Incontro fra ASL e Comitati sugli studi sullo stato di salute della popolazione in Valdichiana

Molto è stato fatto, molto c’è ancora da fare. Qualche bersaglio sarà modificato, ma da parte dei comitati dei cittadini di Civitella e di altri comitati che si sono aggregati nel tempo, è stata espressa soddisfazione per aver toccato con mano che sono stati rispettati gli impegni e si sta procedendo con metodo scientifico. Si può sintetizzare così l’incontro, durato due ore, fra la direzione della Asl, i rappresentanti dei comitati e gli operatori che stanno eseguendo lo studio sullo stato di salute della popolazione dei comuni di Arezzo (San Zeno e Quarata), Civitella (Badia al Pino-Pieve al Toppo) e Monte San Savino (Tegoleto).

In realtà sono cinque gli studi in corso d’opera, alcuni dei quali ormai alle fasi finali (manca l’elaborazione conclusiva dei dati raccolti), altri un po’ più indietro e che saranno adesso integrati anche sulla base di alcune indicazioni provenienti proprio dai comitati. Ad esempio, si esamineranno i capelli di 40 persone residenti nell’area interessata dallo studio a Civitella, e si raccoglieranno reperti sia vegetali che animali anche in zone precedentemente escluse. Gli studi mirano a definire i profili di salute, ad eseguire un monitoraggio biologico, a redigere un registro di mortalità, uno studio sui lavoratori, uno studio di biomonitoraggio. Un evento unico ed un modello di ricerca che non ha precedenti in Italia, con l’integrazioni di competenze e interrelazioni di dati. Lo studio è realizzato secondo le specifiche competenze dall’Ispo (Istituto per lo studio e la prevenzione oncologica), dall’Ars (Agenzia Regionale di Sanità), dall’ITT (Istituto Toscano Tumori), dell’Università di Siena, dell’Istituto Zooprofilattico di Arezzo, nonché dei medici di famiglia che operano  nell’ambito del Comune di Civitella, ed è condotto dalla Asl 8. Durante l’incontro il responsabile del dipartimento della prevenzione Domenico Sallese, la responsabile dell’Igiene Pubblica Maria Teresa Maurello, ed il professor Claudio Leonzio dell’Università di Siena, hanno dato conto del lavoro svolto sino ad oggi. Hanno chiarito le procedure seguite, le ricerche già concluse e quelle ancora in itinere, hanno spiegato le ragioni di certe scelte (ad esempio il tipo di foglie raccolte e gli animali messi sotto osservazione), e le aree interessate.  Allo stesso tempo, non sono stati forniti i dati sui primi risultati raccolti, perché l’impegno comune è quello di realizzare una pubblicazione ragionata e comparata, proprio per rendere lo studio il più possibile coerente e veritiero anche nella individuazione delle possibili fonti di inquinamento. I rappresentanti dei comitati hanno preso atto dell’impegno ed a loro volta, su sollecitazione della Asl, si faranno parte attiva nella ricerca di altre persone idonee per essere sottoposte agli screening ed ai prelievi di urine o di capelli. Allo stesso tempo, considerato che i 210 mila euro messi a disposizione dalla Regione Toscana potrebbero non essere sufficienti per l’ampliamento delle ricerche ad altri campi, come richiesto, sono stati gli stessi comitati a proporre una sorta di autotassazione, una forma di partecipazione diretta dei cittadini interessati, in grado di assicurare il completamento delle indagini. Ovviamente si tratta di ipotesi e procedure che andranno poi valutate da parte dell’Azienda sanitaria e delle altre amministrazioni interessate. Non sono mancate da parte dei rappresenti dei comitati le sollecitazioni a fare di più e presto per le rispettive aree. Il completamento dello studio è previsto per la fine dell’anno.