Categories Enti e Associazioni

Foiano, Speciale Carnevale: estratto l’ordine di uscita dei carri

Estratto l’ordine di sfilata dei carri carnevaleschi e presentate le novità dell’edizione 2012: rinnovamento nella comunicazione e promozione, un programma congiunto Comitato del Carnevale e Comune di Foiano articolato e interessante (mostre, incontri, teatro, musica, degustazioni), carri rinnovati e ispirati alla contemporaneità. Dopo gli interventi dell’Assessore Marcello Fatucchi per l’Amministrazione comunale e di Roberto Menchetti per il Comitato del Carnevale i presidenti dei 4 Cantieri hanno presentato i carri dell’edizione 2012.

Il Cantiere Nottambuli propone un carro “Anno Domini MMXII” ispirato all’acciaio e decorato con materiale (polimeri) innovativo, quello di Bombolo “Tempo scaduto” è una ispirato alla contemporaneità e una denuncia dei tempi moderni anche il carro “Mala Tempora currunt” dei Rustici con Astolfo che cavalca alla ricerca del senno. Il carro degli Azzurri, che quest’anno presentano anche il libro sugli 80 anni della loro storia, invece presenta “The Dark side” una denuncia della spersonalizzazione e della mancanza di privacy dei tempi moderni.

L’ordine di sfilata è il seguente:
1) Rustici
2) Bombolo
3) Nottambuli
4) Azzurri

Sebbene il Carnevale di Foiano della Chiana, piccolo borgo in provincia di Arezzo, sia relativamente recente (anni ’30), la sua celebrazione come festa della città è antichissima così come la sua esistenza già in tempi remoti sembra confermata da una disposizione contenuta nello Statuto della Comunità dell’anno 1539 nel quale in materia di festività si individua “il dì di Carnovale con uno di inanzi e uno di poi..”, assegnando ben tre giorni alla celebrazione. Determinare quale sia stata la “forma” dei festeggiamenti non è ancora oggi facile: documenti relativi al 1809 rilevano che ancora a quest’epoca il carnevale foianese non veniva celebrato con particolari cerimonie ma che comunque il periodo era sentito come festivo visto che il Podestà Vulpillot emise un’ordinanza con la quale veniva permesso l’uso di maschere.

Le feste carnevalesche si svolgevano per lo più al chiuso, sotto forma di veglie organizzate nella grande cucina delle case coloniche, accompagnate dai “cenci” di pasta frolla (tipico dolce tutt’oggi presente nella tradizione culinaria di questo periodo) da far passare insieme al Vinsanto fra gli invitati. Nel paese queste feste cedevano il posto a veglioni nel locale teatro “Garibaldi” che fin dal 1826 era riservato a grandi feste che coinvolgevano giovani e meno giovani, tra musiche e danze. L’apertura del teatro, anche se richiedeva notevoli costi, era sempre garantita perché c’era la coscienza del valore che ricopriva l’avvenimento il quale, oltre ad offrire “lecito divertimento al pubblico è altresì di non lieve utilità al medesimo poiché devia molti oziosi dai luoghi di vizio ed istruisce le masse”. Con tali ed altre argomentazioni, il presidente dell’Accademia Teatrale nel 1863 chiedeva al Comune “di accordarle una somma a sgravio di quella superiormente deliberata in dote per l’apertura del Teatro”.

Oggi il Carnevale di Foiano della Chiana, il più antico d’Italia giunto con il 2012 alla 473esima edizione, è considerato tra le più importanti manifestazioni del genere in Italia, sia per le spettacolari coreografie sia per la sua tradizione storiografica. Quattro grandi carri allegorici in competizione, appartenenti ai cantieri di Azzurri, Bombolo, Nottambuli e Rustici, sfilano di fronte ad una giuria formata da esperti d’arte di livello nazionale. Carri mastodontici realizzati da veri maestri della cartapesta e da tecnici della meccanica. Le loro dimensioni, che si devono attenere rigorosamente al regolamento, raggiungono fino a un massimo di 17 metri di lunghezza, 10 di larghezza e 13 di altezza.

Briosa e irreale è l’atmosfera che si crea nei giorni di festa in un mondo alla rovescia dove tutto è permesso e dove la maschera diviene simbolo di dissacrazione e trasgressione. A dominare il popolo carnevalesco è la figura di Re Giocondo, in questo piccolo borgo simbolo del Carnevale e monarca assoluto di un regno che, pur durando pochi giorni, regala ai suoi sudditi, i cittadini, attimi d’evasione e di speranza. Re Giocondo apre le sfilate ogni domenica seguito dai carri maggiori, dalle mascherate e dalle bande e durante l’ultima domenica di festa, dopo aver fatto pubblico testamento, viene dato alle fiamme nella spettacolare cerimonia della rificolonata. Per la sua storicità secolare il Carnevale di Foiano è protagonista di alcune importanti pubblicazioni, raccolte fotografiche e rassegne culturali e artistiche. I motivi di tanto interesse sono da ricercarsi nelle peculiarità e genialità di una manifestazione così singolare: carri giganteschi, costruiti da mani sapienti, creazioni maestose ed originali sono i protagonisti di un evento che si snoda attraverso borghi e piccole strettoie.

I CANTIERI: LA VERA ANIMA DEL CARNEVALE DI FOIANO

Sono quattro in tutto e rappresentano quattro vecchie borgate del paese. Oggi sono luogo di incontro di compaesani uniti dall’amore della cartapesta e animati da naturale spirito allegorico

Vera anima e centro nevralgico del Carnevale di Foiano sono i quattro cantieri. Azzurri, Bombolo, Nottambuli e Rustici: questi i nomi, tutti di derivazione popolare, rappresentati dai colori di quattro bandiere che nei giorni precedenti il Carnevale colorano di festa l’intero paese. E’ in queste vere e proprie “officine della cartapesta” che prendono forma le maschere e i movimenti idraulici che animano i carri durante le sfilate lungo le strade cittadine. All’interno di queste segrete mura, nascono, grazie alla passione di molti “sudditi” di Re Giocondo, delle opere d’arte semoventi che aspettano con trepidazione di essere giudicate nel campo di gara. Un anno di lavoro si consuma in quattro febbrili domeniche che incoronano alla fine un solo vincitore.

Gli attuali quattro Cantieri sono molto recenti di fondazione. I Cantieri più antichi sono quelli dei Rustici e degli Azzurri, fondati nel 1933, mentre quello di Bombolo fu fondato l’anno dopo come quello dei Pacifici, che però scomparve presto dalla scena rimpiazzato nel 1947 dal Cantiere Cuccioli, che molto contribuì nella ripresa dalla crisi post-bellica del Carnevale. Già sul finire degli anni ’40 infatti molti dei Cuccioli confluirono negli altri Cantieri, mentre coloro che non si aggregarono alle altre tre compagini fondarono il nuovo Cantiere Vitelloni. Quest’ultimo però non funzionò mai, poiché dai primi anni’ 50 il Carnevale di Foiano entrò in una spaventosa crisi che per un decennio tolse dalla scena i Cantieri. Quando nel 1962 finalmente si riprese, i Vitelloni già da due anni erano stati rimpiazzati dai Nottambuli.

Durante l’anno i Cantieri lavorano ciascuno su un carro, che presenta allegoricamente un determinato tema (liberamente scelto dal Cantiere). Per evitare scorrettezze ed aiuti esterni, i quattro Cantieri lavorano tutti quanti in un unico edificio. Sorprendente la passione che porta i cantieristi ad adoperarsi nella realizzazione del carro senza percepire alcun compenso, se non i bivacchi improvvisati sulle forme di gesso a tarda notte e in caso di vittoria gli sfottò verso gli avversari. La gara si svolge nelle 3 domeniche che precedono il martedì grasso e quella successiva, durante le quali ciascun Cantiere sfila per le vie cittadine con il proprio carro. I carri vengono valutati da una giuria composta da cinque professionisti tra i quali si tratta uno scenografo, un critico d’arte, un pittore, uno scultore e un giornalista. Ciascun giurato redige una scheda, nella quale stila la propria classifica personale, allegando le relative motivazioni. Ad ogni primo posto ottenuto da un Cantiere nella scheda di un giurato corrispondono 5 punti, 3 per ogni secondo, 2 per ogni terzo e 1 per ogni quarto posto. Sommando i punteggi viene calcolata la classifica finale. I verdetti dei giurati vengono letti al termine del quarto e ultimo corso mascherato e sono insindacabili.

