Si alza il sipario sui saldi estivi. Sabato 4 luglio si aprono infatti ufficialmente, anche in provincia di Arezzo, le vendite di fine stagione a prezzi scontati e Confcommercio lancia i primi pronostici sull’andamento delle vendite, dopo aver ascoltato umori e pareri degli operatori del settore moda.
Sono circa 700 in totale (tra negozianti di abbigliamento, calzature e accessori, intimo, articoli sportivi e tessuti), un terzo dei quali concentrato nel capoluogo, gli imprenditori che sabato esporranno i cartelli con il doppio prezzo, intero e scontato, e la percentuale di sconto applicata, come prescrivono le regole.
“Dai nostri calcoli l’importo di spesa pro capite degli aretini dovrebbe confermarsi intorno alle 120 euro, in rialzo di 5 euro rispetto allo scorso anno, ma ancora inferiore alle 130 di due anni fa”, dice il presidente provinciale di Federmoda Confcommercio Paolo Mantovani, “ovviamente sono dati statistici, c’è chi non spenderà affatto e chi invece ha riservato ai saldi un budget molto più alto”.
Un fatto è certo, la caduta libera degli affari che aveva contraddistinto gli ultimi anni potrebbe essersi arginata. “Anche l’Istat ci parla di un lievissimo miglioramento della domanda per consumi delle famiglie”, dice Mantovani. In effetti, ad aprile l’indice delle vendite al dettaglio è aumentato dello 0,7% rispetto a marzo e nella media del trimestre febbraio-aprile 2015, il valore delle vendite ha registrato una variazione positiva dello 0,3% rispetto al trimestre precedente. Non basta certo a tornare ai livelli del passato, ma è pur sempre un segnale positivo.
“Il periodo resta difficile, la stagione nella moda è stata molto lenta e prevedo anche un avvio dei saldi abbastanza timido rispetto agli anni scorsi”, dice il presidente di Federmoda Confcommercio, “il fatto è che ormai la gente si è assuefatta ad avere sconti e promozioni particolari tutto l’anno, quindi i saldi non hanno più il richiamo di una volta. Sì, ci sarà qualche picco nei primi giorni, per fortuna, ma le cose sono destinate a stabilizzarsi”.
Il modo di fare acquisti negli ultimi tempi ha subito diversi cambiamenti. “Soprattutto per i più giovani, internet facilita l’accesso alle collezioni e a mercati molto lontani, ma sbaglia chi vede nella rete solo un antagonista ai negozi tradizionali”, sottolinea Mantovani, “in realtà, nel mare magnum di proposte, offerte e sconti da cui siamo circondati, scegliere diventa sempre più difficile e mai come ora si rivaluta il ruolo del negoziante di fiducia, da una parte come selezionatore, dall’altra come consulente per acquisti personalizzati, che ti sa consigliare la mise più adatta in base ai tuoi gusti, al tuo potere d’acquisto, allo stile di vita e all’occasione”.
Da qui, l’esigenza che gli operatori puntino ad una specializzazione sempre più marcata, oltre che ad una scelta di prodotti ricchi di contenuti qualitativi e dal design deciso. “Un lavoro sempre più duro, ma appassionante per chi ama la moda”.
Per quanto riguarda il “sentiment” degli imprenditori della moda aretini, per il 48% circa degli intervistati i saldi estivi 2015 avranno lo stesso esito di quelli 2014, per il 30% saranno peggiori, per il restante 22% saranno invece migliori.
“Visto che la situazione del mercato interno italiano è quella che è, aggravata dal timore di nuovi aumenti dell’imposizione fiscale, a migliorare le sorti dei saldi potrebbe intervenire il fattore turismo”, conclude Mantovani, “succede nelle grandi capitali europee, anche a Roma e Milano. Potrebbe anche interessare i nostri centri, per quanto piccoli, almeno quelli di più grande richiamo turistico come Arezzo e Cortona. Se arrivano turisti stranieri, è raro che resistano alla tentazione di acquistare qualche capo di moda ‘made in Italy'”. Ne è convinto anche il direttore generale di Confcommercio Toscana Franco Marinoni: “saranno i turisti a dare la marcia in più ai saldi. Il flusso turistico si preannuncia migliore del passato. È vero che ad Arezzo continua ad avere la connotazione del ‘mordi e fuggi’, senza apprezzabili risultati per le strutture ricettive cittadine (ma qui dovremmo affrontare seriamente il problema e ci auguriamo di trovare con la nuova Amministrazione un interlocutore particolarmente attento), tuttavia anche il “mordi e fuggi” può incidere positivamente nei risultati del commercio. In ogni caso, per quanto possa essere positivo il risultato dei saldi, purtroppo non basterà a compensare il calo dei consumi nella stagione normale”.
Le Regole:
– Le vendite di fine stagione riguardano i prodotti di carattere stagionale o di moda suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. I capi in saldo non devono necessariamente appartenere alla stagione in corso.
– Le merci devono essere poste in vendita con l’indicazione del prezzo corrente, dello sconto espresso in percentuale e del nuovo prezzo ribassato o scontato. E’ vietato ogni riferimento a procedure fallimentari e similari.
– E’ possibile porre in vendita solo merci già presenti nell’esercizio e nei locali di pertinenza. Il divieto di introduzione di ulteriori merci riguarda sia quelle acquistate che quelle concesse in conto deposito.
– Le merci in offerta devono essere separate da quelle poste eventualmente in vendita alle condizioni ordinarie.
– E’ opportuna, anche se non obbligatoria, la comunicazione dell’avvenuta vendita di fine stagione al Comune di residenza. Qualora la comunicazione al Comune sia stata effettuata, eventuali inserzioni pubblicitarie dovranno contenere gli estremi della medesima, nonché l’indicazione della durata.
– La possibilità di cambiare il capo dopo l’acquisto è lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato. In questo caso scatta infatti l’obbligo del cambio o, nel caso la sostituzione risulti impossibile, la restituzione della somma pagata.
– E’ rimessa alla discrezionalità del negoziante la possibilità di far provare i capi.
– Per quanto riguarda i pagamenti, le carte di credito devono sempre essere accettate qualora sia esposto nel punto vendita l’adesivo che attesta la relativa convenzione.
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