Anche a Castiglion Fiorentino, come nel resto d’Italia, la “chiusura” di qualcosa non fa più purtroppo scalpore : alcuni luoghi di lavoro, negozi, musei e – di recente – anche Chiese come la Collegiata, pur se per motivi diversi, hanno via via chiuso i loro battenti. Naturalmente, l’augurio di tutti è che questa sia solo una situazione temporanea e che presto tutte queste strutture, fondamentali per il tessuto sociale del paese, tornino invece a far parlare di sé per la loro vivacità e le loro iniziative.
Senza aver la pretesa di invertire una siffatta tendenza, il Rione Cassero cerca in questo periodo di “far diversamente notizia” proponendo, ai castiglionesi ed ai visitatori che certamente non mancheranno in questo periodo di feste, l’apertura almeno temporanea della Chiesa di S. Agostino, dominante la Piazza omonima dal 1333, nel Centro Storico. La Chiesa, nonostante una serie di evidentemente non impeccabili restauri al tetto avvenuti in epoca recente, è ormai chiusa al culto ed alle visite da diversi anni. Conserva nella sua unica navata importanti opere come un altare progettato dal Berrettini nel 1614. Importante peculiarità della chiesa, è il fatto che è una delle pochissime italiane ad aver avuto un grande affresco sulla facciata esterna, rappresentante tre santi. Tuttavia tale opera è andata perduta a causa degli agenti atmosferici verso la fine del settecento.
In questi anni, alcuni tentativi di “non farla morire” si sono a dire il vero registrati, ma l’impegno è davvero gravoso specie per privati ed associazioni. Il Consiglio del Rione Cassero tenta comunque di proseguire un’opera perlomeno di sensibilizzazione iniziata nella Chiesa lo scorso Aprile, con la cerimonia dell’affidamento della Contrada alla protezione di S. Giorgio e portata avanti nel mese di Giugno con la S. Messa per i rionali e la benedizione nel Sagrato dei cavalli partecipanti al Palio. Tutte queste iniziative sono state possibili grazie alla disponibilità del Parroco della Collegiata D. Marcello Colcelli, pronto a recepire il messaggio lanciato dalla contrada biancoazzurra. Rispetto alle suddette occasioni, solenni per la vita rionale ma di breve durata, l’idea che il Cassero si propone di portare avanti nel periodo natalizio è sicuramente più impegnativa. Ai piedi dell’altar maggiore è stato infatti realizzato da alcuni contradaioli un Presepe e per consentirne la visione, ma più propriamente per permettere ai castiglionesi, specie a tanti giovani che non vi hanno mai sicuramente messo piede, di entrare a visitare la Chiesa, il Rione si assumerà l’onere di garantire alcune ore di apertura dell’edificio. Naturalmente anche per questa iniziativa è stato fondamentale l’apporto della Parrocchia che ha anche messo a disposizione del Rione quelle statuine ormai in disuso che i giovani dell’ Oratorio del Cassero acquistarono poco meno di trent’anni orsono ,con i proventi delle loro attività come la gestione del cinema parrocchiale: per una curiosa coincidenza, i presepi curati da quei giovani erano spesso realizzati in luoghi che allora – come S. Agostino oggi – erano praticamente inaccessibili per il resto dell’anno: la Pieve Vecchia, sede dell’attuale Museo della Collegiata, e la Chiesa di S. Angelo, oggi parte integrante del complesso museale del Cassero, che pur oggi risentono dei tristi segni di ristrettezza propri dei nostri tempi. Da venerdi 21 dicembre, la Chiesa sarà visitabile dalle ore 10.30 alle 12 del mattino e dalle 17 alle 18 nel pomeriggio: sarà un’occasione per riprendere contatto con un angolo della Castiglioni che fu e per verificare che i Rioni non sono solo, come ancora forse qualcuno ancora crede, dei dispensatori di tarallucci e vino, ma possono a pieno titolo rivendicare un posto di rilievo tra le realtà che caratterizzano la società castiglionese.