Nella quarta ed ultima domenica viene letto il verdetto che segue il funerale di Re Giocondo, il Re del Carnevale, immolato simbolicamente per la purificazione del suo popolo. E’ a questo punto si da lettura in piazza del Testamento di Re Giocondo: vengono letti in rima dal Presidente dell’Associazione del Carnevale (memorabili sono i testamenti del prof. Solaro Corsi che per più decenni ha presieduto l’Associazione) i fatti più o meno positivi dell’anno da poco concluso, mettendo alla pubblica berlina eventuali malefatte e ilariche disavventure della gente del paese, non mancando di elargire goliardici consigli. L’ultima parte del testamento è quella più attesa: viene reso pubblico il verdetto stilato dalla giuria, partendo dall’ultimo cantiere classificato. Come vuole la tradizione, a sancire la fine del carnevale è appiccato il rogo di “Re Giocondo”, che viene dato alle fiamme in piazza nella cosiddetta “Rificolonata”.

QUANDO, COME, DOVE: IL CARNEVALE DI FOIANO IN SINTESI

QUANDO : 5-26 Febbraio 2012

DOVE : Nelle vie del centro storico di Forano della Chiana (Ar)

ORARIO DEI CORSI MASCHERATI : 15.00 – 19.00

PREZZO D’INGRESSO :

ADULTI …………………………………………………….. = € 8

ABBONAMENTI (per i quattro corsi) ………………………= € 18

SCONTO COMITIVE SUPERIORI A 30 PERSONE …… = € 7

INFORMAZIONI PRESSO ASSOCIAZIONE CARNEVALE DI FOIANO:

Corso Vittorio Emanuele, 35

Telefax 0575/642100 Sito Web : www.carnevaledifoiano.it

E-mail : info@carnevaledifoiano.it

CONOSCERE FOIANO:

Percorsi guidati alla scoperta del territorio artistico di Foiano

Assessorato alla Cultura e turismo Tel. 0575 643239

RAGGIUNGERE FOIANO DELLA CHIANA:

In auto: provenendo da nord e sud l’uscita dell’A1 è Valdichiana. Da qui seguire direzione Foiano della Chiana per circa 5 Km. Provenendo da Est la strada è la Siena – Perugia con uscita Foiano della Chiana.

In treno: la stazione ferroviaria più vicina è quella di Arezzo. Da qui Forano è raggiungibile con la locale linea di autotrasporti LFI a circa 40 minuti.

In aereo: gli aeroporti più vicini sono quelli di Firenze e Pisa. Da questi il treno con fermata Arezzo è il mezzo più rapido.

FOIANO DELLA CHIANA: LA CITTÀ DEL CARNEVALE SI PRESENTA

Un piccolo borgo nel cuore della Valdichiana dove storia, tradizione e cultura si sono intrecciate nei secoli dando vita al Carnevale più antico d’Italia

Anche se il primo documento scritto su Foiano risale all’843 d.C., ritrovamenti etruschi e romani attestano che esistevano insediamenti già nel VI-V sec. a.C. Notizie più precise e documenti sul castello si hanno poi a partire dal XIII sec. d.C. , quando, intorno al 1250, divenne una terra murata ghibellina facente parte del feudo dei vescovi di Arezzo e avamposto difensivo nel confine meridionale dei loro domini fino al 1383: in quell’anno gli abitanti si offrirono spontaneamente alla Repubblica fiorentina. Coinvolto nella guerra tra Firenze e Siena, il castello venne saccheggiato e quasi completamente distrutto nel 1554 dalle truppe franco-senesi guidate da Piero Strozzi: nello stesso anno, la battaglia di Scannagallo avrebbe segnato la fine della repubblica senese. Foiano seguì poi il destino del granducato fino al 1774, quando Pietro Leopoldo trasformò la podesteria in comunità. Nel 1862, con decreto regio, il comune di Foiano assunse l’attuale denominazione di Foiano della Chiana.

E’ questa in sintesi la storia di questo piccolo paese situato nel cuore della Valdichiana che da sempre si è basato su un’economia agricola in un paesaggio naturale in cui la pianura succede alla collina ed i colori delle varie colture si mescolano, con effetti sorprendenti di calda luminosità. Oggi il borgo si presenta con due cinte murarie concentriche in cui si inserisce l’abitato del centro storico, costruito con l’acceso cromatismo del classico cotto toscano. La prima cerchia muraria ha forma ovale, la seconda ricorda un cuore. E’ un impianto urbanistico unico nella provincia di Arezzo, molto ben conservato, motivo per cui è consigliabile una passeggiata sulle antiche mura, tra le strette viuzze e le piccole piazze. Spicca su tutto la torre civica, costruita alla fine del ‘700 sulla precedente porta-torre di Sant’Angelo, risalente alla prima cerchia di mura.

Le piccole vie del centro storico, i borghi, celano delle ricchezze artistiche di notevole pregio. Nella chiesa della SS. Trinità, edificata tra il XVII e il XVIII sec. sopra la prima cerchia di mura castellane, una Trinità del Pomarancio (1552-1626) e una statua col Cristo risorto, oggetto di una manifestazione religiosa che si tiene a Pasqua per le vie del borgo, rappresentano elementi di devozione da parte dei cittadini. Nelle vicinanze, la cinquecentesca chiesa di Santa Maria della Fraternità, a pianta rettangolare, conserva una statua in terracotta invetriata (Madonna col Bambino) attribuita a Luca e Andrea della Robbia (1460 ca.). Grazie alle altre opere, conservate in molte chiese, Foiano può essere definito un piccolo museo itinerante. All’esterno della prima cerchia di mura, l’insigne collegiata di San Martino – una delle chiese più grandi della Valdichiana, edificata nella seconda metà del ‘700, custodisce un’incoronazione della Vergine, ultima opera eseguita da Luca Signorelli (1523), una tavola di Orazio Porta (1540-1613) con il Cristo Crocefisso, e una pala in terracotta invetriata attribuita ad Andrea della Robbia (Madonna della Cintola, 1502). Dalla parte opposta dell’abitato, la quattrocentesca chiesa di San Michele Arcangelo, a navata unica con tetto a capriate e pavimento in cotto: all’interno, una terracotta attribuita a Giovannio che cavalca alla ricerca del s un Cristo in croce ligneo del XVII sec. Sulla strada per Lucignano, la quattrocentesca chiesa di San Francesco conserva una grande terracotta invetriata di Andrea della Robbia (Cristo in gloria e santi). Nei dintorni, la secentesca Fattoria Granducale, sede della direzione dei lavori di bonifica della Valdichiana e residenza dei granduchi lorenesi, e il tempio di Santo Stefano della Vittoria, fatto erigere da Cosimo I nel 1572 su disegno del Vasari per commemorare la vittoria nella battaglia di Scannagallo.

A SPASSO PER LA VALDICHIANA TRA ARTE E PAESAGGIO

Tra colline e pianure la Valdichiana nasconde piccoli gioielli. Il Carnevale di Forano è l’occasione per avvicinarsi a una delle realtà paesaggistiche più importanti della Toscana

Foiano, nota come “La Città del Carnevale”, si trova al centro della Val di Chiana, a circa 2 Km dal casello dell’Autostrada A1 e del raccordo della Superstrada Perugia-Siena. Questa felice ubicazione geografica fa sì che da Foiano in breve tempo si possono raggiungere città di grande interesse storico e artistico.

A pochi chilometri da Foiano si trova Lucignano, famosa per il suo impianto urbano medievale, per il Museo comunale e pinacoteca dove è custodito il famoso Albero dell’Amore, un reliquario del tardo 1400 che la tradizione vuole che faccia “miracoli” in fatto di legami d’amore. Nel museo anche una Madonna del Signorelli. Da visitare la bella chiesa di S. Francesco, l’Oratorio della Misericordia e la Collegiata.

