Vaccini, finalmente si parte. Da lunedì prossimo (11 novembre) per i bambini e dal lunedì successivo (18 novembre) per gli adulti, scatta a pieno regime la vaccinazione antinfluenzale 2013-2014 anche in provincia di Arezzo. I bambini con meno di 9 anni mai vaccinati prima dovranno rivolgersi al proprio pediatra per tempo, perchè dovranno ricevere 2 dosi di vaccino, distanziate di 4 settimane l’una dall’altra .
VACCINI, CHI COME, DOVE La macchina delle vaccinazioni antinfluenzali nella nostra provincia come nel resto della Toscana è ormai da anni collaudatissima.
Ci sono alcune categorie di cittadini che hanno diritto alla vaccinazione gratuita: sono gli anziani sopra i 65 anni e i cittadini appartenenti alle cosiddette categorie a rischio.
Nelle categorie a rischio rientrano bambini (di età superiore a 6 mesi) e adulti affetti da particolari patologie croniche, bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, bambini pretermine e di basso peso alla nascita; le donne che saranno nel secondo e terzo trimestre di gravidanza durante la stagione epidemica; hanno diritto alla vaccinazione gratuita anche gli addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo (personale degli asili nido e scuole dell’obbligo, personale sanitario, volontari del 118, personale delle case di riposo, personale della protezione civile, addetti alle poste, forze armate e forze dell’ordine, polizia municipale), i familiari di soggetti ad alto rischio e personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali (suini e volatili) che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani.
Per coloro che non sono in grado di recarsi presso l’ambulatorio, è prevista la vaccinazione domiciliare effettuata sempre dal proprio medico di famiglia o dal pediatra. Sarà possibile vaccinarsi fino a dicembre.
EPIDEMIA: QUELLA PASSATA E QUELLA CHE VERRA’
L’epidemia della scorsa stagione ha presentato un’intensità intermedia e si stima abbia coinvolto circa 300mila toscani; il picco epidemico raggiunto (8,48 per 1.000) è risultato inferiore a quello italiano (9,97 per 1.000) si è collocato ad un livello superiore a quello della stagione influenzale 2011-2012. La sindrome influenzale nel 2012 ha colpito soprattutto i più piccoli: nella classe di età 0-4 anni è stato raggiunto il picco epidemico più alto (23,7 per 1.000), come nella stagione epidemica precedente. Tra i giovani adulti un’incidenza lievemente superiore si è osservata nella classe di età 25-44 anni, diversamente dalle
passate stagioni in cui venivano maggiormente coinvolti i più giovani (15-24 anni). In tutte le classi di età il picco pandemico raggiunto in Toscana è risultato inferiore rispetto a quello osservato in Italia. Nella scorsa stagione i virus che anno maggiormente circolato in Italia sono stati del tipo B, mentre in Toscana sono risultati prevalenti i virus A (65%) rispetto ai B (35%).
L’epidemia influenzale dovrebbe arrivare nel nostro Paese dalla metà di dicembre; lo scorso anno il picco di casi si è verificato nel mese di febbraio.
I DATI ARETINI
L’obiettivo ottimale della campagna di vaccinazione resta quello di una copertura del 75% dei soggetti ad alto rischio di tutte le età e per chi ha più di 65 anni, per garantire, secondo la definizione del Ministero della Salute “la riduzione del rischio individuale di malattia, ospedalizzazione e morte” e la “riduzione dei costi sociali connessi con morbosità e mortalità riconducibile ad influenza”. Un obiettivo che non raggiunge nessuna realtà italiana.
In provincia di Arezzo, in linea con il resto della Toscana, in media si vaccina il 70% dei soggetti aventi diritto perché più a rischio. L’anno passato si è osservato una riduzione della copertura vaccinale in tutta la Toscana, attestatasi intorno al 60% degli ultra65enni, mentre ad Arezzo i risultati sono stati migliori, con una media del 64,7%. Il Casentino è risultato il più virtuoso raggiungendo il 71,8%. A seguire la Valdichiana con il 69,8%, la Valtiberina con il 65,9%, Arezzo con il 62,8%, e il Valdarno con il 61,1%.
PREVENZIONE OLTRE IL VACCINO
Il vaccino è il sistema migliore per difendersi dalla malattia. Tuttavia, per la prevenzione dell’influenza, alla vaccinazione vanno aggiunte alcune misure di protezione personale molto utili per ridurre la trasmissione del virus dell’influenza: lavaggio delle mani (in assenza di acqua, uso di gel alcolici); buona igiene respiratoria (coprire bocca e naso quando si starnutisce o tossisce); isolamento volontario in casa delle persone con malattie respiratorie febbrili specie in fase iniziale; uso di mascherine da parte delle persone con sintomatologie influenzali quando si trovano in ambienti sanitari (ospedali).
Queste semplici regole sono ritenute tra le più efficaci per il controllo della diffusione delle infezioni respiratorie, e fortemente raccomandate anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità .