Dopo lo straordinario debutto della scorsa primavera al Teatro di Bucine – ottime le recensioni della critica – torna nei teatri della Rete e nello specifico al Teatro Verdi di Monte San Savino giovedì 13 dicembre ore 21.15 “RE LEAR o il passaggio delle generazioni” della compagnia Teatro Popolare d’Arte diretta da Gianfranco Pedullà. Spettacolo attuale, che concentra il proprio sguardo sui conflitti fra generazioni.
In King Lear, fra i tanti temi, Shakespeare parla di un difficile passaggio di poteri fra le generazioni di un’arcaica e mitica Inghilterra. Qualcosa di simile sembra accadere nella nostra epoca, dove la comunicazione fra padri e figli appare sbilanciata a favore di adulti sempre giovanili, giovani che – per molti motivi (culturali, lavorativi, sociali) – faticano a imporre la loro funzione sociale e non riescono a diventare adulti. Forse la morte ci fa più paura e una briciola di potere lusinga più del dovuto le nostre fragili vite.
Mettere in scena Re Lear è come salire su una montagna e gettare un lungo e pietoso sguardo sul mondo, sulle conquiste e sulle cadute degli uomini. Una montagna misteriosa che, scalandola, svela lentamente la grandezza e la piccolezza del genere umano. Le rivalità, la competizione sfrenata, riportano gli uomini e le donne allo stato bestiale, alla violenza, alla guerra sterminatrice. L’avidità di potere scatena – parafrasando Marx – gli “spiriti selvaggi” della specie umana. E’ allora che si rompono i legami di solidarietà fra giovani e vecchi, fra padri e figli, tra fratelli e sorelle; e la vita umana si chiude nell’individualismo cieco, nella solitudine aggressiva, nella sofferenza e nell’insofferenza. Resta solo spazio per tamburi e rituali di guerra, alla fine della quale la terra appare devastata e desolata; un deserto che solo una nuova generazione di giovani onesti – e eticamente motivati – può sperare di seminare e fecondare con pazienza, tenacia e nuovo respiro.
“Ho provato a collocare questa storia in un tempo arcaico, prima della modernità – spiega Gianfranco Pedullà – . Alcune suggestioni sono rintracciabili, sia pure sullo sfondo, in un certo cinema di Pasolini (Edipo Re e Medea) e altre nella lezione teatrale di Peter Brook, maestro di essenzialità scenica e leggerezza recitativa”.
Lo spettacolo è prodotto da Associazione Mascarà/Teatro Popolare d’Arte in collaborazione con Teatro delle Arti di Lastra a Signa e Teatro Comunale di Bucine, Ministero per i Beni Culturali e Regione Toscana.
ESTRATTI DALLA RASSEGNA STAMPA
La nuova produzione del teatro popolare d’arte segna sicuramente una svolta nel lavoro di Gianfranco Pedullà. Il suo shakespeariano Re Lear è una produzione di ampio respiro, sia per le dimensioni dello spettacolo che per la sua proiezione nella coscienza contemporanea……Giusi Merli con grande sicurezza si immedesima nella complessità del personaggio, ne mette a nudo grandezza e debolezza…questo Re Lear vive in un paesaggio dalle raffigurazioni arcaiche, con la grandiosità primitiva di certi squarci del cinema pasoliniano (abiti, gioielli, elementi di scena), ma nello stesso tempo rinvia alla semplicità eloquentissima del teatro di Peter Brook….
Gianfranco Capitta, IL MANIFESTO, 31 marzo 2012
…Questa opera di Shakespeare parla di un difficile passaggio di poteri fra le generazioni… In un eccesso di vanità senile, il re propone una gara fra le tre figlie che condurrà alla distruzione di un mondo arcaico verso una modernità dai contorni difficili da capire
LA NAZIONE, 31 marzo 2012
La lettura di Pedullà predilige, tra i molteplici motivi del testo, quello del passaggio delle generazioni, tema complesso e delicato, decisamente attuale nella nostra confusa epoca postmoderna…..Pedullà affida il ruolo del protagonista, il «re vecchio e un po’ matto», alla carismatica Giusi Merli dal fisico alto e asciutto, i lineamenti leggermente androgini scorniciati dai lunghi capelli bianchi e dalla possente corona ferrigna. La sua recitazione coniuga l’ironia ludica della mimica vivace con una gestualità imponente….Una prova, questo Re Lear di Pedullà, caratterizzata da una costruzione artigianale e meticolosa…
Adela Gjata DRAMMATURGIA.IT, 10 aprile 2012
INFO E PREVENDITE
In occasione degli spettacoli della linea blu sarà disponibile un servizio gratuito di BABY PARKING su prenotazione (0575 27961)
Monte San Savino:
Ufficio Informazioni Turistiche, Piazza Gamurrini (c/o Il cassero) tel. 0575 849418
Arezzo:
Officine della Cultura – via Trasimeno 16, tel. 0575 27961
info@officinedellacultura.org – www.officinedellacultura.org
Rete Teatrale Aretina – via della Bicchieraia 32, tel. 0575 1824380
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