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‘Il buon secolo della pittura senese’, una grande mostra unisce Montepulciano, San Quirico e Pienza

La primavera dell’arte in territorio senese è dedicata alla scoperta dei grandi maestri dell’arte del Cinquecento e Seicento con la mostra “Il buon secolo della pittura senese”. A questo vivacissimo momento della storia dell’arte è dedicato infatti un grande progetto culturale, decisamente innovativo per dimensioni e formula, che mette insieme, dal 18 marzo al 30 giugno, Montepulciano, San Quirico d’Orcia e Pienza, tre città bellissime ma anche tre luoghi dove le testimonianze del Cinquecento e del Seicento raggiungono il massimo livello.

 

Il sottotitolo di questa grandiosa, affascinante mostra diffusa recita “Dalla maniera moderna al lume caravaggesco”, come dire l’evoluzione, le originali sfaccettature, gli esiti artistici che hanno connotato i molti autori del periodo, che la rassegna evidenzia con grande puntualità.

“Il buon secolo della pittura senese” si articola su tre sedi e su due paralleli percorsi. Il primo, museale, con le opere riunite in vere e proprie, importanti esposizioni; il secondo uscendo nelle città e sul territoro per andare alla scoperta di altre opere, spesso pale d’altare, da ammirare nelle chiese per cui furono create. Una occasione doppiamente interessante, quindi.

Anzitutto per approfondire una pagina importantissima ma forse non ancora adeguatamente valutata ed indagata della storia dell’arte italiana. E poi l’opportunità permette di scoprire, attraverso il fil rougedella Pittura Senese, dagli inizi del Cinquecento alla metà del Seicento, chiese bellissime, in contesti ambientali tra i più affascinanti di questa Toscana meravigiosa.

Pur trattandosi di un progetto unitario, ciascuna delle tre sedi e città ne sviluppa una parte specifica.

Montepulciano, ad esempio, indaga prioritariamente la figura di Domenico Beccafumi, soffermandosi sui vivaci anni giovanili dell’artista, naturalmente contestualizzati nel momento artistico. Al Beccafumi è dedicata la mostra al Museo Civico – Pinacoteca Crociani. Ma altre opere si possono ammirare a Sarteano, nella Sala d’Arte Beccafumi, situata nella Chiesa di San Martino, e a Torrita di Siena, all’interno della chiesa delle Ss. Flora e Lucilla.

In Palazzo Chigi Zondadari a San Quirico d’Orcia l’attenzione spazia „Dal Sodoma al Riccio: la pittura senese negli ultimi decenni della Repubblica”. Anche in questo caso, una volta ammirate le bellissime opere appositamente riunite per la mostra, l’invito è a cercare altri capolavori nel territorio, in contesti spesso straordinari. Ad Asciano, località Chiusure, nella chiesa di San Michele e all’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore, a Sinalunga, alla Collegiata di San Martino e a La Fratta, a Trequanda, nella chiesa dei Santi Pietro e Paolo.

Su Francesco Rustici detto il Rustichino, “caravaggesco gentile”, si focalizza la mostra allestita al Conservatorio San Carlo Borromeo, a Pienza. Di quello che è considerato tra i maggiori esponenti del naturalismo caravaggesco a Siena, vengono qui proposti numerosi capolavori, accanto ad altri di confronto, firmati da artisti di grande rilievo. Sul territorio: tappe innanzitutto a Pienza in Palazzo Borgia Museo Diocesano, a Buonconvento, al Museo d’Arte Sacra della Val d’Arbia, poi a Castiglione d’Orcia, nella Parrocchiale dei Santi Stefano e Degna e ancora a Montalcino, al Museo Civico e Diocesano d’Arte Sacra, a San Quirico d’Orcia, alla Collegiata dei Santi Quirico e Giulitta e infine a Sinalunga, nella chiesa di San Martino.

Le circa ottanta opere proposte nelle tre sezioni della mostra provengono da prestigiose collezioni pubbliche e private, chiese e istituti religiosi e vogliono restituire ai visitatori una visione quanto più esaustiva di oltre un se­colo denso di affascinanti protagonisti ed espressioni artistiche rilevanti. L’iniziativa riunisce inoltre numero­se istituzioni e dà voce alla volontà condivisa di valo­rizzare non solo un momento dell’arte senese attraver­so la mostra, ma anche le collezioni permanenti dei musei e i monumenti che costellano le Terre di Siena.

E’ previsto un biglietto unico, valido per le tre sedi, al costo di 12,00 Euro. Saranno applicate riduzioni e facilitazioni, soprattutto per i giovani ed i gruppi organizzati. Particolarmente incentivata la partecipazione delle scuole, con un biglietto speciale a 2 Euro per le scuole dei Comuni dell’area Val di Chiana e Val d’Orcia. Le sedi espositive saranno aperte in contemporanea, tutti i giorni, escluso il martedì, dalle 10.30 alle 18.30.

Saranno messe a disposizione dei visitatori indicazioni utili per continuare l’itinerario di scoperta in pievi, monasteri, conventi, musei, palazzi, piccoli borghi del territorio fino, idealmente, alla città di Siena. Un’occasione imperdibile per chi voglia scoprire i tesori conservati nei luoghi più segreti e suggestivi di questa magica terra.

La mostra nasce da un’idea della Fondazione Musei Senesi fatta propria dai Comuni di Montepulciano, Pienza e San Quirico d’Orcia, in collaborazione con Vernice Progetti Culturali, con il Polo Museale Toscano e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Siena, Grosseto e Arezzo. Sono parte del progetto l’Arcidiocesi di Siena, Colle di Val d’Elsa e Montalcino, la Diocesi di Montepulciano, Chiusi e Pienza e l’Università degli Studi di Siena, Dipartimento Scienze Storiche e dei Beni Culturali. La mostra è patrocinata dalla Regione Toscana, dalla Provincia di Siena e dai Comuni di Asciano, Buonconvento, Castiglione d’Orcia, Montalcino, Sarteano, Siena, Sinalunga, Torrita di Siena, Trequanda.

Michele Lupetti

Colui che nel lontano 2006 ideò tutto questo. Fondatore e proprietario di ValdichianaOggi, dopo gli inizi col blog "Il Pollo della Valdichiana". Oltre a dispensare opinioni sulle cose locali è Beatlesiano da sempre (corrente-Paul Mc Cartney), coltiva strane passioni cinematografiche e musicali mescolando Hitchcock con La Corazzata Potemkin, Nadav Guedj con i Kraftwerk. I suoi veri eroi, però, sono Franco Gasparri, Tomas Milian, Maurizio Merli, Umberto Lenzi... volti di un'epoca in cui sarebbe stato decisamente più di moda: gli anni '70

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Michele Lupetti

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