcuni giovani residenti nel territorio che perdono anche un’occasione di guadagno. Non voglio neppure pensare a motivazioni di natura politica a livello personale anche se altre vicende non troppo remote potrebbero indurlo”.
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