Nei pressi della città del carnevale Cortona, una tra le città più belle della Toscana. La patria di Luca Signorelli e Gino Severini, due grandi artisti di epoche diverse, è di origine etrusca, tanto che oggi sono visitabili importanti siti archeologici come i Meloni, la Tanella di Pitagora, il Museo dell’Accademia Etrusca in Palazzo Casali dove sono custoditi antichi reperti, tra questi il famoso lampadario etrusco del V sec. Poi la Natività del Signorelli e opere di Severini, grande pittore futurista del ‘900. Nel Museo Diocesano del Capitolo troviamo invece la famosa “Annunciazione” del Beato Angelico e la “Deposizione” di Luca Signorelli. Da vedere il convento delle Celle, il Santuario di S. Margherita, la Chiesa del Calcinaio e l’antica Abbazia di Farneta, sulla strada Foiano-Cortona.

A circa mezz’ora di auto Montepulciano e Pienza: la città del Poliziano è famosa per le opere d’arte come la Chiesa di S. Biagio del Sangallo, Piazza Grande, il Duomo, ma anche per lo stupendo paesaggio tra la Valdichiana e la Val d’Orcia. Montepulciano è nota per il vino nobile, un rosso di grande qualità. Pienza è città di grande valore monumentale e urbanistico, costruita su “misura” da Pio II che volle trasformare il suo paese natale in un gioiello artistico, con opere importanti come Palazzo Piccolomini, il Duomo. Pienza è anche nota per il suo pecorino e altri prodotti gastronomici, tra cui i “pici”, spaghetti fatti a mano, ottimi con il sugo di anatra. In questo percorso turistico AREZZO è senza dubbio una città da visitare, almeno per ammirare la “Storia della Croce” di Pier della Francesca nella Chiesa di S. Francesco, la bella Piazza Grande, la Pieve di S. Maria, il Duomo. A circa 20 km da Foiano troviamo anche il Lago Trasimeno, con due caratteristici “borghi” come Passignano e Castiglione del Lago.

Michele Lupetti

Colui che nel lontano 2006 ideò tutto questo. Fondatore e proprietario di ValdichianaOggi, dopo gli inizi col blog "Il Pollo della Valdichiana". Oltre a dispensare opinioni sulle cose locali è Beatlesiano da sempre (corrente-Paul Mc Cartney), coltiva strane passioni cinematografiche e musicali mescolando Hitchcock con La Corazzata Potemkin, Nadav Guedj con i Kraftwerk. I suoi veri eroi, però, sono Franco Gasparri, Tomas Milian, Maurizio Merli, Umberto Lenzi... volti di un'epoca in cui sarebbe stato decisamente più di moda: gli anni '70

Share
Published by
Michele Lupetti

Recent Posts

Omaggio a Benny Goodman ed Artie Shaw

Si sa come Umbria Jazz, in ormai dieci lustri, abbia portato a Perugia e dintorni,…

1 anno ago

La Valle del Gigante Bianco 2023

Convegni, tavole rotonde, degustazioni enogastronomiche, mostre fotografiche e documentali tutto dedicato all'animale simbolo della Valdichiana:…

2 anni ago

Cortona e l’inflazione… qualche decennio fa (“Anche oggi broccoletti e patate”)

“E io vado a mangiare dallo zio Ernesto!!” Scommetto che se solo avesse un ospitale…

2 anni ago

LUXURY SPAS 2023 VIAGGIO TRA BENESSERE E LUSSO

È uscita la nuova guida di Condé Nast Johansens per una vacanza in una delle…

2 anni ago

I Cattivi del Poliziottesco

Nel genere da me e da tanti altri amato c’ è sempre stata la contrapposizione…

2 anni ago

<strong>Libri Top Ten e Lo Scaffale</strong>

TOP TEN   Mussolini il capobanda. Perchè dovremmo vergognarci del fascismo         di Aldo Cazzullo,…

2 anni ago